Cittadinanzattiva su ddl sicurezza: cancellare il reato di clandestinità per garantire davvero la sicurezza dei cittadini
Il reato di clandestinità ripropone i problemi che sembravano risolti con la cancellazione dell'obbligo per i medici e i presidi di denunciare gli immigrati irregolari". Questa la denuncia di Antonio Gaudioso, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva. "Abbiamo apprezzato lo sforzo compiuto dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, continua Gaudioso, per eliminare le norme sui medici e sui presidi-spia. Ma restano ancora alcuni passi da fare prima che sia troppo tardi".
"Se il reato di clandestinità dovesse passare, infatti, i medici si troverebbero comunque, in quanto pubblici ufficiali, nell'obbligo di denunciare gli immigrati irregolari. Con conseguenze gravissime per vari motivi, come abbiamo già denunciato:- comprime, di fatto, il fondamentale diritto alla salute delle persone;
- crea una sanità di ‘polizia' dove i medici, violando anche il codice deontologico, dovrebbero denunciare gli immigrati tradendo il rapporto di fiducia medico-paziente;
- rende "superabile" il segreto professionale in un settore così delicato come la salute;
- impedendo la cura degli immigrati irregolari, espone tutti i cittadini ai rischi di malattie trasmissibili (perché non gestite e non prevenute), aumentando l'insicurezza e con costi in prospettiva molto più alti;
- espone al gravissimo rischio di sviluppo di una "sanità ombra";
- aumenta tensioni sociali e disuguaglianze.
A tutto ciò si aggiunga che, in generale, il decreto sicurezza pone una serie di ostacoli burocratici intollerabili per gli immigrati che, invece di risolvere il problema della loro corretta integrazione, lo aggraveranno senz'altro, con ulteriori costi per le persone e per gli uffici pubblici".