Tribunali sotto la lente dei cittadini ed attivazione di un servizio di consulenza ed informazione ai cittadini. Parte il progetto di Cittadinanzattiva per migliorare il sistema giudiziario
I ragazzi del servizio civile accorrono in aiuto della Giustizia. Per controllarne disfunzioni e ritardi, aiutare gli altri cittadini alle prese con la macchina giudiziaria ed avvicinarla alle esigenze degli utenti. Con questi obiettivi si avviano i lavori per il 2008 della rete Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva che sono stati presentati oggi nell’ambito del Convegno "Per la Giustizia? Sempre Diritto" promosso a Roma dall’organizzazione.
In concreto Cittadinanzattiva ha “arruolato” da inizio anno 39 ragazzi del servizio civile nazionale per la realizzazione di un monitoraggio su 20 grandi Tribunali italiani (tra i quali Roma, Milano, Catanzaro, Bologna) e l’attivazione di un Pit Giustizia, servizio di informazione, consulenza ed assistenza ai cittadini in tema di giustizia.
Uno dei volontari, Salvatore, 26 anni di Noto, spiega: “a livello personale e professionale conosco poco la giustizia, anche perché sono laureato in Scienze della comunicazione, ma so quali problemi ha il sistema giudiziario ed affrontarlo è per me una sfida”. Elvira, 25 anni di Salerno, è invece laureata in Giurisprudenza, quindi conosce bene il sistema e per questo dice: “Mi piacerebbe mettere davvero il diritto al servizio del cittadino. Innanzitutto cambiando i testi normativi perché risultino più accessibili anche in termini di linguaggio al cittadino comune”.
Per ora cominceranno, da maggio, a girare nelle sedi giudiziarie, insieme a rappresentanti di Cittadinanzattiva ed operatori, e, già da aprile, a mettersi all’ascolto dei cittadini. L’indagine sui Tribunali rientra fra i programmi del Protocollo di intesa firmato lo scorso anno fra Cittadinanzattiva e Ministero della Giustizia per migliorare la qualità del servizio giustizia, facendo in modo che sia sempre presente il punto di vista dei cittadini, in materia di organizzazione, tempi, accessibilità, informazione. Tra gli altri obiettivi del Protocollo l’istituzione dell’Ufficio relazioni con il pubblico nei tribunali di Catanzaro e Firenze.
Il monitoraggio dei Tribunali sarà condotto sulla base dei sette diritti contenuti nella Carta dei diritti del cittadino nella giustizia, promossa da Cittadinanzattiva nel 2001 (diritto all’informazione, al rispetto, all’accesso, a strutture adeguate, alla partecipazione, ad un processo celere, alla qualità). Ad esempio, solo per far riferimento agli aspetti più concreti, si verificherà la presenza di segnaletica all’esterno e all’interno dell’ufficio giudiziario, la presenza di luoghi, servizi e strumenti idonei a fornire informazioni, l’eventuale presenza di barriere architettoniche, l’adeguatezza degli spazi per l’attesa e per le udienze, la garanzia di tutela della privacy, l’accesso agli atti, l’effettiva possibilità di ricorrere al gratuito patrocinio, le procedure di informatizzazione, la possibilità di dare giudizi sulla qualità del servizio. I risultati dell’indagine saranno presentati il prossimo 25 ottobre in occasione della Giornata europea della giustizia civile.
Il Pit (progetto integrato di tutela) Giustizia sarà un servizio gratuito di ascolto, informazione, consulenza ed assistenza ai cittadini nell’ambito della giustizia, analogo a quelli già attivati da anni da Cittadinanzattiva nell’ambito della salute (Pit salute) e dei servizi di pubblica utilità (Pit servizi). Esso fornirà informazioni sulle modalità di ricorso ed accesso agli strumenti di tutela previsti e alle forme alternative di risoluzione delle controversie; offrirà consulenza per la soluzione di problemi burocratici e di conflitti; assisterà i cittadini dal punto di vista legale e tecnico nei diversi momenti della procedura; produrrà informazioni ed istruzioni per l’uso. E a fine anno Cittadinanzattiva realizzerà una Relazione annuale sul rapporto tra cittadini e sistema giudiziario, basato sulla raccolta e sistematizzazione delle segnalazioni.
“Ridurre i tempi dei processi, più fondi per la giustizia, apertura dell’amministrazione del servizio alla partecipazione dei cittadini”. Con queste proposte Mimma Modica Alberti, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva, ha spiegato su quali campi sta lavorando l’organizzazione con l’obiettivo di “migliorare l’efficienza e la qualità della giustizia e ridare centralità alle vittime dei reati”.
In concreto Cittadinanzattiva propone di:
- utilizzare i soldi confiscati in seguito a condanna penale, in parte per integrare i fondi a sostegno delle vittime del terrorismo, della criminalità organizzata e del dovere, ed in parte per l’informatizzazione degli uffici e delle procedure giudiziarie e per la fornitura di materiali, supporti e strumenti necessari ad un loro più efficiente funzionamento;
- rivedere il sistema della prescrizione sospendendone l’applicazione per tutta la durata del processo penale, come già avviene per il processo civile. Questo consentirebbe una maggiore tutela delle vittime dei reati;
- abbreviare la scadenza per i termini a comparire, che sono attualmente di 90 giorni. Riteniamo che 40-60 giorni per i procedimenti di non particolare difficoltà siano più che sufficienti;
- istituire, nella giustizia amministrativa, il giudice monocratico. In alcune materie una composizione monocratica del Tar agevolerebbe l’avvicinamento delle parti in causa al giudice.