Cittadinanzattiva su sciopero medici: maggiore responsabilità nei confronti dei cittadini. Occorre una forma di protesta che non penalizzi i pazienti. Anche le istituzioni affrontino il problema.
Roma, 26 novembre 2007
“Siamo delusi da questo ennesimo sciopero dei medici che, nonostante le giuste tutele richieste, non sono certo la classe svantaggiata del paese. Con la protesta di oggi si allungheranno le liste di attesa e si metteranno ulteriormente a rischio paralisi i pronto soccorso e i servizi di emergenza che saranno chiamati ad intervenire in assenza degli altri servizi”.
È quanto sostiene Cittadinanzattiva in merito allo sciopero dei medici che “sarà particolarmente devastante in quelle regioni (Lazio, Campania, Molise, Sicilia e Abruzzo) che, a causa dei piani di rientro, stanno attuando una riduzione dei posti letto e la chiusura di alcuni reparti e servizi”, afferma Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.
“Invitiamo i medici ad un maggior senso di responsabilità, prevedendo modalità alternative di protesta che non causino disagi ai cittadini. Nello stesso tempo, chiediamo alle istituzioni di monitorare l’impatto dello sciopero odierno sui servizi e di riprogrammare ed erogare con urgenza le prestazioni annullate per oggi con particolare riguardo a esami diagnostici e visite specialistiche.
Detto questo, conclude Moccia, comprendiamo alcune delle ragioni dello sciopero e chiediamo per questo alle istituzioni di affrontare in modo serio la questione del precariato di tutti gli operatori del mondo della sanità, non solo medici ma anche infermieri, ausiliari, perchè ne va della qualità del servizio”.