Cittadinanzattiva su ricerca Censis: necessari interventi urgenti per impedire che i cittadini rinuncino alle cure per motivi economici. Lotta alle liste di attesa e agli sprechi le nostre priorità
"La rinuncia dei cittadini alle cure per motivi economici è un campanello di allarme, l'ennesima conferma che la Sanità italiana ha bisogno di interventi urgenti per assicurare l'universalismo garantito nella Costituzione". Questo il commento di Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva, l'organizzazione che annovera tra le proprie attività il Tribunale per i diritti del malato in merito ai dati diffusi oggi dal Censis.
"Costi legati all'assistenza odontoiatrica, alla non autosufficienza, al mancato riconoscimento di alcune patologie come croniche e/o rare, al mancato inserimento di un dispositivo necessario per alcune categorie di persone all'interno del Nomenclatore tariffario delle protesi, alla mancata rimborsabilità di alcuni farmaci e/o prodotti parafarmaceutici (integratori, pomate, ecc..) non possono continuare a ricadere sui redditi dei cittadini, già messi a dura prova (in particolare nelle regioni con Piani di rientro) dall'innalzamento delle imposte IRAP ed IRPEF, oltre che dei ticket sanitari e delle tariffe delle RSA, dovute fondamentalmente ad un'amministrazione poco oculata della risorse economiche", ha aggiunto Petrangolini.
Già nell'ultimo Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva il 50% delle Associazioni che hanno partecipato al Rapporto considera il diritto all'accesso alle prestazioni socio sanitarie dei cittadini come insufficientemente rispettato.
Inoltre i costi segnalati a carico dei cittadini sono:
Costi medi mensili sostenuti dal paziente/familiari |
€ |
Farmaci indispensabili ed insostituibili |
420 |
Farmaci per prevenzione complicanze |
278 |
Supporto assistenziale (es. badante) |
986 |
Presidi, protesi ed ausili |
76 |
"E' necessario quindi che lo Stato garantisca effettivamente l'accesso dei cittadini alle prestazioni socio sanitarie necessarie alla salute, "ha concluso Petrangolini, "innanzitutto attraverso il contrasto al fenomeno delle liste di attesa, quale principale ostacolo alla fruizione da parte dei cittadini delle prestazioni socio sanitarie garantite dal SSN; l'eliminazione degli sprechi in sanità, anche attraverso l'istituzionalizzazione di forme strutturate e permanenti di valutazione della qualità dei servizi e dei dirigenti responsabili di budget con il coinvolgimento dei cittadini e delle loro organizzazioni; l'ottimizzazione delle risorse esistenti e una migliore programmazione; la revisione del DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ormai fermo dal 2001, con particolare riguardo all'elenco delle malattie croniche ed invalidanti, all'elenco delle patologie rare e al Nomenclatore tariffario dei presidi, delle protesi e degli ausili"