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Comunicati

Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato scrive al Ministro su morte ospedale Vibo: è ora di rendere la gestione del rischio obbligatoria e di includere i cittadini nelle commissioni di inchiesta.

Basta con le inchieste inconcludenti o di cui non si possono sapere i risultati: vogliamo che i cittadini siano coinvolti per vigilare sull'operato e garantirne le conclusioni.
E' questa una delle richieste di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato contenuta in una lettera inviata oggi al Ministro Turco dopo l'ennesimo episodio di morte senza cause chiare all'ospedale di Vibo Valentia.
Cittadinanzattiva ha inoltre dichiarato la propria intenzione di costituirsi Parte civile nel Processo su questi episodi, e di essere a disposizione dei familiari di Eva Ruscio per fornire il proprio sostegno.
Si chiede inoltre di introdurre un archivio ufficiale degli errori nella pratica medica e diagnostica, mettendo la parola fine all'inseguirsi di cifre più o meno credibili, e che si rendano obbligatorie le unità di gestione del rischio nelle Asl e negli Ospedali, mentre oggi sono rimesse alla volontà delle singole Regioni.
E la Calabria è proprio una delle Regioni in cui questo non è ancora avvenuto. L'organizzazione auspica che nel Piano sanitario regionale, bocciato nei suoi contenuti dalla segreteria della Calabria di Cittadinanzattiva, si affronti seriamente il problema, e si chiuda un periodo di evidente crisi politica con l'assenza di un Assessore regionale alla sanità.
Oggi, inoltre, Il Ministro e il Presidente della Calabria annunceranno l'avvio della costruzione di un nuovo Ospedale nell'area di Vibo. E che cosa accadrà intanto ai cittadini di quella zona, ancora alle prese (per almeno altri due anni) con una struttura inadeguata? Ma, soprattutto, chi ci assicurerà che non si ripeta quanto già avvenuto con il precedente tentativo di costruire un nuovo nosocomio?
E' necessario anche che la politica regionale “batta un colpo”, almeno per dare un segnale di inversione di tendenza si sospendano cautelativamente i responsabili dell'episodio di ieri e quelli dell'episodio di dieci mesi fa.
Redazione Online

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