I prezzi dei farmaci al centro del “sondaggio civico” di Cittadinanzattiva
8 cittadini su 10 si dichiarano a favore della vendita dei farmaci nei supermercati, purché (71,95%) sia presente un farmacista.
Questi alcuni dei principali risultati emersi dal “sondaggio civico” condotto da Cittadinanzattiva su un campione di 902 cittadini, di cui 433 aderenti.
Per quanto riguarda la provenienza geografica, la maggior parte delle risposte proviene dal Nord (pari al 44,35% del totale), segue il Sud con il 32,93%, infine il Centro 22,73% .
Dieci le questioni somministrate agli intervistati, incentrate sull’ipotesi della vendita dei farmaci senza necessità di prescrizione nei supermercati, prezzi e farmaci equivalenti.
Anzitutto, dal sondaggio emerge che una larga maggioranza è a favore della vendita nei supermercati, con un 80% delle risposte a favore e un 20% contrarie; il 71,95% degli intervistati sarebbero d’accordo con la presenza di un farmacista nello spazio dedicato ai farmaci. Ma ben il 77,38% si dichiara contrario alla vendita esclusiva nelle farmacie, evidenziando così ancora una volta la volontà che siano accessibili anche in altri luoghi.
Ma una netta maggioranza (74,50%) si dichiara contraria all’ipotesi avanzata dall’Autorità per la concorrenza di permettere la distribuzione anche attraverso self-service, senza controllo da parte di un farmacista.
Per quanto riguarda il livello dei prezzi dei farmaci di libera vendita, tra i responsabili degli aumenti, i cittadini individuano come principale attore le aziende farmaceutiche (67,07%), seguite con il 20,62% dal Ministero della Salute e con il 12,31% dai farmacisti.
Il 63,41% ritiene poco efficaci gli sconti sui farmaci come misura per contenere i prezzi (solo il 48,67% dice che nella farmacia di riferimento si applicano sconti), indicando tra le possibili soluzioni l’ “Informazione capillare sulle possibilità di sconto” (16,96%); la “riconoscibilità delle farmacie virtuose che applicano lo sconto” (8,43%); i “controlli sulle farmacie per verificare il tasso di sconto applicato” (23,61%) e la “liberalizzazione della vendita dei farmaci nei supermercati con la presenza di un farmacista” (51%).
Infine, la quasi totalità degli intervistati dichiara di sapere cosa siano i farmaci generici (97,3%), e che in farmacia gli è stato consigliato un farmaco equivalente a quello prescritto come alternativa più economica (64,63%).
“Ne emerge la figura di un cittadino informato, consapevole, e che individua chiaramente nella vendita nella grande distribuzione uno strumento di concorrenza e di mitigazione dei prezzi, non certo un mezzo per aumentare inutilmente il consumo di farmaci”, ha dichiarato Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva.
“Dal prossimo governo”, ha concluso, “di qualunque colore esso sia, ci attendiamo dei segnali precisi e che vadano al di là di interessi di parte, al fine di favorire una reale politica dei prezzi. Inoltre, Il Manifesto per la nuova classe dirigente, da noi promosso recentemente, indica chiaramente oltre a quella dei prezzi, la liberalizzazione e la effettiva regolazione come priorità politiche”.
Scarica il rapporto sul sondaggio civico (227.83 KB) condotto sulla vendita dei farmaci in fascia C.