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“Sul Ddl Concorrenza stiamo assistendo ad un teatrino delle forze politiche davvero avvilente. Ritardarne l’approvazione può mettere a rischio l’intero impianto della politica economica legata al Pnrr e i fondi del Recovery su cui l’Italia fa affidamento per superare la crisi dovuta alla pandemia e alla guerra in Ucraina". Cosi in una nota i rappresentanti di 16 associazioni di consumatori tra cui Cittadinanzattiva.

Il provvedimento è bloccato da dicembre in Commissione al Senato e, malgrado numerose riunioni svolte tra il Governo e le forze politiche di maggioranza, non si riesce a trovare la quadra. Tutto questo è ingiustificabile. Il disegno di legge che contiene norme specifiche sui servizi pubblici locali, energia, trasporti, rifiuti, informazioni utili sull’avvio di un’attività imprenditoriale e sulla vigilanza del mercato va approvato al più presto: entro la fine di maggio al Senato e alla Camera entro la pausa estiva, con tutti gli emendamenti esaminati e approvati entro dicembre. Come associazioni di consumatori ci aspettavamo più coinvolgimento da parte di Governo e Parlamento nella discussione di questo provvedimento così importante per i cittadini. Ma come succede ogni volta che si tenta di aumentare il livello della concorrenza, le forze politiche che appoggiano il Governo tirano in ballo interessi di parte e di categoria che inevitabilmente riaccendono lo scontro politico e finiscono per rallentare l’iter di norme vitali per i cittadini. Comprendiamo che siano obiettivi sensibili ma soprattutto in questo periodo ci aspettiamo massima serietà e responsabilità di tutte le forze politiche”, hanno proseguito i rappresentanti delle associazioni.

“La concorrenza non è solo uno strumento di regolamentazione del mercato ma può contribuire fortemente a proteggere gli interessi dei consumatori, della comunità e delle persone più vulnerabili, tenendo conto degli obiettivi di politica sociale connessi alla tutela dei diritti, nel rispetto dei principi e dei valori dell’Unione Europea. Confidiamo che le criticità emerse e le osservazioni rilasciate nelle audizioni svolte con le Associazioni di Consumatori circa la natura poco concorrenziale di alcuni articoli siano prese in considerazione nel voto finale. Al contrario saremo costretti a farci sentire in tutte le sedi opportune, anche impugnando il testo davanti ai giudici italiani ed europei”.

Martina Lalli

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