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Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato su decessi ospedale di Taranto: inaccettabile continuare a morire per dei banali errori di procedura. Si punisca chi non insedia le unità di gestione e prevenzione del rischio.

 

“E’ ora di dire basta. Non si può accettare di morire per un errore di procedura tanto banale quanto lo scambio di una bombola di anestetico al posto di una di ossigeno”.
Queste le dichiarazioni di Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva, l’organizzazione che ha tra le sue reti il Tribunale per i diritti del malato.
“E’ gravissimo che continuino con tanta frequenza a ripetersi errori di procedura, di controllo. Si tratta di forme di sicurezza elementare. Ci chiediamo perché in ospedale non si possa tenere alta la soglia dell’attenzione.
Ci viene da pensare che mentre nel caso di un volo aereo le procedure sono scrupolosamente seguite perché è a rischio anche la vita del pilota, nel caso degli ospedali non sia sempre così perché a rischiare sono solo i pazienti”.

“E’ arrivato il momento di passare dalle tante promesse ai fatti, rendendo veramente obbligatorio per ogni struttura sanitaria l’istituzione delle unità di gestione del rischio, che abbiano reale potere di indirizzo e di controllo, anche sui comportamenti, come già previsto dalle norme in vigore, ma in troppi casi non rispettate”.
“Chiediamo infine”, conclude la Petrangolini, “che almeno questa volta si diano due segnali chiaio: chi ha sbagliato deve essere punito e i direttori generali che non hanno insediato le unità di prevenzione e gestione del rischio devono essere rimossi".

I dati sugli errori medici e diagnostici del recente Rapporto Pit salute sono disponibili online su www.cittadinanzattiva.it

Redazione Online

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