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Secondo i dati elaborati dall'Istat nel 2021/2022 erano attivi 13.518 asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia. In parziale ripresa l’offerta di nidi dopo la pandemia, mentre i servizi integrativi per la prima infanzia subiscono un ulteriore calo.
I dati, relativi all’anno educativo 2021/2022, rivelano che la percentuale di copertura dei posti rispetto ai residenti tra zero e 2 anni di età raggiunge il 28%, con un leggero incremento rispetto al 2020/2021, dovuto alla contrazione delle nascite e alla conseguente riduzione dei potenziali beneficiari del servizio. Il report evidenzia la permanenza di forti divari territoriali a sfavore delle famiglie residenti nel Mezzogiorno: Il Centro-Italia e il Nord-est in media hanno una copertura dei posti ben superiore al 33% dei bambini residenti (rispettivamente 36,7% e 36,2%), il Nord-ovest è prossimo all’obiettivo (31,5%), ma il Sud e le Isole, seppur in miglioramento, sono ancora lontani (rispettivamente 16% e 16,6%).

L’Umbria è la regione con il più alto livello di copertura (43,7%), seguita da Emilia Romagna (41,6%), Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Trento (41,1%). La Toscana, il Friuli-Venezia Giulia e il Lazio si attestano sopra la soglia del 33% (38,4%, 36,8% e 36,1%). Di contro, fra le regioni del Sud, restano ancora al di sotto del 15% Campania, Sicilia e Calabria (rispettivamente 11,7%, 13% e 14,6%), mentre la Sardegna con il 32,5% fa registrare il livello più alto.

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Fabio Cruccu

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