La Campagna si svilupperà attraverso una raccolta di firme online sul sito http://www.sonounvip.it/, nonché con centinaia di banchetti sull'intero territorio nazionale, e una manifestazione nazionale in programma a Roma per la fine del mese di maggio. “Falsi ‘storpi’, ‘approfittatori’, ‘scrocconi’. Troppe volte abbiamo letto e sentito negli ultimi tempi parole come queste per descrivere i cittadini beneficiari di indennità economiche legate ad uno stato di invalidità, senza fare alcuna differenza tra chi ne ha vera necessità per vivere e chi invece truffa la collettività e lo Stato”, afferma Cittadinanzattiva. E il segretario generale, Teresa Petrangolini, afferma: “Vogliamo lottare contro gli abusi di potere che ci sono stati segnalati da tutt'Italia. Le nuove procedure previste dall'Inps sono per noi un chiaro esempio di cieca burocrazia, alcune delle stesse sono inoltre chiaramente contrarie a quanto deciso dal nostro Parlamento; stanno avendo effetti deleteri sui diritti dei cittadini, limitandone scorrettamente l'accesso e attuando una politica di contenimento dei costi che invece di fare una efficace lotta agli imbroglioni grava ingiustamente sulla pelle delle persone”. “Non vogliamo difendere gli imbroglioni, che è quello che ci sentiremo dire sicuramente nelle prossime ore - ha aggiunto Petrangolini -, ed è per questo che abbiamo pensato ad un titolo come ‘Very invalid people’. L'obiettivo nostro e delle decine di associazioni che sostengono la campagna è opporci ai disagi derivanti dalle procedure per il riconoscimento delle minorazioni civili”.
"In troppi casi – continua l’associazione -, sulla base delle informazioni in nostro possesso, le azioni intraprese dallo Stato si svolgono al di fuori del rispetto delle norme, in quanto: comprimono i diritti dei cittadini realmente invalidi; riducono arbitrariamente i requisiti previsti dalla legge per l’assegnazione delle indennità correlate al riconoscimento delle minorazioni civili; appaiono strumentalizzate per il raggiungimento di un obiettivo non dichiarato, ovvero il massimo contenimento possibile della spesa assistenziale”