Congestione del traffico, livello di incidentalità, emissioni inquinanti, trasporto pubblico non rispondente alle esigenze dei cittadini, degrado delle aree urbane e consumo di territorio: sono i tanti problemi che abbassano la qualità e la sostenibilità della vita nei centri urbani e un ruolo centrale lo rivestono le amministrazioni locali e i cittadini-consumatori.
Di questo si è parlato nell’evento conclusivo promosso da Cittadinanzattiva per la Settimana Europea della Mobilità, in programma oggi dalle 18 a Roma presso il Teatro de’ Servi (il programma). Il tema scelto quest’anno dall’Europa è “Smart Mobility. Strong Economy”. A seguire è andata in scena la commedia teatrale (con ingresso gratuito) “Vita da cittadino (un viaggio nel cuore dei servizi pubblici locali)”.
L’obiettivo europeo è far riflettere su quanto una pianificazione efficace e partecipata dell’uso dei trasporti pubblici possa rappresentare una grande fonte di risparmio economico per le pubbliche amministrazioni e per i cittadini, oltre che un’importante occasione per sostenere la crescita economica locale.
Cresce il livello di conoscenza degli italiani sulle nuove forme di mobilità, come emerge dai dati dalla seconda consultazione civica che Cittadinanzattiva ha lanciato nel mese di luglio, e che sarà presentata nel pomeriggio, al fine di individuare criticità e punti di forza per poter contribuire alla diffusione di comportamenti di mobilità più sostenibili, incrementando tutele e qualità per i cittadini.
“Chiediamo che, a partire dall’implementazione del decreto per la mobilità sostenibile lanciato dal Ministero dell’Ambiente prima della pausa estiva, gli enti locali affrontino il tema della mobilità in maniera integrata e favorendo la partecipazione ai processi decisionali di tutti i soggetti coinvolti, a partire dai cittadini” afferma Tina Napoli, responsabile delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva. “Diventa anacronistico parlare solo di trasporto pubblico locale, in quanto l’evoluzione tecnologica permette all’utente di poter fruire di servizi pubblici e privati interoperabili (parcheggio, car sharing, bike sharing, ricariche auto elettriche, anche treni regionali o car pooling) che coordinati tra di loro, possono costituire un’offerta di servizio efficace e alternativa alla mobilità individuale. La scommessa per un’associazione come Cittadinanzattiva è anche quella di diffondere tra i cittadini la consapevolezza che anche sulla mobilità è possibile e auspicabile assumere un atto di responsabilità”.
I dati della consultazione civica
550 i cittadini intervistati, di cui l’85% lavoratori, il 63% di età compresa tra 31 e 50 anni, il 67% vive nelle regioni del Centro.
La totalità degli intervistati ha dichiarato di conoscere le nuove forme di mobilità. Il 38% ha affermato di aver utilizzato i servizi di car sharing/car pooling o entrambi, e il 19% si è dimostrato disponibile ad avvalersene se fossero presenti nella propria città.
Il 55% dichiara di aver ridotto l’uso dell’auto privata negli ultimi tre anni, soprattutto per scelte ambientali (49%) ed economiche (47%). Aumenta di due punti percentuali (83%) rispetto alla consultazione precedente, la percentuale di cittadini disponibili a pagare un abbonamento integrato comprensivo di trasporto pubblico locale e nuove forme di mobilità.
La quasi totalità del campione, 91%, utilizza con diversa frequenza i mezzi del trasporto pubblico locale ma più della metà, precisamente il 61% in linea con quanto emerso nell’edizione precedente, lo valuta in maniera negativa. Le aziende che gestiscono il tpl sembrano avvalersi ancora poco delle nuove tecnologie o in maniera giudicata poco soddisfacente come dichiarato dal 26% degli intervistati che reputa ancora poco affidabile il servizio di app che fornisce in tempo reale informazioni su corse, orari, deviazioni, percorsi dei mezzi.
I cittadini gradirebbero disporre di servizi per nuove forme di mobilità: l’88% vorrebbe poter usufruire di un servizio di bike sharing, per fare movimento fisico e ridurre i tempi di spostamento, per facilitare l’accesso alle origini e destinazioni di spostamento e per contribuire alla riduzione di emissioni inquinanti nonché per ridurre i costi di trasporto.
Il 39% dei cittadini che ha utilizzato il servizio di car sharing lo ha fatto raramente e principalmente in sostituzione della macchina di proprietà (35%), dei servizi di trasporto pubblico locale (26%), o in integrazione con quest’ultimi (21%) o per avere accesso alla ztl e maggiori facilità nel trovare parcheggio. Quasi tutte private le società che gestiscono il servizio (86%)
La motivazione che spinge chi utilizza il servizio di car pooling è prevalentemente economica e allo stesso tempo consente agli utenti di stringere nuove relazioni e contatti (31%).
Il numero di chi lamenta un disservizio è maggiore tra coloro che hanno utilizzato il servizio di car sharing, 19%, rispetto al car pooling, 7%. Per entrambe le nuove forme di mobilità sostenibile menzionate i disservizi maggiormente lamentati sono le prenotazioni disattese seguite dalla difficoltà nel reperire i mezzi e nell’utilizzo di veicoli in condizioni non adatte a viaggiare, in ultimo fatturazioni errate o problemi nel pagamento.
Pochi i reclami presentati e solo il13% si è rivolto prevalentemente al gestore del servizio ricevendo una risposta 3 volte su 4 ma non ricevendo nessun tipo di rimborso o indennizzo.
I consumatori conoscono poco le condizioni di utilizzo del servizio e di privacy: meno della metà legge le condizioni di utilizzo del servizio e ben il 74% ignora il modo in cui saranno trattati i propri dati personali a seguito della registrazione sulle piattaforme. Anche dal punto di vista della conoscenza del tipo di copertura assicurativa a disposizione dell’utente, meno di 1 su 4 conosce le condizioni/tipologia.
Il servizio di “noleggio con conducente” tramite app (es. Uber) viene considerato dal 42% come un servizio di mobilità tradizionale, mentre il 39% lo considera una nuova forma di mobilità condivisa. Non pochi quelli che indicano il servizio come abusivo (nella categoria altro 4%).
La maggioranza degli intervistati ritiene che, per promuovere un nuovo modello di mobilità sostenibile, siamo fondamentali ai primi tre posti: il miglioramento del TPL, l’aumento delle infrastrutture dedicate ai percorsi pedonali e ciclabili e un ruolo attivo dei cittadini nella definizione dei piani urbani della mobilità.
Maggiori informazioni sulle politiche di Cittadinanzattiva sulla mobilità sono disponibili qui
I risultati della consultazione.