Il dibattito sulla sostenibilità dei sistemi universalistici richiede l’innesto rapido nella agenda delle politiche sanitarie di nuovi approcci, centrati prioritariamente sulle garanzie di accesso e sulla qualità ed equità di ciò che si mette a disposizione dei cittadini, abbandonando una volta per tutte le logiche prestazionali e puntando con decisione sul valore e sugli esiti, misurabili e misurati, in termini di salute.
L’interesse di Cittadinanzattiva per il VBHC si iscrive in questa cornice di senso e nel solco di una tradizione consolidata di tensione costante per l’accessibilità, la qualità ed equità del SSN in un contesto che conservi immutata, ed anzi incrementi, la sua capacità di garantire in tempo reale l’innovazione.
Ragioni per le quali Cittadinanzattiva ha avviato, ormai da alcuni anni, un percorso per sviluppare un approccio civico alle teorie del VBHC, in grado di sottolineare, valorizzare ed enfatizzare il punto di vista dei cittadini nella implementazione di esperienze ispirate a questa metodologia.
Gli sviluppi della riflessione hanno condotto presto alla ricerca di esperienze ispirate, nella impostazione o nella applicazione, all’approccio del VBHC, e già realizzate sul campo, da analizzare e studiare. Il lavoro di quest’anno ha esaminato, in particolare, alcune esperienze di telemedicina, riconducibili al più ampio capitolo della digitalizzazione, realizzate dapprima nel corso della pandemia, ma ideate, sin dalla progettazione, per proseguire le attività con continuità anche ad emergenza superata. Si tratta di una esperienza, realizzata dapprima nel corso della pandemia, ma progettata per proseguire le sue attività con continuità anche a pandemia conclusa, che presenta un duplice motivo di interesse. Oltre a prestarsi ad essere letta attraverso la lente dell’approccio della VBHC, infatti, è una applicazione innovativa, con un significativo potenziale di sviluppo, delle tecnologie digitali e di telemedicina.
L’analisi condotta da Cittadinanzattiva ha utilizzato le categorie del VBHC, indagando in particolare:
- il sostegno alla integrazione della presa in cura del cittadino nel corso dell’intero ciclo di cura, attraverso team multidisciplinari, abbandonando la logica frammentata dei silos, prevalentemente incentrata sulla acuzie;
- l’attenzione per gli esiti della presa in cura, soprattutto in termini di salute, più che per le singole prestazioni erogate;
- la realizzazione di condizioni che favoriscano il passaggio a modelli di finanziamento basati sul valore dell’intero percorso di cura, e che tengano conto dei risultati conseguiti più che del numero di prestazioni assicurate;
- l’estensione del bacino di utenza che accede ad una struttura altamente specializzata come l’ospedale, in particolare alle cosiddette aree interne;
- la valutazione della piattaforma IT di supporto, soprattutto in relazione alla sua capacità di favorire la collaborazione e l’integrazione tra le varie articolazioni della offerta sanitaria e, in particolare, tra ospedale e territorio, e l’estrazione di dati per la comparazione e l’analisi.
A questo scopo, l’analisi si è concentrata sulla presa in cura delle persone con diabete, una patologia cronica che può essere considerata paradigmatica delle cronicità.
La valutazione di alcuni risultati di attività ha confermato, e ulteriormente accresciuto, l’interesse di Cittadinanzattiva per queste esperienze e per la loro prosecuzione, soprattutto in relazione alla possibilità concreta di realizzare percorsi di coprogettazione e co-creazione di valore che coinvolgano le organizzazioni di tutela dei diritti dei cittadini in ambito sanitario.
Per maggiori informazioni: Stefano Inglese:
Anno di realizzazione: in corso
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