VIII Premio Buone pratiche nella scuola “Vito Scafidi”.
Da Torino a Napoli a Reggio Calabria, le buone pratiche vincenti. E con “La scuola che vorrei…” 2014, 10 buone pratiche da attuare a livello istituzionale
La primavera delle buone pratiche fiorisce a scuola. Da Torino a Reggio Calabria, passando per Napoli, Termoli, Salerno, Perugia, Roma, Milano, Crotone, Bologna, Cittadinanzattiva ha oggi premiato tre scuole, con l’ottava edizione del Premio Buone pratiche “Vito Scafidi”, e attribuito menzioni speciali ad altre otto che hanno realizzato progetti innovativi sui temi della sicurezza a scuola e sul territorio, dell’educazione al benessere, e dell’educazione alla cittadinanza attiva.
114 i progetti concorrenti in questa edizione del Premio che dal 2006-2007 ha visto partecipare 1435 scuole sparse in tutta Italia.
Variegati i temi al centro dei progetti premiati oggi: dal gioco interattivo per imparare a prevenire i rischi e a gestire le emergenze, del progetto “Sicurezza dalla A alla Z” della Direzione didattica di Caluso (TO), vincitore nell’area sicurezza a scuola; ai laboratori educativi per diventare cittadini attivi realizzati dal Circolo Didattico Giampaglia di Ercolano (NA) che, con il progetto “Cocci: il mosaico dei cittadini attivi”, vince nell’area della educazione alla cittadinanza attiva; al percorso articolato per giungere al benessere psico-fisico messo a punto dalla scuola dell’infanzia Paradiso di Reggio Calabria con il progetto “Vivo bene” vincitore nell’area educazione al benessere. Ed ancora, fra gli otto progetti menzionati, ci sono: la costruzione di tavole tattili per non vedenti ed ipovedenti rappresentanti alcuni monumenti della città di Milano, realizzate dall’Istituto comprensivo Marco Polo di Senato (MI), con il progetto Totem sensoriale; le interviste ai sindaci dell’area del nocerino-sarnese realizzate dagli studenti del Liceo scientifico Genoino di Cava dei Tirreni (SA), con il progetto “Il Sindaco e…” per verificare la sicurezza del territorio e la implementazione dei Piani comunali di emergenza; la Radio Immaginaria che di immaginario ha ben poco, se non quello di essere partita dalla “idea vincente” di alcuni studenti di Castel Guelfo (BO) che nel giro di pochi anni hanno costruito una web radio con la partecipazione di 20 mila studenti tra gli 11 e i 17 anni di numerose città italiane. Le altre scuole che ricevono una menzione speciale sono: la secondaria di I grado Anna Frank di Crotone con il progetto “Impariamo con gusto”; la Primaria di Via Po del II Circolo didattico di Termoli (CB) con “Progetto Alimentare”; l’IC Burri di Trestina (PG) con “Scuola sicura”; il Convitto nazionale Umberto I di Torino con “Studenti responsabili della sicurezza”, il Centro di aggregazione giovanile “Luogo comune” di Roma. Sul sito www.cittadinanzattiva.it la descrizione e i video di tutti i progetti.
E alle istituzioni Cittadinanzattiva presenta, nel documento “La scuola che vorrei…2014”, un decalogo di “buone pratiche” da mettere in atto per una scuola più sicura, accogliente e in salute:
sicurezza: dopo la priorità data al tema dell’edilizia scolastica dal Governo, bisogna passare ai fatti, rendendo noti quali sono i 5/10 mila istituti su cui si interverrà, controllando gli appalti, effettuando sopralluoghi tecnici costanti e ordinari su tutte le scuole;
trasparenza: a cominciare dalle Anagrafi dell’edilizia scolastica, nazionale e regione per regione, ma anche dai bilanci degli istituti scolastici e di tutti gli atti amministrativi di potenziale interesse per studenti, genitori, operatori della scuola;
comportamenti: sperimentare modalità di gestione delle emergenze che coinvolgano tutto il territorio, a partire dalla scuola, e cominciando dalla messa in atto dei Piani comunali di emergenza e dalla istituzione dei Responsabili Studenti Sicurezza;
disabilità: dare piena applicazione alle leggi per il superamento delle barriere architettoniche e per l’inclusione degli studenti con disabilità, prevedendo per gli insegnanti di sostegno percorsi formativi ad hoc sulle diverse disabilità;
ben-essere: in attesa di nuove palestre, recuperare gli spazi verdi ed i cortili, rispettare il numero di alunni per classe e lasciare le scuole aperte il maggior numero di ore possibili, per sopperire all’assenza di servizi e strutture per giovani sul territorio;
corretta alimentazione/sprechi: coinvolgere le famiglie, anche tramite commissioni mensa ben preparate e nel controllo degli appalti della ristorazione scolastica, perché venga servito cibo sano e di qualità e per abbattere gli sprechi di cibo a scuola, come a casa;
educazione civica: ripristinare nei programmi scolastici uno spazio curriculare, la cui parte teorica segua indirizzi nazionali comuni a tutte le scuole, e prevedere per tutti gli studenti la pratica di cittadinanza attiva e di volontariato, grazie all’autonomia scolastica e alla presenza di enti e associazioni accreditate ed impegnate da anni;
alunni con cittadinanza non italiana: riformare la legge 91/1992 per il riconoscimento della cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri e a quelli che vi sono giunti da piccoli; garantire la piena parità di trattamento a tutti i minori, a prescindere dalla regolarità del soggiorno, nell’accesso ai servizi per l’infanzia;
costi scolastici: ribadire la volontarietà del contributo chiesto alle famiglie e rendere pubblici anche su internet i bilanci degli istituti e rendicontare con apposte comunicazioni alle famiglie, con bilanci sociali, ecc. la destinazione di utilizzo degli stessi contributi e di tutte le altre entrate;
digitalizzazione: garantire parità di accesso e di utilizzo delle tecnologie digitali in tutte le scuole, con particolare riguardo a quelle nelle piccole isole e nei comuni montani, ripensando gli spazi di apprendimento alla luce delle innovazioni tecnologiche.