Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva su proposta Ministero della Salute di revisione della normativa sulla responsabilità professionale: proposta irricevibile. Dopo la stretta sulle prestazioni, per i cittadini in arrivo anche quelle sulle tutele. Noi non ci stiamo e ci mobiliteremo.
"Le proposte del Ministero della Salute relative alle modifiche della normativa sulla responsabilità professionale tutelano i professionisti e dimenticano i cittadini. Dopo la stretta sulle prestazioni ora i cittadini dovrebbero subire anche quella sui loro diritti e tutele”. Queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato- Cittadinanzattiva.
"Non solo viene annunciata la volontà di ridurre i termini di prescrizione per l'azione risarcitoria da 10 anni a 5 anni”, ha continuato Aceti, “ma, cosa ancor più grave, verrebbe invertito l'onere della prova che ora secondo il Ministro dovrebbe ricadere sui cittadini e non più sul personale sanitario. Questo dimenticando che il cittadino è il soggetto più svantaggiato nell'accesso alle informazioni che lo riguardano. Basti pensare che la cartella clinica è accessibile al cittadino dopo 30/60/90 giorni, in molti casi e' incomprensibile o ancor più grave è incompleta rispetto a tutto ciò che accade veramente al cittadino. La proposta per noi è quindi irricevibile, ed entro settembre presenteremo pubblicamente la nostra proposta e ci mobiliteremo a tutela dei diritti dei cittadini. Siamo disposti a fare passi in avanti per un bilanciamento tra il diritto sacrosanto dei cittadini alla riparazione del torto subito e la necessità di garantire maggiore serenità ai medici e a tutto il personale. Ma francamente la proposta del Ministero è ben lontana dal reale e necessario bilanciamento che noi invece auspichiamo"."Anche il nuovo testo del ddl incardinato in Commissione Affari Sociali, del quale è relatore Federico Gelli”, ha concluso Aceti, “presenta dal nostro punto di Vista molteplici criticità che segnaleremo al relatore e a tutta la Commissione, chiedendo di apportare le dovute modifiche".