In linea di continuità con il percorso realizzato nel 2024 con il progetto “I CARE” incentrato sulla prevenzione del carcinoma mammario ed anche alla luce dei risultati raggiunti, con questa seconda edizione del progetto “I CARE Virology Edition” Cittadinanzattiva intende proseguire il suo percorso al fianco delle donne detenute nella Casa Circondariale di Roma Rebibbia femminile affrontando le malattie infettive (HIV, Epatiti e MST), vera e propria emergenza dei luoghi di detenzione, anche alla luce dei bisogni di salute e di in-formazione sul tema emersi nel corso dei precedenti laboratori.
Anche questa seconda edizione intende sviluppare le attività di empowerment e capacity building delle donne e promuovere la corretta informazione sulle malattie infettive e sessualmente trasmissibili favorendo la partecipazione diretta delle donne detenute e il loro protagonismo nella diffusione delle misure di prevenzione e di gestione di queste malattie, intervenendo anche per contrastare lo stigma.
Il contesto di riferimento
Secondo i dati recenti sono 2.392 le donne presenti negli istituti penitenziari (il 4,2% della popolazione detenuta totale). Sono 599 le donne ospitate all’interno delle quattro carceri esclusivamente femminili presenti sul territorio: Roma Rebibbia, Trani, Pozzuoli (struttura chiusa per problemi di natura strutturale), Venezia Giudecca. Il resto è ristretto negli oltre quaranta reparti presenti all’interno di penitenziari maschili. Attualmente la popolazione femminile di Roma Rebibbia conta circa 375 donne detenute a fronte di una capienza regolamentare di 272 posti; dato che lo rende il carcere femminile più grande d’Europa. Questo dato evidenzia un elevato tasso di sovraffollamento, fattore che incide molto sulla capacità di contenere la trasmissione di malattie infettive.
Secondo recenti studi, le donne detenute hanno un rischio di epatite C doppio rispetto agli uomini e 14 volte più alto della popolazione generale. Comunità chiuse, spesso sovraffollate e promiscue, le carceri rischiano di diventare veri e propri incubatori dei contagi.
I CARE intende dunque promuove la corretta informazione favorendo la partecipazione diretta delle donne detenute e il loro protagonismo nella diffusione delle misure di prevenzione e di gestione di queste malattie in continuità con il percorso già avviato con la prima edizione del progetto dedicata alla prevenzione del carcinoma mammario, rinnovando il suo impegno nei confronti della popolazione femminile detenuta nel carcere di Roma Rebibbia nell’ottica di costruire una presenza radicata e riconoscibile all’interno dell'Istituto penitenziario sui temi della salute.
Sintesi delle azioni
Azione di Capacity Building
Attraverso una call to action iniziale, I CARE andrà ad arruolare le proprie ambassador nell’istituto, costruttrici di un ponte con la platea generale e saranno coinvolte attivamente nel laboratorio “Donne in cerchio, Salute al centro”, con il ruolo di diffondere i contenuti e le informazioni tra le loro pari supportate dai materiali resi disponibili dal progetto, ma soprattutto raccogliere e rappresentare le loro voci negli spazi laboratoriali al fine di coprogettare insieme a Cittadinanzattiva, ASLRM2 e Istituto Penitenziario le azioni awareness ed empowerment per la prevenzione delle malattie infettive e per la loro gestione efficace. In un percorso che alterna momenti di condivisione e attività creative e laboratoriali, le ambasciatrici saranno il soggetto attivo che lavora dall’interno, agenti moltiplicatori delle informazioni corrette per contenere i contagi ma anche per contrastare lo stigma e l’isolamento delle persone potenzialmente contagiose, spesso riconducibili ad un sistema di false credenze e alla diffusione incontrollata di “leggende metropolitane”. Non solo, saranno soprattutto le portavoce delle loro pari, raccogliendo e rappresentando i loro bisogni, le loro storie e le loro proposte, contribuendo a modellare la forma delle azioni del progetto.
Empowerment delle donne detenute
Questa azione rappresenta il clou del progetto e realizzerà interventi rivolti in forma diretta a tutta la popolazione carceraria per la trasmissione di informazioni e conoscenze fondamentali per affrontare in modo consapevole, efficace e globale la prevenzione delle malattie infettive.
Al termine del percorso laboratoriale, si prevede l’organizzazione di 2 Open Day dedicati al “Mese della prevenzione e della consapevolezza delle malattie infettive” con momenti informativi, attività laboratoriali e punti informativi e di ascolto aperti alle detenute e a tutti gli operatori presenti.
Durante gli incontri saranno presenti punti di ascolto e di diffusione di materiali informativi multilingue, di gadget e kit per favorire la prevenzione.
Azione di Advocacy
Organizzazione, in linea di continuità con la precedente edizione del progetto, di un Tavolo di lavoro tra Cittadinanzattiva, ASL RM2 e Casa Circondariale Rebibbia Femminile per l’ulteriore implementazione delle Raccomandazioni civiche sulla salute femminile in carcere, frutto del percorso svolto lo scorso anno e per la loro promozione come modello replicabile e adottabile negli altri istituti penitenziari.
Iniziativa conclusiva di presentazione dei risultati del progetto
Organizzazione di un evento conclusivo in concomitanza con il secondo Open Day presso l’istituto penitenziario con la partecipazione di decisori politici, amministratori dell'istituto penitenziario, dirigenti e responsabili della ASL RM2, attivisti per i diritti civili, giornalisti.
Comunicazione e disseminazione
Azione trasversale che sostiene l’impatto complessivo del progetto, della disseminazione dei suoi prodotti e dei suoi risultati all’esterno. Sarà prodotto materiale video e informativo, anche multilinguistico.
Durata: gennaio 2025 - dicembre 2025
Per maggiori informazioni:
Il progetto è stato parzialmente finanziato dal Community Award Program 2024 promosso da Gilead Sciences