“Non siamo più disposti ad attendere. Ora che la pandemia allenta la sua morsa, dobbiamo con urgenza passare ad un “piano di emergenza” per la sanità ordinaria. Cominciando con l’approvazione in tempi rapidi dei nuovi Livelli essenziali di assistenza e, per far questo, occorre che la Conferenza Stato regioni sblocchi il Decreto Tariffe, fermo sul tavolo da qualche settimana. Non farlo significa assumersi una responsabilità politica e morale enorme, poiché significa disconoscere l’insegnamento della pandemia rispetto alla centralità di un Servizio sanitario capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e continuare a tenere “sospesa” la sanità pubblica finora focalizzata sulla lotta al Covid”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
“Da anni i cittadini italiani, le persone malate, i malati rari aspettano l’aggiornamento dei LEA, aspettano di ottenere cioè quelle prestazioni riconosciute essenziali per garantire la salute stessa degli individui e la salute collettiva. Già nel 2017 i nuovi Livelli essenziali di assistenza sono stati definiti; nel frattempo, grazie ai progressi continui della scienza, altri ne sono stati individuati, e si potrebbero aggiungere, a beneficio di tanti cittadini malati ma anche a vantaggio della prevenzione e della promozione della salute di ogni cittadino. E dunque ora che il Decreto tariffe è arrivato all’intesa presso la Conferenza Stato-Regioni ci aspettiamo che tutto si definisca in tempi rapidissimi, visto che dalla sua approvazione dipendono a catena i provvedimenti che renderebbero i Lea finalmente disponibili. Sarebbe inspiegabile rallentare un provvedimento che deve essere assunto con rapidità, urgenza e necessità. Sbloccando il Decreto Tariffe, infatti, entrano in vigore anche il Nomenclatore della specialistica ambulatoriale e quello dell’assistenza protesica”.
Cittadinanzattiva si mobiliterà nei prossimi giorni a tutti i livelli e con tutte le associazioni dei malati cronici e rari che aderiscono al CnAMC (Coordinamento nazionale Associazioni malati cronici e rari), per impedire che si perda ancora tempo.
“La definizione dei Lea rappresenta al momento la modalità più stringente per diminuirele disuguaglianze, visto che fissano i livelli di salute che tutte le Regioni devono assicurare. Monitorarne l’applicazione nella propria Regione costituisce per i cittadini una possibilità concreta per valutare l’esigibilità del proprio diritto alla salute e anche in questa direzione – conclude Mandorino - ci attiveremo affinché, in qualunque parte del Paese si risieda, si abbia piena consapevolezza di quali sono le prestazioni a cui si ha diritto gratuitamente poiché da esse dipende la salute dell’intera comunità nazionale”.