Cittadinanzattiva su ddl di riforma della cittadinanza: un grave passo indietro il testo in discussione da domani. Appoggiamo la protesta delle associazioni di seconda generazione per il diritto di cittadinanza
"Un grave passo indietro rispetto ad una normativa già vecchia ed inadeguata che caratterizza il nostro Paese rispetto al resto d'Europa". E così che Cittadinanzattiva, ascoltata lo scorso venerdì in un confronto alla Camera tra associazioni e parlamentari, valuta il testo in materia di cittadinanza agli immigrati in discussione da domani nell'Aula di Montecitorio.
"La proposta di legge da cui si partirà peggiora le condizioni di accesso alla cittadinanza soprattutto per i giovani: non prevede alcuna riduzione dei tempi della naturalizzazione anzi la appesantisce ulteriormente prevedendo l'obbligo del permesso di soggiorno di lungo periodo e la frequenza di corsi obbligatori di storia e cultura italiana ed europea, educazione civica e Costituzione; i figli degli immigrati nati nel nostro Paese potrebbero chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni, ma a patto di aver frequentato con profitto tutta la scuola dell'obbligo.
Si tratta, dunque, di un testo lontanissimo dalle richieste delle associazioni dei cittadini immigrati e che mette l'Italia fra le nazioni meno avanzate a livello europeo sul tema della cittadinanza e della integrazione degli stranieri.
Ci auguriamo che, nel corso della discussione parlamentare, siano recuperati alcuni dei contenuti della proposta di legge Sarubbi e Granata, che condividiamo perchè privilegia l'ottica della integrazione come requisito sostanziale per la concessione della cittadinanza. A nostro parere, occorre dimezzare i termini della naturalizzazione (da dieci a cinque anni), semplificare l'iter per la concessione della cittadinanza e favorire l'accesso alla cittadinanza per i minori a prescindere da rigidi requisiti residenziali e partendo, invece, dalla piena integrazione di coloro che completano il ciclo scolastico e di fatto sono stabilmente inseriti nel tessuto sociale italiano.
Esprimiamo, infine, il nostro sostegno alle Associazioni rappresentative delle seconde generazioni di migranti nate e cresciute in Italia, che domani daranno vita ad un sit-in di protesta davanti alla Camera dei Deputati".