Raccomandazione civica per l’aderenza terapeutica: l’esperienza della Regione Campania L’organizzazione di servizi, protagonismo del paziente e strumenti a supporto.
Da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato 8 Raccomandazioni civiche
Molta attenzione all’appropriatezza prescrittiva, meno all’informazione e agli strumenti tecnologici di supporto al paziente per migliorare l’aderenza alle terapie. È questo il quadro degli strumenti messi in campo dalle Regioni sul tema dell’aderenza terapeutica che emerge dall’analisi civica sul tema realizzata da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, con il contributo non condizionato di Servier.
L’indagine è stata realizzata attraverso un questionario rivolto agli Assessorati alla salute, al quale hanno risposto 13 Regioni (Campania, Friuli Venezia Giulia-FVG; Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Sardegna, PA Bolzano, PA Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto), e a 264 professionisti sanitari.
Il seminario, che si è svolto oggi a Napoli, prima tappa in Italia, mira ad attivare un confronto tra istituzioni regionali, professionisti che lavorano sul campo, cittadini e pazienti, in grado di individuare le strategie che possano più efficacemente far emergere gli strumenti in grado di aumentare l’aderenza terapeutica alla terapie e, allo stesso tempo, rimuovere quegli ostacoli che minano profondamente il percorso di salute dei cittadini italiani e campani in particolare.
La Regione Campania, negli ultimi anni, sembra aver intrapreso la giusta strada per poter giungere ad un miglioramento nei percorsi di aderenza terapeutica dei pazienti, e lo ha fatto attraverso l’emanazione di norme e l’individuazione di percorsi tesi a migliorare l’appropriatezza prescrittiva, la prevenzione degli eventi avversi in terapia, ma anche una migliore comunicazione con il paziente.
Il seminario campano ha contribuito a rafforzare ancora di più i rapporti che si sono creati tra la struttura commissariale e le associazioni, in particolare Cittadinanzattiva, arrivando ad una vera e propria alleanza che ha come unico obiettivo il miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini, attuabile attraverso la condivisione di proposte e strategie.
È emersa chiaramente l’importanza di un coinvolgimento dei territori, strategia in linea con una delle 8 raccomandazioni civiche indicate da noi di Cittadinanzattiva e che, la Regione Campania, ha assunto quale impegno prioritario, anche in un’ottica di ristrutturazione dell’intero servizio sanitario, sempre più declinato in una risposta individualizzata a seconda delle esigenze del paziente.
Il percorso di condivisione di obiettivi iniziato oggi in Campania e che proseguirà nei mesi successivi, ha come proprio obiettivo quello di creare una proposta organizzativa nazionale, che verrà sintetizzata in un documento che sarà presentato al Minsitero della salute
“Il recepimento e l’adozione del Piano Nazionale della Cronicità (PNC) da parte della Regione Campania è stato un passo fondamentale che va però concretizzato con l’espletamento dei passaggi attuativi successivi. Dobbiamo lavorare per l’attuazione omogenea sui territori delle stategie individuate in concerto con la struttura commissariale. Dobbiamo necessariamente evitare una frammentazione tra realtà diverse e questo è possibile solo attraverso un grande patto di intenti tra tutti i soggetti che concorrono a valorizzare il percorso di aderenza terapeutica. È per questo che abbiamo riunito oggi qui a Napoli tutti i rappresentanti delle diverse associazioni che rappresentano la sanità regionale, perchè è necessario generare soluzioni organizzative che favoriscano l’adesione alle prescrizioni, con particolare riferimento alle persone che assumono molti farmaci (politerapie), assicurando equità di accesso” queste le dichiarazioni di Antonio Gaudioso e Lorenzo Latella di Cittadinanzattiva
“Il ruolo delle Associazioni di pazienti è fondamentale in questo percorso di diffusione della salute a livello regionale. Noi, a volte, non riusciamo a far passare le informazioni, a veicolare le buone pratiche e a raggiungere direttamente i cittadini. La necessità di aumentare l’aderenza terapeutica da parte dei cittadini della regione Campania è strategica sia da un punto di vista di diffusione della salute, ma anche da un punto di vista di sostenibilità economica del sistema. La mancata aderenza alle terapie genera una serie di morbidità che nel medio e lungo periodo sono destinate a trasformarsi in aggravamento delle condizioni di salute dei pazienti. Riteniamo fondamentali iniziative come questa promossa da Cittadinanzattiva che da due anni e mezzo è diventata elemento imprescindibile nei percorsi che la regione Campania ha inteso avviare per restituire ai cittadini campani un servizio sanitario ottimale” Antonella Guida – Regione Campania
“Una corretta gestione del farmaco è elemento principale nei percorsi di aderenza terapeutica. La regione Campania da questo punto di vista è oggi all’avanguardia in Italia, sia dal punto di vista normativo sia dal punto di vista dell’accessibilità aòl farmaco.Stiamo potenziando le reti di distribuzione, l’accesso ai farmaci innovativi e stiamo anche procedendo a migliorare il percorsi di gara grazie aalla centrale di acquisto So.Re.Sa. Proprio con Cittadinanzattiva abbiamo sottoscritto un protocollo che mira alla partecipazione dei cittadini alle procedure di acquisto dei farmaci e dei presidi, misura che ci fornirà informazioni precise e che migliorerà sicuramente l’intero servizio offerto ai cittadini” Ugo Trama – Regione Campania
All’iniziativa hanno preso parte Ettore Novellino e Valentina Orlando della CIRFF, Clara Imperatore dell’OMCEO, Nello Laqnzuise dell’OPI, Luigi Sparano della FIMMG, Michele di Iorio di FEDERFARMA Napoli e Maria Galdo della SIFO. La costruzione di una rete tra i vari attori della sanità è fondamentale per garantire una piena attuazione dei programmi volti all’aderenza terapeutica. L’idea è quella di creare un network capace di prendere in carico i pazienti e giudarli verso percorsi di salute anche preventici, oltre che monitorare ed accompagnare i percorsi di cura dei singoli.
OTTO PROPOSTE DI RACCOMANDAZIONI CIVICHE
- Attuazione del Piano Nazionale della cronicità su tutto il territorio nazionale in riferimento alla sezione “Terapie e aderenza terapeutica”. In particolare su: promozione di studi di ricerca applicata e di soluzioni tecnologiche e organizzative per migliorare l’aderenza;diffusione delle conoscenze su rischio aumentato di reazioni avverse ai farmaci delle persone con malattia cronica e in politerapia; adozione di procedure che favoriscano l’adesione alle prescrizioni mediche, in particolare in caso di politerapia; formazione e informazione delle persone con cronicità e degli operatori sanitari e non sanitari sull’uso appropriato di terapie e tecnologie.
- Cittadino protagonista del proprio percorso di cura. Garantire l’effettiva erogazione della terapia educazionale, così come previsto nei nuovi LEA, per le persone con diabete, obesità, asma e allergie, ed estendere tale diritto anche ad altre condizioni. Definire, inoltre, congiuntamente tra équipe e persona assistita il percorso di cura, condividendo priorità, obiettivi e preferenze, per rendere le terapie e le indicazioni di salute compatibili il più possibile con il progetto di vita e le ambizioni del cittadino.
- Fiducia e stabilità nel rapporto tra èquipe di cura e cittadino. Garantire counseling, tempo adeguato ad una comunicazione efficace sulla patologia, sulla terapia, sulla durata del trattamento e sulla periodicità dei controlli per offrire un “sostegno ai comportamenti più utili” e consolidare l’adesione al percorso terapeutico.
- Semplificare la vita e ridurre la burocrazie inutile. Semplificare la vita delle persone, riducendo il carico burocratico nella prescrizione (es. rinnovo piano terapeutico, trascrizione da ricetta bianca a ricetta rossa), e le distanze da percorrere (es. per raggiungere il Centro prescrittore o per ritirare il farmaco).
- Aderenza per garantire più sicurezza. Piena attuazione in tutte le Regioni/PA della Raccomandazione ministeriale n. 17 sulla Riconciliazione farmacologica, individuando in maniera chiara e univoca il centro di responsabilità deputato a garantire la riconciliazione.
Migliorare la chiarezza delle indicazioni contenute nelle prescrizioni evitando l’uso di sigle, di abbreviazioni e di vocaboli latini o stranieri, al fine di aumentare la comprensibilità e ridurre il rischio di errori nell’assunzione. A tal fine potrebbero essere utili supporti informatici, come software per il professionista e app per i cittadini. - Formazione al personale sanitario, caregiver familiare e professionale.Investire in formazione rivolta al personale sanitario, su comunicazione, relazione e profili di sicurezza e interazione tra farmaci in polifarmacoterapia.
Promuovere un sostegno e formazione al caregiver familiare e professionale, sostenendoli e qualificandoli nella propria attività, e in quest’ultimo caso ponendo attenzione alle eventuali differenze culturali e linguistiche. - Valorizzare tutte le professionalità. Valorizzare di più le competenze di tutte le professionalità coinvolte, capitalizzando anche la vicinanza e la prossimità rispetto al cittadino, soprattutto per venire incontro alle fragilità della persona, delle famiglie e delle aree disagiate, come le aree interne.
- Misurare l’aderenza terapeutica. Misurare l’aderenza terapeutica, secondo metodi, criteri e indicatori evidence based per avere contezza della dimensione del fenomeno e delle difficoltà nel rispettare le prescrizioni farmacologiche e le indicazioni terapeutiche, al fine di restituire a professionisti, Istituzioni sanitarie e Organizzazioni civiche e di pazienti gli ostacoli e i trattamenti efficaci per superarli.