Il titolo di questa IV Convenzione della sussidiarietà allude
scherzosamente al fatto che i cittadini non sono soltanto portatori di
bisogni che le istituzioni debbono soddisfare, bensì anche di capacità,
tempo, esperienze e idee che, opportunamente valorizzate, possono avere
un ruolo fondamentale nella produzione e cura dei beni comuni.
La Convenzione 2007, anche attraverso l’esame di alcuni casi pratici di applicazione del principio di sussidiarietà, vuole appunto mostrare come i cittadini attivi possano essere una risorsa essenziale per il nostro Paese, un tesoro ancora in gran parte tutto da scoprire.
L’incontro, dopo il saluto del Ministro della funzione pubblica, si è apert con la presentazione di un innovativo strumento di collaborazione fra istituzioni e soggetti rappresentativi della società civile, il protocollo d’intesa per la promozione della sussidiarietà sottoscritto nell’ottobre 2006 dal Dipartimento della funzione pubblica e da Cittadinanzattiva.
L’art. 118, u.c. della Costituzione prevede che i soggetti pubblici debbano “favorire” le autonome iniziative dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale. Ebbene, questo protocollo è un esempio di come anche un’amministrazione centrale dello Stato possa “favorire” le iniziative dei cittadini attivi, sostenendone in questo caso non tanto le singole attività, bensì impegnandosi insieme con loro per la promozione del principio costituzionale che legittima il loro protagonismo civico. Ne hanno parlato il Capo del Dipartimento della Funzione Pubblica.
Successivamente il Presidente di Cittadinanzattiva inquadrerà dal punto di vista teorico il tema della Convenzione, mostrando come i cittadini attivi possano essere una risorsa per le amministrazioni pubbliche per affrontare insieme, soprattutto a livello locale, i problemi che riguardano le comunità di riferimento. La relazione prenderà anche in esame i casi che subito dopo saranno illustrati da cittadini e amministratori pubblici, mettendone in evidenza i profili più significativi.
La Convenzione è proseguita con l’illustrazione di alcuni casi selezionati a livello nazionale sia per il loro contenuto sia per il valore simbolico dei “beni comuni” di cui i cittadini si sono presi cura: l’ambiente, l’istruzione, l’assistenza agli anziani, la salute e la legalità. I primi tre casi riguardano esperienze svoltesi a livello locale, gli altri due invece esperienze che mirano ad affrontare problemi a dimensione nazionale, fornendo soluzioni di tipo strutturale.
La tavola rotonda, intitolata “I cittadini attivi, una risorsa per il Paese”, ha messo a confronto su questo tema da un lato il Vice segretario generale di Cittadinanzattiva, Giustino Trincia ed il Segretario generale della Fondazione per la Sussidiarietà, dall’altro uno dei maggiori studiosi italiani della sussidiarietà, Giuseppe Cotturri.
Hanno concluso i lavori il Sottosegretario all’interno, che ha illustrato il ruolo dei cittadini attivi nella cura di quel particolarissimo “bene comune” che è la legalità, ed il Sottosegretario alle riforme nella pubblica amministrazione, che ha sottoscritto l’anno scorso il protocollo d’intesa con Cittadinanzattiva.