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Comunicati

Meno forza per i cittadini
Il Tar del Lazio indebolisce la tutela dei consumatori
A chi dà fastidio Cittadinanzattiva?

78.000 iscritti, 250 Assemblee territoriali della cittadinanza attiva, oltre 400 sezioni del Tribunale per i diritti del malato, oltre 300.000 cittadini tutelati in quasi trent’anni di attività, introduzione nella Costituzione del principio di sussidiarietà orizzontale, promozione di una legge contro I reati di corruzione nella Pubblica Amministrazione, battaglie contro le liste di attesa e perché I cittadini siano i veri padroni di casa della Repubblica. Questi, in estrema sintesi, dati e alcune “battaglie simbolo” che possono descrivere Cittadinanzattiva, membro del Consiglio Nazionale dei Consumatori Utenti dal 2001, il cui ruolo una sentenza del TAR del Lazio oggi mette in discussione.

Cittadinanzattiva è una associazione di e a sostegno dei cittadini, e non una semplice rete di studi di avvocati; comunica da sempre, con chiarezza e trasparenza, tutti I sostenitori, pubblici e privati, delle proprie attività; pubblica annualmente un Bilancio delle proprie attività e un bilancio sociale; effettua la propria raccolta fondi ispirandosi ai criteri della Responsabilità sociale di impresa; non realizza pubblicità di prodotti, di servizi né tantomeno di concessionarie automobilistiche; ha promosso cause contro importanti aziende italiane ed estere, anche propri sostenitori, per la rimozione di comportamenti scorretti nei confronti dei cittadini; offre quotidianamente tutela ai cittadini, senza alcun costo per gli stessi, come quote di iscrizione o richiesta di donazioni; ha ottenuto nel 2007 una medaglia d’oro dal Presidente della Repubblica come “riconoscimento alla difesa e valorizzazione del Sistema sanitario pubblico”; ha promosso la realizzazione di una rete europea di tutela dei diritti dei cittadini, che avrà tra I suoi momenti pubblici il prossimo 29 marzo a Bruxelles la celebrazione della prima "Giornata europea dei diritti del malato".

La sentenza del Tar del Lazio n° 1560/07 del 15 febbraio 2007 sanziona l’estromissione  di Cittadinanzattiva dal CNCU per gli anni 2002 e 2003, attraverso una interpretazione impropria e restrittiva della legge istitutiva del CNCU, cui si era opposto lo stesso Ministero dello Sviluppo economico.
La sentenza quindi, di fatto, mette in discussione la stessa esistenza del CNCU, vietando qualsiasi forma di sostegno da parte di imprese private alle attività delle organizzazioni.

Cittadinanzattiva dichiara non solo l’infondatezza di quanto sostenuto nella sentenza, ma annuncia il proprio ricorso al Consiglio di Stato.

Redazione Online

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