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Cittadinanzattiva su apertura anno giudiziario: intervenire sui tempi garantendo il diritto alla tutela dei cittadini e sulle circoscrizioni, con politiche diverse per le diverse aree del Paese.

"Ci auguriamo che la relazione non resti solo una lista di doglianze, ma possa essere il punto di partenza per riflettere su una riforma della giustizia che metta al centro davvero il cittadino e la tutela delle vittime". Questo il commento di Mimma Modica Alberti, coordinatrice di Giustizia per i diritti, la rete di tutela e azione legale di Cittadinanzattiva.

I dati del recente Rapporto Pit Giustizia di Cittadinanzattiva hanno sottolineato, tra l'altro, l'urgenza di intervenire sui tempi della giustizia ma preservando il diritto dei cittadini a vedere tutelati, e non prescritti, i propri diritti. E' necessario intervenire", ha concluso Modica Alberti, "oltre che con adeguati mezzi per rinforzare magistratura e personale giudiziario, anche ad una seria riforma delle circoscrizioni, la cui definizione risale ad oltre un secolo fa. Chiediamo che il Parlamento torni ad esercitare su questo un ruolo autonomo, garantendo un approccio razionale, che guardi alla situazione effettiva di ogni Tribunale e al suo carico di lavoro, lasciando l'idea che si possa intervenire sul nostro territorio, da nord a sud, con gli stessi parametri. Questo perché, i dati a noi pervenuti (tabella seguente) dimostrano che l'oggetto delle azioni giudiziarie è assai eterogeneo da nord a sud. Quindi, ad esempio, se al nord si rende necessario guardare alle sezioni che si occupano di risarcimento danni, o del recupero dei crediti, al sud sarà necessario rivedere le sezioni che si occupano di famiglia. Le esigenze del Paese sono sotto gli occhi di tutti, e i dati non mancano. Tutto sta nel volerli realmente leggere".

Redazione Online

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