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Editoriali

sicurezza scuola

 Caro Presidente Renzi,
Le Sue dichiarazioni di questi giorni sulla centralità della scuola e sull’edilizia scolastica (piano  straordinario sull’edilizia scolastica, tempi ristretti di attuazione, coinvolgimento degli operatori  della scuola, svincolamento dal patto di stabilità, mappatura aggiornata dei dati)hanno ridato  speranza e concretezza a noi come a tanti cittadini, sul fatto che lo Stato che lei rappresenta abbia deciso di affrontare in modo serio, concreto e con mezzi adeguati questa gravissima emergenza nazionale.
Da 12 anni Cittadinanzattiva si impegna sul tema della messa in sicurezza delle scuole e dello sviluppo della cultura della sicurezza tra i giovanissimi con la Campagna Impararesicuri, intitolata ai 27 bambini e alla maestra morti nel crollo della scuola di San Giuliano di Puglia (31 ottobre 2002).

Alla sua dodicesima edizione e che coinvolge ogni anno 5.000 scuole;con il monitoraggio civico annuale su campioni di edifici (quasi 2.000 quelli monitorati) per verificarne le condizioni di sicurezza, qualità accessibilità;con la risoluzione di alcuni dei casi più gravi tra quelli rilevati;con le otto edizioni del Premio,intitolato a Vito Scafidi, il ragazzo morto nel controsoffitto nel Liceo Darwin di Rivoli nel 2008 (1.321 progetti raccolti) per dare riconoscimento ediffondere le buone pratiche realizzate a scuola su sicurezza e salute; con il censimento delle tragedie sfiorate a causa delle condizioni pessime della manutenzione nelle scuole(30 solo nel 2013): sono solo alcuni esempi di ciò che abbiamo fatto in questi anni.

 

Per fare tutto ciò la nostra organizzazione si avvale di cittadini comuni, gruppi e comitati di genitori, insegnanti e collaboratori scolastici sensibili e di buona volontà, studenti attenti ed interessati al loro destino e a quello propria scuola, perché la considerano un bene comune.Crediamo sia indispensabile, come Lei ha ribadito, ascoltare tutti gli attori a diverso titolo coinvolti nel mondo della scuola perché possano fornire un punto di vista ed indicazioni specifiche che solo chi studia e lavora a scuola può essere in grado di indicare.

Sottoponiamo alla sua attenzione alcune questioni aperte e proposte:.

  1. 1.    Anagrafe dell’edilizia scolastica: completa, aggiornata, accessibile. Siamo ricorsi al TAR Lazio per obbligare il Ministero dell’Istruzione a dire a che punto sia l’Anagrafe nazionale e stiamo ricorrendo all’accesso civico verso le Regioni per conoscerelo stato delle Anagrafi regionali. Il fatto che non si conosca con esattezza il numero delle scuole con amianto (2.400 è una stima per difetto), o il fatto che non si sappia quanti fondi servano per mettere in sicurezza i quasi 42.000 edifici scolastici pubblici e i 15.000 privati, o su quanti non convenga porre rattoppi quanto piuttosto costruire ex novo, rende l’ideadi quanto siaurgente un’anagrafe dell’edilizia scolastica completa ed aggiornata.
  2. 2.    Semplificare le procedure e garantire i controlli.Le difficoltà di utilizzo dei fondi Cipedel 2010 dimostra una volta di più quanto a causa della farraginosità e delle lungaggini delle procedure ma anche per l’incapacità el’ inadempienza di alcune amministrazioni locali, a distanza di anni quei fondi non siano stati ancora del tutto utilizzati. La decisione di attribuire a Sindaci e Presidenti di Provincia Il potere di Commissari Straordinari per l’edilizia scolastica inserita nel Decreto Fare è molto importante ed entro dicembre 2014 sapremo se ha funzionato. In caso positivo, crediamo sia indispensabile prorogarlo fino alla “normalizzazione” della situazione dell’edilizia scolastica. Troppe volte siamo entrati in scuole nuove o ristrutturate da poco con problemi di manutenzione irrisolti o inadeguati. Il tema dei controlli è centrale. A chi affidarli?Eguale importanzariveste il tema dell’ individuazione delle responsabilità in materia di edilizia scolastica e delle sanzioni amministrative o penali da prevedere, commisurate alla gravità delle inadempienze commesse, da parte dei diversi organi preposti.
  3. 3.    8x1000 all’edilizia scolastica:un primo significativo traguardo è stato raggiunto con l’inserimento di questa categoria beneficiaria della quota dell’otto per mille Irpef a gestione statale in aggiunta ai tre preesistenti, inserita con la legge di stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n.147, art.1, comma 206) grazie all'impegno congiunto di tre associazioni Cittadinanzattiva, Legambiente e Libera e di parlamentari di diverso schieramento.Purtroppo restano aperti tre importanti questioni sulle quali Le chiediamo di intervenire per non vanificare la scelta dei cittadini: garantire che nonvengano stornati gran parte dei fondi su altre voci di bilancio, come è accaduto nel 2013 (fondi raccolti: 169.899.025 euro, fondi effettivamente utilizzati 404.771 euro!);rendere trasparenti i criteri di assegnazione di quanto raccolto per i diversi ambiti (cooperazione internazionale, protezione civile, patrimonio culturale e artistico, edilizia scolastica);individuare la destinazione di utilizzo di tali fondi su obiettivi di particolare urgenza e gravità.
  4. 4.    Manutenzione ordinaria affidata ai Dirigenti scolastici. Accanto agli interventi di messa in sicurezza, di adeguamento anti sismico, di rimozione dell’amianto, di efficientamento energetico, di eliminazione delle barriere architettoniche andrebbero previsti non solo i fondi per la manutenzione straordinaria degli edifici ma anche modalità sostenibili ed efficaci per quanto riguarda la manutenzione ordinaria che ha un impatto rilevante sia sulla sicurezza interna all’edificio che sulla salubrità degli ambienti scolastici. Garantire la tempestività degli interventi diventa dunque decisivo. Da qui la proposta di affidare, come già si fa in alcune zone del Nord, la manutenzione ordinaria o almeno la piccola manutenzione ai Dirigenti scolastici.
  5. 5.    Nuove costruzioni: le recenti esperienze di ricostruzione delle scuole in Abruzzo, ma , soprattutto in Emilia Romagna hanno dimostrato come sia possibile costruire in un tempo che va dai 30 ai 60 giorni strutture sicure, antisismiche, accessibili, ecosostenibili, esteticamente valide, ad opera di imprese italiane tecnologicamente avanzate, con costi significativamente inferiori a quelli di un edificio costruito con modalità costruttive tradizionali.E’ una di quelle esperienze positive che andrebbero tesaurizzate. Questi, a nostro parere, alcuni dei vantaggi di questo approccio costruttivo da utilizzare anche in via ordinaria in molte situazioni: affrontare immediatamente le situazioni di particolare criticità ed urgenza, abbattendo drasticamente i tempi di edificazione; rispondere ai cambiamenti di flussi della popolazione scolastica e ai mutamenti delle esigenze didattiche; abbattere, in percentuali significative, i costi di realizzazione ma anche quelli di consumo energetico; poter facilmente dismettere tali costruzioni, o riutilizzarle ad altri scopi, qualora non dovessero più servire.
  6. 6.    Investire sui cortili delle scuole. In attesa di recuperare o costruire ex novo palestre nelle scuole (non ci sono palestre in una scuola su due) ci permettiamo di suggerire di puntare al miglioramento di cortili e giardini presenti in gran parte delle scuole, per attività motorie, sportive e ricreative, anche avvalendosi delle attività sussidiarie messe in campo da studenti e genitori in tante parti d’Italia per migliorare gli spazi comuni delle proprie scuole. Tale semplice provvedimento potrebbe avere un importante effetto sul benessere psico-fisico di tutti gli studenti in tutte le scuole d’Italia, sul contrasto all’obesità, sull’utilizzo pomeridiano di tali spazi anche alla comunità locale, ecc.

Lei ha affermato che si rivolgerà a Sindaci e Presidenti di Provincia per avere dati aggiornati sulla base dei quali decidere gli interventi più urgenti. Questo è già una parte del problema. Ci permettiamo di dubitare dell’esistenza di una mappatura attendibile su base nazionale ma confidiamo nel suo impegno e in quello del Ministro Gianniniperché si abbia in breve tempo e vengano resi accessibili i dati ai cittadini per poter scegliere la scuola anche in base alle sue condizioni strutturali.Intanto, ci permettiamo di suggeriresopralluoghi tecnici periodicisugli edifici scolastici (per es. dopo eventi metereologici importanti o durante le vacanze estive e natalizie) almeno fino a che non si esca da questo stato emergenziale in cui versano un terzo delle scuole.

Le chiediamo un impegno anche in questa direzione e la possibilità che vengano almeno consultati quei cittadini e quelle organizzazioni presenti ed impegnate in modo attivo e competente in molte zone d’Italia in questo ambito.

La sicurezza e la salute dei quasi 8 milioni di studenti italiani, oltre che dei docenti e del personale non docente, ci sta veramente a cuore e ci auguriamo di poterLa incontrare per parlarne approfonditamente.

Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva

Adriana Bizzarri, Coordinatrice di Scuola di Cittadinanzattiva

 

Adriana Bizzarri

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