Sono state richieste le prime condanne per gli agenti della Polizia penitenziaria imputati nel processo per i pestaggi dei detenuti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020 per sedare una rivolta. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha infatti chiesto rispettivamente sei anni di reclusione e tre anni e otto mesi per i due agenti imputati per i reati di lesioni, abuso di autorità e tortura; in particolare, il reato di tortura è stato contestato in relazione ad un episodio avvenuto il 10 marzo 2020, ovvero quasi un mese prima dei pestaggi.
I due poliziotti penitenziari sono stati gli unici a scegliere la strada del rito abbreviato, che comporta uno sconto di pena in caso di condanna; gli altri 105 imputati - tra agenti, funzionari del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e medici dell'Asl - stanno invece sostenendo il processo con rito ordinario che si sta svolgendo nell'aula bunker annessa al carcere delle violenze, la stessa dove si sta celebrando il processo abbreviato. Approfondisci su www.ilmattino.it