Cittadinanzattiva su Decreto legge per fecondazione eterologa. Contenuti condivisibili, il Parlamento lo approvi senza indugi
"Finalmente è arrivato, dopo discussioni e annunci, il decreto legge che dovrebbe introdurre la fecondazione eterologa, in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale. Condividiamo la priorità data alla tutela della salute e alla sicurezza di tutta la pratica medica, attraverso sistemi di tracciabilità europei, la creazione di percorsi di informazione e consenso informato e le garanzie di anonimato, di gratuità e di volontarietà delle donazioni. Ci auguriamo che il Parlamento lo approvi senza indugi", è quanto afferma Maria Paola Costantini, referente Politiche sulla PMA di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.
"E' importante il riferimento al cd "egg-sharing" ossia alla possibilità di donare una parte degli ovociti "sovranummerari". da parte della donna che accede alla fecondazione omologa: un buon modo per incentivare anche in Italia la cultura della donazione che attualmente, anche per altre donazioni, è ancora insufficiente mentre riveste un alto valore sociale.
Rispetto alla conoscenza del nato sulle proprie origini, il decreto sembra accogliere la tesi sulla necessità di non stabilire diritti e obblighi al riguardo e, al contrario, prevede l'accesso alle sole informazioni sanitarie laddove sussistano gravi e comprovati motivi attinenti alla salute dell'embrione formato o del nato. Allo stesso modo, appare saggio e ragionevole non aver inserito un obbligo vero e proprio a carico dei genitori del nato circa l'informazione a quest'ultimo sulle modalità della nascita. Riteniamo che su tale questione debba rimanere assolutamente la libertà e l'autonomia della coppia a decidere su cosa, come e quando dire, atteso che si tratta di una problematica che ha un impatto rilevante sulla esistenza propria e del nato. E ciò anche in considerazione della conformità con principi costituzionali come quello di autodeterminazione e di rispetto della vita privata e famigliare richiamati dalla stessa pronuncia della Corte Costituzionale.
Infine, è rilevante il riferimento all'introduzione nei Livelli essenziali di Assistenza della fecondazione eterologa. E' tuttavia necessario mettere in evidenza al riguardo che la cd fecondazione omologa non è mai stata inserita nei LEA e ciò produce discriminazioni rilevanti per l'accesso delle coppie. Si tratta quindi di trovare le risorse per ampliare l'impegno nei confronti di tutte le tecniche di PMA . Anche in questo caso giova ricordare che le strutture pubbliche già erogano le prestazioni anche se con un sistema poco trasparente e fortemente differenziato per regioni. Il Decreto può essere in questo senso un'occasione per rimettere ordine e omogeneità sul piano nazionale.
Resta la preoccupazione che il decreto legge, arrivato in Parlamento, diventi strumento di contrapposizione ideologica e si tenti di snaturarne il contenuto che adesso è in linea con le indicazioni della Corte costituzionale. E' essenziale predisporre subito l'aggiornamento delle Linee Guida già previste dalla Legge 40/2004 e che attendono di essere aggiornate già dal 2008.
Per questo ci auguriamo che il Parlamento lo approvi immediatamente senza interferenze inutili e dannose, considerando che poi spetta ai medici la corretta applicazione della fecondazione eterologa, seguendo quei principi ribaditi nuovamente dalla Corte Costituzionale e cioè di responsabilità, autonomia e rispetto delle evidenze scientifiche e della buone pratiche di sicurezza della pratica sanitaria".