Liste di attesa: informazioni non accessibili. Monitoraggio di Cittadinanzattiva sui siti delle Regioni a 11 mesi dall’accordo Stato-Regioni
E’ un quadro sconfortante quello che emerge dal monitoraggio condotto da Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato sui siti delle Regioni italiane, alla ricerca di informazioni sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. Questo sconforto risulta rafforzato dall’esistenza di una norma, introdotta dall’accordo Stato - Regioni del 28 marzo 2006, che parla di "regole a tutela dell'equità e della trasparenza" e asserisce inoltre che "il piano regionale promuove l'informazione e la comunicazione sulle liste d'attesa che rappresentano un diritto fondamentale del cittadino". Solo Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana presentano informazioni sufficienti.
"La normativa è stata predisposta per far sì che i cittadini ne avessero chiara conoscenza, così come potessero essere messi in grado di chiedere la prestazione in regime di intramoenia pagando solo il ticket, nel caso in cui i tempi di attesa massimi superassero il tetto prefissato di 30 o 60 giorni. Purtroppo, l’informazione è accessibile solo in pochissimi casi, mentre nella maggioranza dei siti ci si perde in una eccessiva verbosità, con il rischio di “sfiancare” il navigatore. Inoltre, anche quando la normativa è rispettata, ci si trincera troppo spesso nel “burocratese”, rendendo cosi' di fatto l’informazione poco accessibile".
Riportiamo di seguito il quadro delle informazioni accessibili, Regione per Regione