“L’affossamento della proposta di legge sulla tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori, determinata dalla presentazione in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati di proposte emendative assolutamente irricevibili, ci lascia estremamente amareggiati. Seppure la scelta dei proponenti di ritirare l’intero provvedimento sia frutto di una decisione condivisibile ed inevitabile, è un epilogo inatteso ed inaccettabile che arresta un percorso, portato avanti negli anni, di positiva collaborazione tra Parlamento ed organizzazioni della società civile. Un percorso contrassegnato da una grande spinta e valenza civica, che non ha mai avuto bandiere”, così commenta Laura Liberto, coordinatrice nazionale Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva in merito al ritiro della proposta di legge d ’iniziativa dei Deputati Serracchiani, Costa, Di Biase, Casu, Furfaro. A.C. n. 103.
Proprio ieri Cittadinanzattiva, insieme all’associazione A Roma Insieme – Leda Colombini e con la sottoscrizione di altre 12 organizzazioni civiche e di volontariato attive sul tema dei diritti dei detenuti, nonché di 4 Garanti dei diritti delle persone private della libertà e del Presidente della Conferenza dei Garanti Territoriali - aveva inviato una lettera appello ai parlamentari affinché venisse mantenuto lo spirito originario della proposta di legge e si procedesse a liberare finalmente i bambini detenuti nelle carceri a seguito delle mamme.
“Le forze politiche cha hanno determinato l’affossamento dell’intera proposta di legge, si sono assunte la responsabilità di aver arrestato un percorso di civiltà, che mirava unicamente a superare il problema dell’incarcerazione dell’infanzia e ad affermare la tutela della salute psicofisica dei bambini su ogni altra ragione o interesse pubblico e politico. Come Cittadinanzattiva continueremo il nostro impegno per tenere viva l’attenzione sul problema dei piccoli detenuti e perché si recuperi il lavoro finora fatto”, conclude Liberto.