Igiene e sicurezza delle strutture sanitarie campane: il Ministero della Salute risponde ad una richiesta di accertamento voluta da Cittadinanzattiva
Cittadinanzattiva Campania ha inoltrato, nel mese di maggio 2010, una richiesta di accertamenti in materia di igiene e sicurezza per le strutture sanitarie della Campania, in particolare per gli ospedali di Napoli Incurabili, Monaldi e Cardarelli. Inoltre, nella stessa lettera, Carlo Caramelli, presidente di Cittadinanzattiva Campania, ha inteso focalizzare l’attenzione su due episodi avvenuti in ospedali partenopei: quello della morte di un neonato reso pubblico dalla cronaca giornalistica e l’episodio della morte di una donna anziana ricoverata, caduta dalla barella presso il Cardarelli. Si è posto così l’accento sul problema della manutenzione degli ascensori negli ospedali napoletani e dei continui episodi di ricoveri in barella, prevalentemente al Cardarelli. Problemi legati, più in generale, alla sicurezza. Caramelli, nella missiva indirizzata al Ministero della Sanità, ai componenti della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla sanità, oltre che a istituzioni regionali e locali, ha segnalato la necessità di intervento, anche in relazione all’approssimarsi dell’accreditamento definitivo delle strutture sanitarie della Campania, con controlli approfonditi per il rispetto dei requisiti minimi idonei a garantire la sicurezza dei pazienti, la qualità tecnico-professionale delle prestazioni, la effettiva capacità di coordinamento tra la centrale del 118 per le emergenze e le strutture territoriali. Infine è stata richiesta una verifica del rispetto delle norme in materia di protezione antisismica, antincendio, acustica, sicurezza e continuità elettrica, sicurezza antinfortunistica, igiene del lavoro, eliminazione delle barriere architettoniche, smaltimento dei rifiuti, condizioni ambientali e programmi di abbattimento delle infezioni ospedaliere.
Il Ministero ha formalmente dato seguito a tutto ciò lo scorso 12 febbraio, chiedendo all’Assessorato alla Sanità della Regione Campania di coinvolgere il competente organo di vigilanza per l’igiene e la sicurezza (lo S.P.I.S.A.L. territoriale) al fine di effettuare ispezioni e controlli con “ogni possibile verifica in tal senso”. Per quanto riguarda le due condizioni descritte da Caramelli, nel caso dell’avaria dell’ascensore è stato definito, dal Ministero, “un fattore contribuente ma non determinante per la morte del bimbo”, mentre l’altro caso della morte della signora anziana è risultato ancora in corso di valutazione da parte del competente Ufficio dell’Assessorato. Ci impegniamo, sin d’ora, a monitorarne l’esito.
Cittadinanzattiva, anche attraverso il Tribunale per i diritti del malato, raccoglie ogni giorno numerose segnalazioni di casi di malasanità e, pur non avendo poteri diretti, sensibilizza continuamente le Istituzioni affinché mettano al primo posto l’importante problema della qualità e della sicurezza nelle cure sanitarie.