Cittadinanzattiva su sciopero anestesisti: per la sanità italiana non è il momento di scioperare. Occorre unità di intenti fra operatori, cittadini ed istituzioni per migliorare il nostro Ssn.
Roma, 10 dicembre 2007
“Una lotta tra professioni che sa tanto di corporazione e non tiene in alcun conto i diritti dei pazienti”, così Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato vede lo sciopero degli anestesisti di oggi.
“Senza voler giudicare l’opportunità o meno di una scuola di specializzazione – afferma Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva - sappiamo che la gestione della emergenza urgenza è una priorità fondamentale su cui lavorare per migliorare il nostro servizio sanitario. In un momento di lutto per la morte di Eva, la protesta degli anestesiti-rianimatori è fuori luogo, soprattutto perchè attuata attraverso lo strumento dello sciopero che, come sempre, colpisce innanzitutto i cittadini.
Apprezziamo il senso di responsabilità degli anestesisti calabresi che non se la sono sentiti di scioperare dopo i gravi fatti di Vibo Valentia. Ma il senso di responsabilità e la solidarietà alla famiglia di Eva Ruscio doveva arrivare da tutta la categoria, al di là dei confini regionali, che avrebbe fatto bene a non scioperare di fronte ad un sistema sanitario che non sempre ha garantito un’efficiente gestione della emergenza ed urgenza”.
“Per avere un sistema sanitario che funzioni, sicuro e di qualità – conclude Moccia - non servono più scioperi ma unità di intenti fra cittadini, operatori ed istituzioni”.