Cittadinanzattiva su dati inflazione: i candidati premier ci dicano cosa faranno per porre un freno all'aumento di prezzi e tariffe
"L’assenza di controlli sugli aumenti dei prezzi e delle tariffe e sulle filiere agro-alimentari, le mancate liberalizzazioni in alcuni settori cruciali, la finta concorrenza in quei settori formalmente liberalizzati hanno eroso il potere di acquisto delle famiglie italiane", così Cittadinanzattiva commenta i nuovi dati dell’Istat sull’inflazione. Allo stesso modo incidono i costi degli affitti, dei mutui casa e del carburante."Chi si candida alla guida del Paese deve spiegare ai cittadini cosa intende fare di concreto per porre un freno all’aumento di prezzi e tariffe", chiede Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva. Nel nostro Programma dei cittadini, proposto ai candidati premier, abbiamo indicato nove priorità su cui lavorare per ridare garanzie alle famiglie:
- il controllo dei prezzi lungo tutta la filiera di produzione al fine di evitare speculazioni da parte degli intermediari commerciali ed aumenti ingiustificati, tramite segnalazioni e monitoraggi, con il coinvolgimento di cittadini e Comuni;
- l'attuazione da parte delle Regioni del Decreto Bersani per stimolare un’effettiva concorrenza;
- l’avvio o il completamento del processo di liberalizzazione dei servizi pubblici locali;
- l’individuazione di adeguate tariffe sociali per le classi di reddito più deboli;
- il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica secondo effettivi criteri di economicità e di qualità;
- l’introduzione di misure volte a calmierare i prezzi di locazione degli immobili, alla detrazione fiscale di queste spese e al controllo più intenso sui contratti di locazione;
- la promozione di convenzioni tra Regioni e/o Comuni con la piccola, media e larga distribuzione per offrire informazioni ai cittadini sui punti di vendita più convenienti;
- la promozione di giornate di accesso ai mercati all’ingrosso ai cittadini e di accordi con la distribuzione per le "giornate di sconto";
- il supporto alla creazione dei gruppi di acquisto solidale (GAS) per rafforzare il concetto di "filiera corta" e la valorizzazione dei prodotti tipici territoriali.