Il Parlamento Europeo ritiene che l’EFSA - Autorità europea per la sicurezza Alimentare - debba pubblicare i suoi studi sulla valutazione della sicurezza prima che un prodotto sia autorizzato per la vendita.
La richiesta avviene a seguito dello scandalo del glifosato di un anno fa. L’EFSA, in quell’occasione, assolse l’uso del pesticida copiando quasi interamente l’analisi scientifica presentata dalla società Monsanto, titolare del prodotto. L’Autorità infatti non aveva condotto nessuna revisione indipendente degli studi scientifici sui potenziali impatti del glifosato sulla salute umana, prendendo per buona la valutazione presentata dall’azienda americana.
Il cuore della proposta legislativa per consentire all’EFSA di lavorare in modo più efficiente e trasparente è stata approvata dal Parlamento martedì scorso. Ciò consentirà che tutti i dati e le informazioni sulla valutazione di sicurezza riguardanti le domande di autorizzazione siano resi pubblici dall'EFSA al ricevimento delle stesse (in quanto le domande saranno trasmesse direttamente all'EFSA o inoltrate dagli Stati membri o dalla Commissione), ad eccezione delle informazioni la cui riservatezza è debitamente giustificata senza così pregiudicare i diritti di proprietà intellettuale.
Le garanzie di un esame più trasparente delle richieste pervenute all’EFSA prevedono, in aggiunta, una serie di misure volte a far sì che l’Autorità abbia accesso a quanti più elementi di prova scientifici pertinenti possibili in merito alla domanda di valutazione del rischio. A tal fine, si istituisce un registro dell'Unione, gestito dall'EFSA, contenente tutti gli studi commissionati per dissuadere le imprese che richiedono l’autorizzazione dal non presentare studi sfavorevoli alle loro domande e la possibilità per l’Autorità di consultare enti terzi per verificare l’esistenza di altri dati scientifici o studi pertinenti. Approfondisci