Convegno ANM "Giustizia e legalità per la crescita del Paese"
Cittadinanzattiva presenta piattaforma di riforma della giustizia dal punto di vista civico
Informatizzazione delle sedi giudiziarie e del processo; trasparenza in termini di nomina, tempi, costi e controllo dell'operato dei Consulenti Tecnici di Ufficio; semplificazione dei riti processuali civili; richiamo alle funzioni giurisdizionali di tutti i magistrati per smaltire l'arretrato civile. E ancora, Urp in tutti i tribunali e pieno ricorso alla mediazione.
Queste tra le priorità per rilanciare la giustizia civile in Italia dal punto di vista dei cittadini. Ad illustrale, Cittadinanzattiva-Giustizia per i diritti, intervenuta in data odierna a Roma al convegno "Giustizia e legalità per la crescita del Paese" organizzato dall'Associazione Nazionale Magistrati.
"Una giustizia che abbia i requisiti di un servizio pubblico di qualità – ha dichiarato Mimma Modica Alberti, responsabile Cittadinanzattiva-Giustizia per i diritti - dovrebbe garantire possibilità di accesso ampie, qualità delle decisioni e ragionevolezza dei tempi della risposta. Così non è per la giustizia italiana: l'eccessiva durata dei processi civili provoca anche un grave deficit di tutela dei diritti patrimoniali, influenzando significativamente il sistema economico italiano e la capacità del Paese di attirare investimenti".
A seguire, le proposte avanzate da Cittadinanzattiva:
- Interventi strutturali per il riordino degli uffici giudiziari: capacità di coniugare esigenze di risparmio con la non più derogabile informatizzazione delle sedi giudiziarie e del processo. Chiudere 300 dei 848 Uffici dei giudici di pace produrrebbe un risparmio di circa 60 milioni di euro, da investire nella informatizzazione degli uffici giudiziari.
- Smaltimento dell'arretrato civile: per evitare ulteriori condanne per violazione del termine di ragionevole durata del processo sia in sede nazionale che comunitaria, costituzione di apposite sezioni e richiamo alle funzioni giurisdizionali di tutti i magistrati distaccati presso ministeri ed enti pubblici, con divieto di assumere incarichi extra-giudiziari.
- Riduzione dei riti civili: attuazione immediata di quanto previsto dalla Legge n° 69/2009 per unificare gli schemi processuali, individuando quello di principale e normale applicazione, salvo pochissime eccezioni.
- Consulenti Tecnici d'Ufficio (CTU): maggiore trasparenza e controllo in merito a nomina, tempi e operato, con contrattazione degli onorari da parte dei Tribunali.
- Osservanza e miglioramento delle norme di procedura civile esistenti: riduzione dei tempi previsti per la prima udienza (non oltre 50 gg.) e a comparire (max 60 e non più 90 gg. nei procedimenti di non particolare complessità); prevedere un termine massimo per la udienza di precisazione delle conclusioni.
- Strumenti alternativi di risoluzione delle controversie: rafforzare il ricorso alla mediazione delegata dal giudice, previsto dalla legge 28/2010.
- U.R.P. in tutti i tribunali: per orientare i cittadini e raccogliere segnalazioni e proposte.
- Partecipazione civica: confronto tra i cittadini e gli attori del sistema giudiziario – in Consigli giudiziari, Osservatori sulla giustizia, U.R.P. - per migliorare la qualità del servizio giustizia e garantire universalità dei diritti e sostenibilità del sistema giudiziario.