Cittadinanzattiva su fondi sanitari integrativi. Prima di parlare di questi, si cominci dalla lotta agli sprechi e alla corruzione.
Roma, 20 gennaio 2009
“Non siamo dispiaciuti che si parli di fondi sanitari integrativi, ma ci preoccupa che questi diventino prioritari, in un contesto di tagli indiscriminati ai servizi sanitari e sociali, di mancato dibattito sui livelli essenziali di assistenza e sul Fondo per la non autosufficienza”.
È quanto sostiene oggi Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva in riferimento al dibattito in corso sulle forme integrative di assistenza sanitaria. “Oggi abbiamo migliaia di famiglie che si indebitano o utilizzano gran parte dei loro redditi per assistere familiari disabili o anziani: ad esempio per i farmaci spendono in media 420 euro al mese. Alle loro orecchie i fondi integrativi suonano come spese aggiuntive: chi ne sosterrebbe i costi?. Per questo, ci piacerebbe che si parlasse in primo luogo di lotta agli sprechi, alle inefficienze e alla corruzione e che il Governo presentasse un progetto su come recuperare risorse pubbliche da destinare alle fasce deboli della popolazione. Sui fondi integrativi vorremmo confrontarci e dire la nostra, ma dopo che ci è confrontati sul resto”.