Nonostante i progressi nel riconoscimento dei diritti politici e umani ai popoli indigeni in generale, ancora nel 2020 in diverse regioni del mondo i rappresentanti di culture millenarie devono affrontare minacce, vessazioni, ingiustizie, soprusi e, purtroppo, veri e propri attacchi mortali. Le situazioni più critiche sono in Sudamerica e in Asia. I popoli amazzonici sono costantemente sotto pressione per cedere o abbandonare i loro territori nella foresta, appetiti da compagnie minerarie, petrolifere, del legname e dell'agro businness. Gli attivisti che difendono la foresta e i diritti dei popoli originari, rischiano la vita e recentemente, purtroppo, hanno subito attacchi omicidi. In alcuni stati indiani i bambini indigeni sono allontanati dalle famiglie e dai villaggi per frequentare scuole di assimilazione, che mirano a cancellare la cultura tradizionale in nome dell'omologazione e del "progresso". Pratiche che a volte hanno risvolti criminali, come emerso dalle recenti denunce di violenze e stupri da parte di alcuni "educatori".