Negli scorsi giorni, in un provvedimento avente a oggetto urgenti misure di razionalizzazione della spesa farmaceutica, la Regione Umbria ha messo nero su bianco misure e moniti che, per il modo in cui sono formulati e per la sostanza stessa, appaiono preoccupanti, alcuni probabilmente illegittimi, e, perciò, meritano molta attenzione. Altre Regioni potrebbero essere tentate di andare nella stessa direzione, per contenere la spesa farmaceutica, e giova allora ricordare alcuni diritti fondamentali, inclusi quelli rivendicabili per legge, per cui quanto scritto dalla Regione rappresenta senz’altro una cattiva pratica.
In un intervento per il Sole 24ore Sanità, Anna Lisa Mandorino spiega come - con una serie di misure finalizzate a fornire una risposta allo sforamento della spesa farmaceutica diretta nella Regione certificata dalla Corte dei Conti umbra - si ledano importanti diritti dei cittadini, quali quello all'informazione e alla partecipazione, il diritto all'innovazione e all'efficacia alle cure, il diritto alla mobilità sanitaria. Leggi l'intervento su Sanita24.