La visita di Campobasso, realizzata venerdì scorso da Cittadinanzattiva, si inserisce nel giro di visite nei centri per profughi e migranti promosse in tutta Italia dalla associazione LasciateCIEntrare e partite lo scorso 20 giugno, in occasione della giornata mondiale del rifugiato. Questa visita si pone all’interno del lavoro avviato da oltre un anno per la trasparenza nella gestione dell’accoglienza dei migranti con la campagna nazionale inCAStrati, promossa da Cittadinanzattiva-Giustizia per i Diritti, LasciateCIEntrare e Libera.
“Il Molise è la regione con il più elevato numero di richiedenti asilo in rapporto alla popolazione residente, circa 1.800 presenze, collocati in parte nel circuito SPRAR ed in massima parte all’interno dei CAS” afferma Laura Liberto, coordinatrice nazionale della rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva. “Quella della regione molisana è la fotografia della situazione nazionale: l’accoglienza dei richiedenti asilo continua ad essere gestita secondo logiche del tutto emergenziali, più del 70% dei profughi presenti sul territorio nazionale sono collocati in strutture di accoglienza temporanea” prosegue Liberto “ciò incide in maniera determinate su standard e qualità dei servizi erogati e spesso anche sul rispetto dei diritti più elementari dei migranti ospiti nei centri.Quella di venerdì è una prima tappa delle iniziative di monitoraggio civico dei CAS che proseguiremo sia nel territorio molisano che in altre regioni; rinnoviamo il nostro appello per la pubblicazione della mappa dei centri di accoglienza straordinaria presenti sul territorio nazionale e di informazioni e dati sulla gestione delle risorse economiche ed umane. Siamo infatti convinti che sul sistema dell’accoglienza dei migranti, a cominciare dai centri straordinari, occorra anzitutto una grande operazione di trasparenza, quale condizione di partenza per la promozione di un controllo civico diffuso sulla gestione di strutture e servizi e per rimettere al centro la tutela dei diritti delle persone ospitate”.
Gli attivisti dell’Assemblea territoriale di Cittadinanzattiva Campobasso, coordinati dalla responsabile Giovanna Pizzuto, hanno visitato il Centro di Accoglienza Straordinaria situato nell’ ex Albergo Eden ed il centro Caritas “Casa degli angeli”, intervistando i responsabili delle strutture.
A riguardo va rimarcata sia la disponibilità dei responsabili delle due strutture che della Prefettura di Campobasso nell’autorizzare, in tempi brevi, la visita presso il CAS; in generale infatti tali autorizzazioni sono ancora estremamente discrezionali, come lamenta l’associazione LasciateCIEntrare, che è da tempo in attesa di risposte su richieste di visite in decine di centri in tutta Italia, sia di accoglienza per richiedenti asilo (CAS e CARA), sia di identificazione (Hot Spot) e di espulsione (CIE).
Il CAS dell’ex albergo Eden ospita 100 persone, il massimo della capienza; i 22 operatori presenti sono impegnati nell’erogazione dei servizi di base: assistenza sanitaria, vitto e alloggio, mediazione culturale, alfabetizzazione, assistenza legale. Tuttavia gli ospiti stazionano per tutto il loro tempo all’interno della struttura, collocata nella zona industriale ai margini della città, senza alcuna interazione con la comunità locale. L’attivazione di progetti di integrazione e di percorsi di inserimento lavorativo o abitativo, sul modello SPRAR, restano di fatto impraticabili, visto il numero così elevato di presenze ed il notevole turn over degli ospiti, oltre che difficoltà di interazione con l’amministrazione comunale. Il CAS è comunque gestito come una struttura aperta, con la realizzazione di alcune iniziative di incontro interreligioso e funge anche da locale moschea sia per gli ospiti di religione musulmana presenti nel centro sia per quelli presenti nelle altre strutture della zona.
Collocata in un ex asilo, che venne chiuso perché non in regola con la normativa antisismica, la “Casa degli angeli” è un centro per indigenti, interamente gestito dalla Caritas, con servizio dormitorio e di mensa. Nel corso del tempo il centro ha accolto centinaia di migranti, fungendo da “CARA informale” e funzionando come centro di prima accoglienza e smistamento dei richiedenti asilo. Visto il flusso continuo di profughi verso il centro e la mancanza di interventi diversi da parte delle istituzioni, nell’ultimo anno è stata allestita una tendopoli di fortuna a ridosso della struttura, su iniziativa di Caritas e CRI. Centinaia i profughi che sono stati ospitati nel corso dei mesi all’interno delle tende gonfiabili. Tuttavia, i 40 migranti oggi presenti rischiano di perdere anche questo ricovero di fortuna e rimanere per strada, in quanto a giorni le tende dovranno essere smantellate, né si profila per il momento alcuna soluzione alternativa di ricollocamento in altre strutture. Rischia pertanto di aprirsi uno scenario preoccupante rispetto alla sistemazione di queste persone, su cui chiederemo una risposta chiara e celere a Prefettura ed amministrazione comunale.