Anche noi di Cittadinanzattiva aderiamo alla lettera aperta al Governo, al Parlamento e alle Istituzioni tutte sullo stop allo sconto in fattura e cessione crediti per il Bonus Barriere Architettoniche. Il recente Decreto-Legge del 16 febbraio ha inferto un duro colpo al Bonus Fiscale sulle Barriere Architettoniche cancellando la possibilità di cessione del credito e sconto in fattura. Il Bonus, in vigore dal gennaio 2022, consentiva di ottenere il 75% di detrazione fiscale e sconto in fattura per gli interventi di superamento ed eliminazione degli ostacoli negli edifici, problematica che, secondo l'ISTAT, impatta su oltre cinque milioni di italiani e rispettive famiglie.
Tale agevolazione era stata introdotta con l'obiettivo di: agevolare, in particolare per le persone anziane, il mantenimento a domicilio in condizioni di sicurezza, riducendo di conseguenza anche il rischio di incidenti domestici; sostenere l'integrazione sociale e il diritto alla mobilità per le persone con disabilità e ridotte capacità motorie.
Dopo aver accolto con piacere, alla fine del 2022, la decisione di prorogare al 2025 il Bonus, recependo l'appello di associazioni di cittadinanza, di persone con disabilità e di anziani, oggi, a meno di due mesi di distanza, siamo a domandarci: perché equiparare la gestione di un Bonus fondamentale per l'integrazione dei più fragili con i Bonus e i Superbonus per le ristrutturazioni?
È per questo che oggi milioni di cittadini chiedono al Parlamento di valutare attentamente la decisione di non permettere più lo sconto in fattura e la cessione dei crediti. Decisione che agisce in discontinuità con la norma introdotta solo lo scorso anno, che favoriva il mantenimento a domicilio, la sicurezza in casa e uno stile di vita in grado di preservare l'integrazione sociale.
Leggi la lettera.