Secondo i tecnici del Parlamento, in base alle stime Upbi-Irpet sui tempi medi di realizzazione delle opere pubbliche il rispetto della scadenza del milestone richiederebbe la pubblicazione dei bandi e avvisi per l'aggiudicazione dei lavori da parte degli enti territoriali verosimilmente entro la fine del 2022. Questo è quanto si legge nel focus elaborato dall'Ufficio parlamentare di bilancio.
L'Italia potrà raggiungere gli obiettivi fissati con il PNRR per asili nido e scuole dell'infanzia solo a certe condizioni. Più problematica appare invece la realizzazione del Livello essenziale delle prestazioni (Leps) per gli asili nido in tutto il territorio nazionale. A oggi, invece, anche a causa della riapertura dei bandi per consentire una maggiore adesione degli enti, sono ancora in via di definizione le convenzioni tra il Mim e gli enti locali necessarie per l'avvio dell'intera fase di realizzazione dell'opera e parte degli importi sono ancora da assegnare.
A tale scopo, osserva l'Ufficio bilancio, potrebbe essere utile avvalersi delle procedure semplificate introdotte temporaneamente per i progetti rientranti nel Pnrr (dl76/2020 e dl 77/2021), la cui logica dovrebbe essere mantenuta nel futuro nuovo Codice degli appalti. I ritardi nel milestone, rilevati anche dalla Corte dei conti, tuttavia, non dovrebbero pregiudicare i tempi per il raggiungimento del target, poiché i tempi medi stimati della fase di esecuzione variano da 7,5 mesi (226 giorni) per importi inferiori al milione a poco meno di 20 mesi (590 giorni) per quelli di importo superiore. La distribuzione delle risorse del PNRR però, correggerà solo in parte gli squilibri territoriali dei nidi rispetto al Leps. Nel 2019, infatti, la copertura totale, pubblica e privata, dei nidi si attestava al 26,9%, circa 6 punti in meno rispetto al Leps.
Ma presentava forti differenze territoriali: alcune regioni del Centro-Nord e la Sardegna raggiungevano livelli vicini o superiori all'obiettivo del 33%, mentre nel Sud erano vicini al 15%. Diversa la situazione nelle scuole dell'infanzia, a cui nel 2020 era iscritto il 92,2% della popolazione di riferimento. Dal confronto tra i posti aggiuntivi nei necessari per soddisfare il Leps e la stima dei posti realizzabili con le risorse assegnate dai bandi del Pnrr, emerge che a livello regionale l'effettiva realizzazione dei posti permetterebbe a tutte le regioni del Centro-Nord di colmare e spesso superare il divario tra i posti disponibili e quelli necessari per il Leps. Nelle regioni del Sud, invece, lo scenario risulta più eterogeno.