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Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia, con la sentenza n. 2949 del 5 dicembre 2023, ha accolto il ricorso presentato in una class action pubblica promossa da diverse organizzazioni - la Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (CILD), l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), Oxfam Italia Onlus, Spazi Circolari e Associazione Naga - per contestare la mancata conclusione dei procedimenti di emersione entro il previsto termine di 180 giorni.

Per il Tar la violazione di detto termine non può essere giustificabile poiché viola i diritti e gli interessi dei ricorrenti, persone straniere che chiedono di poter lavorare regolarmente e che, a causa dei tempi lunghi per la definizione delle pratiche, sono costrette all’invisibilità ed alla marginalità sociale. Si pensi solo che chi è in possesso esclusivamente della ricevuta della domanda di regolarizzazione o di rilascio del primo permesso di soggiorno non può stipulare un altro contratto di lavoro, aprire un conto corrente, effettuare l’iscrizione anagrafica oppure lasciare il territorio italiano per far visita alle proprie famiglie.

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Valentina Ceccarelli

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