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Comunicato stampa                                                  Roma, 1 luglio 2006

 

Decreto Bersani: Cittadinanzattiva chiede il voto di fiducia. “Dobbiamo impedire possibili giochi di partito per snaturarlo”. Dal Seminario sulla Responsabilità sociale di impresa di Frascati imprenditori, cittadini e politica a confronto

 
“Proprio perché questo decreto rappresenta una tappa importante per tante nostre battaglie degli ultimi 20 anni, e finalmente mette il cittadino al primo posto nella vita dello Stato, lo consideriamo non negoziabile e non sottoponibile alle lotte tra le fazioni parlamentari, così come ai giochi di maggioranza e opposizione. Per questo, chiediamo al Presidente del Consiglio Prodi di porre il voto di fiducia nel momento in cui il provvedimento approderà nelle aule parlamentari per l’approvazione”. Queste le dichiarazioni di Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva in occasione del VI Seminario internazionale sulla responsabilità sociale di impresa promosso dall’organizzazione insieme alla Fondazione per la cittadinanzattiva e al “Gruppo di Frascati per la responsabilità sociale di impresa”.
Ai lavori, aperti da una relazione dell’economista Nicola Rossi, della Commissione Finanza della Camera dei Deputati, e ispiratore del Decreto Bersani, hanno partecipato, tra gli altri, Roberto Nicastro, amministratore delegato di Unicredit Banca, Paolo Vagnone, amministratore delegato di Ras-Allianz e il Direttore di Apcom Antonio Calabrò, che ne ha moderato i lavori.
Proprio Nicola Rossi ha dichiarato: “Il decreto presentato ieri ha un grande impatto sui servizi, ma prevalentemente su quelli pubblici. Ora toccherà ai privati”.
Diversi i temi affrontati dagli interventi, tra cui quello di Roberto Nicastro, Ceo di Unicredit Banca. “La mia valutazione sul decreto di ieri è estremamente positivo”, ha dichiarato. “Abbiamo un estremo bisogno di mercato e di concorrenza. Anche sul fronte bancario. Ma andrebbero affrontate seriamente anche altre posizioni di vantaggio, come quella di Poste”.
Immediata la replica di Nicola Rossi: “non vedo il motivo per cui Poste debba restare così. La parte di servizio universale è ovvio che vada garantita, e questo può avvenire anche se Poste fosse gestita da un privato. Potrebbe rappresentare un nuovo grande competitore nel mercato finanziario, e credo che questo possa solo essere positivo. Il ruolo dell’impresa privata quello di tendere a trovare nuove posizioni di monopolio. Il compito di uno Stato democratico e della politica è quello di garantire la libertà delle imprese, ma di far sì, parimenti, che questi eventuali monopoli durino il meno possibile”.

Un ulteriore apprezzamento è giunto poi alle decisioni del Governo da Giustino Trincia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva. “Proporrei che il 30 giugno venga scelta come data della Giornata dei diritti dei consumatori”, ha dichiarato. “E’ una  riforma, quella presentata ieri, che arriva con almeno 10 anni di ritardo, e anche per questo crediamo di debba un grandissimo grazie al Governo, che comunque valuteremo poi sulla attuazione di quanto annunciato. Un ulteriore elemento positivo”, ha continuato, “ è lo smantellamento di una vera e propria giungla di strutture locali che rappresentavano un vero blocco burocratico all’efficienza del sistema”. “ora”, ha concluso, “dobbiamo guardare al futuro: la responsabilità sociale di impresa. Questo è uno strumento potenzialmente riformatore. Resta da vedere quali saranno le azioni reali delle imprese nei prossimi mesi”.

Redazione Online

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