Al via la XVII edizione del Premio Buone Pratiche Sicurezza e salute a scuola "Vito Scafidi", realizzato dalla Scuola di Cittadinanzattiva, e rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado, asili nido compresi, che abbiano realizzato un progetto in almeno uno dei 3 ambiti tematici: sicurezza a scuola e sul territorio; educazione al benessere; cittadinanza attiva.
Questa edizione contiene anche una sezione speciale "Dai voce alla sicurezza e alla sostenibilità" con l’intento di far produrre e lanciare messaggi da parte dei ragazzi al mondo degli adulti e/o ai propri coetanei per mobilitarsi su tutti i livelli e prevenire/fronteggiare terremoto, alluvione, cambiamento climatico e stimolare le istituzioni a mettere in campo programmi di azione efficaci. Una giuria di esperti valuterà i progetti pervenuti e selezionerà i lavori migliori che saranno premiati durante un evento a Roma nel mese di Aprile.
Il crescente interesse al tema della sicurezza ed il consenso appassionato dimostrato dalle scuole alla Campagna Impararesicuri ci ha convinto del fatto che le scuole abbiano interesse a far conoscere quanto stanno facendo nell'ambito della prevenzione alla sicurezza, confrontandosi con le esperienze realizzate da altre scuole. Per tutto questo e in linea con la tradizione che da anni contraddistingue Cittadinanzattiva (vedi premio Villirillo e Alesini, rispettivamente per le buone pratiche nei servizi di pubblica utilità e nella sanità), è stato istituito il Premio delle Buone Pratiche di Educazione alla Sicurezza e alla Salute, intitolato alla memoria di Vito Scafidi, il ragazzo morto nel crollo del contro soffitto del Liceo Darwin di Rivoli (TO) nel novembre 2008.
Obiettivo del concorso è far conoscere le buone pratiche presenti nelle scuole del nostro Paese. Il tempo massimo per partecipare ed inviare i progetti è il 5 marzo 2023.
Consulta il bando e gli allegati:
Premessa
Le prove raccolte durante la pandemia mostrano che il COVID-19 ha avuto un impatto significativo, ad esempio, sulle malattie non trasmissibili (NCD): infatti, i pazienti oncologici e cronici sono stati lasciati “indietro” per diversi mesi. Dal punto di vista di un'organizzazione che promuove l'attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti di tutti, offrendo sostegno alle persone in condizioni di vulnerabilità, non era accettabile che si rispondesse ai bisogni immediati dei cittadini che si trovavano ad affrontare la pandemia di Covid-19 semplicemente chiudendo i servizi. Sono invece sempre più necessarie soluzioni organizzative alternative per garantire la continuità e la qualità delle cure, nonché una forza lavoro sanitaria resiliente.
Il crescente interesse al tema della sicurezza ed il consenso appassionato dimostrato dalle scuole alla Campagna Impararesicuri ci ha convinto del fatto che le scuole abbiano interesse a far conoscere quanto stanno facendo nell'ambito della prevenzione alla sicurezza, confrontandosi con le esperienze realizzate da altre scuole.
Lo scenario delle aree interne nel nostro Paese fotografa un territorio esteso dal punto di vista geografico e alquanto frammentato in tema di erogazione e fruizione di servizi, in particolare quelli essenziali (salute, istruzione e mobilità).
Le aree interne si caratterizzano inoltre per uno spopolamento progressivo e per l’invecchiamento della popolazione residente nonchè per un aumento del livello delle disuguaglianze
Cittadinanzattiva, che attraverso iniziative concrete sul territorio sostiene da anni una strategia nazionale delle aree interne di ampio respiro in grado di garantire servizi essenziali imprescindibili per chi abita questi territori, dal 12 gennaio 2023 attiva una nuova edizione di “Chi l’ha fatto?” il premio per le buone pratiche realizzate nelle aree interne, che abbiano in qualche modo contribuito a migliorare la qualità della vita ai residenti di questi luoghi.
Scarica il Documento integrale e l'Abstract.
La pandemia globale che stiamo ancora vivendo ha messo in luce uno dei vulnus storici del nostro Servizio Sanitario Nazionale, relativo al tema dell’accesso alle cure.
Oggi più che mai è il momento di agire per ripensare nel concreto a un nuovo modello di accesso alle cure farmacologiche che sia più agile ed omogeneo.
Durante l’emergenza da Covid-19, sono state avviate alcune misure che hanno semplificato e sburocratizzato alcuni processi favorendo un accesso più agevole alle cure per tutta la popolazione e, in particolare, per le persone fragili e affette da patologia cronica.
I DIRITTI DEL PAZIENTE CON MIELOMA MULTIPLO
La “Carta dei diritti del paziente con mieloma multiplo” nata con l’obiettivo di far conoscere ai pazienti affetti da mieloma multiplo, ai loro familiari, ai medici, ai professionisti della sanità e ai cittadini, in generale, l’esistenza dei diritti spettanti a questi soggetti, e consolidare il protagonismo del paziente e promuoverne l’empowerment, inizia il suo percorso per essere accolta nelle regioni.
Le prime due regioni che si accingono a convocare tavoli regionali per la discussione con gli stakeholder sulla possibilità di attivare percorsi e azioni per facilitare la vita dei pazienti affetti da mieloma multiplo e dei loro familiari a partire dai diritti sanciti nella carta sono la Campania e l’Emilia Romagna.
Cittadinanzattiva ritiene che la promozione della Carta possa aumentare il livello di protezione dei diritti dei cittadini nei differenti contesti regionali e possa, inoltre, essere uno strumento di armonizzazione dei sistemi sanitari regionali per favorire la reale esigibilità dei diritti dei pazienti e dei cittadini.
L’elenco dei diritti contenuti nella Carta non ha carattere di esaustività ed è il risultato di un confronto con esperti del settore, società scientifiche e associazioni dei pazienti. Si parla di proposte che hanno un carattere aperto e, come tali, vengono condivise con i cittadini e con tutti gli interlocutori che ne vogliano tenere conto.
La Carta ha l’obiettivo di dare evidenza alle criticità nella presa in cura dei pazienti con mieloma multiplo, sensibilizzare tutti gli attori della salute per rendere più efficaci gli interventi assistenziali, e l'assunzione di impegni precisi sulla quantità e qualità dei servizi, prestazioni, percorsi che le strutture del SSN devono garantire. In tale contesto, il Ministero della Salute contribuirebbe a dare risalto a specifici diritti fondamentali dei pazienti con mieloma multiplo, diritti che rappresentano declinazioni del più generale diritto alla Salute, sancito dalla nostra Costituzione.
Per maggiori informazioni:
Anna Baldini: a.baldini@cittadinanzattiva-
Anno di realizzazione: 2022
Il progetto è realizzato con il contributo non condizionante di:
Il contesto
La pandemia da Covid-19 ci ha insegnato quanti danni può causare un cittadino non informato che perpetra comportamenti non corretti relativi alla salute e quanto, invece, un paziente informato e formato può fare la differenza non soltanto per la sua salute individuale ma per la salute pubblica in generale.
Comprendere quali sono i rischi per alcuni pazienti con comorbidità e quali sono invece i vantaggi apportati dalla vaccinazione anti Covid rappresentano due elementi che possono mitigare la pandemia da Covid-19 e altri eventi simili, che non è da escludere possano ripresentarsi in futuro e che devono quindi trovarci maggiormente pronti e preparati.
L’Organizzazione mondiale della sanità nel 1948 definisce la salute come "uno stato di completo benessere fisico, mentale, e sociale – e non la mera assenza di malattia".
Oggi, a distanza di più di 70 anni la definizione dell’OMS è quanto mai attuale se si pensa all’approccio olistico della salute “globale” ai tempi della emergenza sanitaria che stiamo vivendo da circa due anni.
La Pandemia globale infatti, conferma la necessità di riconoscere un respiro più ampio alla salute che non è più il risultato di poche e circoscritte variabili, ma il frutto di variabili multisettoriali e globali. La salute come un approccio integrato imprescindibile dai determinanti della salute a essa collegati.
Dalla precedente edizione del progetto emergeva una fotografia molto diversificata dei servizi e dei percorsi di salute in tema di patologie cardiovascolari nel nostro Paese. Si evidenziava, inoltre, una frattura comunicativa tra medico e paziente che non favoriva una diffusione di informazioni e conoscenze sui corretti stili di vita da assumere per generare un atteggiamento proattivo di salute da parte dei cittadini.
Scarica il programma (Evento 12 ottobre 2023)
La Seconda Indagine civica sul diabete, svolta nel 2021, ha confermato l’esistenza di differenze significative tra le diverse regioni nei modelli organizzativi, negli indirizzi che regolano l’accesso a farmaci e dispositivi e, in particolare, alla innovazione, nelle pratiche prescrittive, nelle politiche di prevenzione. Differenze che sono all’origine di disparità e disuguaglianze nell’accesso alle cure, e che restituiscono, ancora una volta, l’immagine di un’Italia divisa in due, tra Nord e Sud del Paese.
Eppure, ormai da dieci anni disponiamo di un Piano nazionale sulla malattia diabetica, che attende ancora di essere realizzato e ha tra i suoi elementi qualificanti anche la proposta di una impostazione comune su tutto il territorio nazionale, che dovrebbe contribuire ad assicurare maggiore omogeneità e a garantire eguale diritto di accesso, qualità e sicurezza alle cure e all’assistenza alle persone con diabete.
La stagione attuale si caratterizza poi per l’opportunità fornita dalla riorganizzazione dell’assistenza sul territorio e dalle risorse messe a disposizione dalla Missione 6 del Pnrr. La presa in carico delle persone con diabete potrebbe, o dovrebbe, rappresentare una possibilità per elaborare modelli per il rinnovamento della assistenza sul territorio.
Dal 21 al 23 settembre 2022 si è tenuto a Roma, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC), coordinatore del progetto, il primo incontro del progetto PROPHET, di cui Cittadinanzattiva è partner, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe.
L’emicrania è una condizione patologica molto diffusa che ha un impatto rilevante sulla qualità della vita degli individui che ne soffrono. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha definito che la cefalea è la terza malattia più diffusa al mondo: a soffrire di emicrania è circa 1 miliardo di persone, di cui 136 milioni in Europa.
La malattia ha un impatto economico e sociale. Le persone che soffrono di cefalea oltre ad affrontare lo “stigma sociale” si misurano quotidianamente con una serie di problemi che hanno una ricaduta sulla loro vita.
Nuovi appuntamenti e attività con Io sono originale, l'iniziativa del MiSE (ora MIMIT), promossa dalla Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (DGTPI - UIBM) in collaborazione con le associazioni dei consumatori iscritte al CNCU*
L’acquisto di beni contraffatti è un atteggiamento di consumo che coinvolge diversi livelli (economico, sociale, psicologico, comunicativo) e che richiede strategie coordinate di informazione, sensibilizzazione e contrasto. Esso può avere, infatti, effetti negativi diretti e indiretti sulla salute e la sicurezza dei consumatori, oltre che incidere negativamente sull’ambiente. Tali rischi, connessi ad un’abitudine di acquisto e di consumo sbagliata oltre che illegale, non sono, tuttavia, chiaramente e adeguatamente percepiti dal consumatore e pertanto diventa determinante intervenire attraverso un piano mirato di attività informative e divulgative che contribuisca al miglioramento della "percezione sociale" di tali fenomeni.
Scarica il testo della Raccomandazione civica “Un percorso di presa in carico e gestione della persona con BPCO”
L’obiettivo dell’iniziativa, attraverso la realizzazione della Raccomandazione civica, è di rimettere al centro delle priorità istituzionali le politiche per la cronicità e i bisogni di salute delle persone con BPCO, che con l’emanazione della NOTA AIFA 99, continuano ad essere disattesi.
L’intento è di suggerire ai decisori istituzionali proposte che possano ridurre gli ostacoli (accesso di visite, esami spirometrici) e garantire ai pazienti le cure e l’assistenza di cui hanno bisogno, attraverso l’implementazione di percorsi di presa in carico (PDTA) che garantiscano i medesimi standard su tutto il territorio, semplificazione dei passaggi e adeguata presa in carico al domicilio.
In questa cornice, v’è la volontà di promuovere il rafforzamento della prevenzione e la promozione di sani stili di vita, per rendere più consapevole la popolazione generale dei fattori di rischio legate alla BPCO (primo fra tutti il tabagismo) e puntare a sviluppare un approccio particolarmente attento a potenziare l’aderenza dei pazienti alle prescrizioni mediche, da anni drammaticamente bassa e a migliorare l’accesso alla riabilitazione respiratoria.
L’attenzione alla broncopneumopatia cronica ostruttiva, conosciuta anche con l’acronimo BPCO, è stata inevitabile in un contesto straordinario caratterizzato dall’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2 trattandosi di un virus che interessava le vie respiratorie.
La BPCO è una patologia dell’apparato respiratorio, cronica o parzialmente reversibile, definita dalla Global Alliance against Chronic Respiratory Diseases (GARD) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una condizione patologica “prevenibile e curabile” caratterizzata da persistenti sintomi respiratori e limitazione/ostruzione al flusso aereo, che è dovuta ad anomalie delle vie aeree e/o alveolari solitamente causate da una significativa esposizione a particelle nocive o gas.
Globalmente, si prevede che il costo per la gestione della BPCO aumenti nei prossimi decenni a causa della continua esposizione ai fattori di rischio e dell’invecchiamento della popolazione. Uno dei principali fattori di rischio è il fumo da tabacco (è spesso definita “malattia del fumatore”), ma fattori genetici (deficit di alfa 1-antitripsina) e ambientali e professionali (inquinamento atmosferico indoor e outdoor, esposizione a fumi, polveri e inalanti chimici), possono essere determinanti importanti dell’insorgenza della malattia.
Già da prima della crisi pandemica, questa patologia rappresentava un problema di sanità pubblica a livello globale, per le ricadute sulla salute, a causa dell’elevata mortalità e morbilità, sull’organizzazione dei sistemi sanitari e sui costi sanitari e sociosanitari (diretti e indiretti) ad essa correlati.
Nel mondo si stima che circa 328 milioni di persone siano affette da BPCO, che rappresenta la 4° causa di morte (6% di tutte le morti).
La patologie respiratorie sono la terza causa di morte in Europa (una media di 75 morti per 100.000 abitanti nel 2016), dopo le malattie cardiocircolatorie e il cancro.
In Italia, la prevalenza di persone con BPCO è stimata dall’Istat al 5,6% (circa 3,5 milioni di persone) e il 15-50% dei fumatori sviluppa la malattia.
Nonostante sia ampiamente diffusa rimane ancora oggi una patologia sottostimata: non viene individuata fino al momento dell’aggravarsi dei sintomi, spesso in occasione di ricovero.
L’identificazione di nuove diagnosi di BPCO ha subito nel periodo della Covid-19 una importante contrazione, dovuta all’impatto della pandemia, con ricadute sull’assistenza dei cittadini “non-Covid” e dei pazienti cronici, per il “peggioramento delle condizioni di salute delle parti più fragili della popolazione (Corte dei Conti).
Secondo Osservasalute, sono circa 24 milioni le persone in Italia con cronicità e una stima di spesa a livello UE pari circa a circa 700 miliardi di euro l’anno.
Per maggiori informazioni:
Progetto realizzato con il contributo non condizionante di
e
Il Rapporto Annuale sulla Farmacia, giunto nel 2022 alla sua quinta edizione, è coordinato dall’Agenzia di Valutazione Civica di Cittadinanzattiva e realizzato in partnership con Federfarma.
Sin dalla sua prima edizione, il Rapporto sulla Farmacia si è focalizzato sul ruolo della farmacia in Italia quale presidio di prossimità, con la finalità generale di contribuire atracciare l’evoluzione della farmacia di comunità alla luce della riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali, valorizzando il punto di vista di cittadini e farmacisti; tema quanto mai attuale alla luce della Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della relativa riforma contenuta nel DM 77/2022
AGENDA
PER GUARDARE LA REGISTRAZIONE, CLICCA QUI
Nell’ambito del progetto europeo AHEAD, la rete europea di Cittadinanzattiva – Active Citizenship Network – in collaborazione con le segreterie regionali di Campania e Sicilia e le assemblee territoriali di Piedimonte Matese e Avola-Noto, ha dato il via ad un ciclo di incontri volti all’individuazione delle principali problematicità che la rarefazione dei servizi sanitari provoca alla popolazione locale in termini di accesso alle cure.
In particolare, in Campania si sono svolti, il 3 e il 16 maggio, i primi due incontri organizzati dall’assemblea territoriale di Cittadinanzattiva di Piedimonte Matese (Caserta). Nel primo sono stati invitati e coinvolti leader e rappresentanti delle associazioni civiche e di pazienti impegnate al livello locale. Nel secondo incontro, sono stati coinvolti i rappresentanti degli operatori sanitari della zona.
CONTESTO
Le segnalazioni da parte dei cittadini hanno spinto, in questi anni, Cittadinanzattiva ad occuparsi di sicurezza e di qualità delle cure e delle strutture, con una attenzione particolare al problema dell’antibiotico-resistenza (AMR). L’uso eccessivo e l’abuso di antibiotici sono considerati le cause della crescita e della diffusione di microrganismi resistenti alla loro azione, con una conseguente perdita di efficacia terapeutica e gravi rischi per la salute pubblica. Infatti, la resistenza antimicrobica in Unione Europea è un fenomeno sempre più allarmante e diffuso: si stima che ogni anno sia responsabile di 25.000 decessi e comporti la perdita di 1,5 miliardi di euro in termini di costi sanitari supplementari. La Commissione Europea, nel 2017, ha varato un nuovo piano d'azione per contrastare la resistenza antimicrobica, in cui si inseriscono le linee guida adottate dall'UE sull'uso prudente degli antimicrobici in medicina umana. Destinate a tutti i soggetti (medici, infermieri, farmacisti, direttori sanitari, ecc.) che svolgono un ruolo nell'uso degli antimicrobici, tali linee guida integrano gli orientamenti in materia di prevenzione e controllo delle infezioni che possono esistere a livello nazionale. Dal punto di vista di Cittadinanzattiva, occorre aumentare consapevolezza del fenomeno tra cittadini e pazienti.
La nuova frontiera della medicina personalizzata (un modello medico che propone la personalizzazione della salute, con decisioni mediche, pratiche, e prodotti su misura per il paziente) è rappresentata dai Medicinali per Terapie Avanzate (Advanced Therapy Medicinal Products, ATMP), che offrono opportunità di trattamento innovative e sono classificati in quattro gruppi:
medicinali di terapia genica: capaci di trasferire una copia funzionante di un gene difettoso.
Medicinali di terapia cellulare somatica: basati sull’utilizzo di cellule o tessuti che sono stati manipolati al punto da trattare, prevenire o diagnosticare le malattie.
Medicinali di ingegneria tissutale: contengono cellule o tessuti con lo scopo di riparare, rigenerare o sostituire tessuti umani.
Medicinali per terapie avanzate combinate: combinazione di dispositivi medici a base di cellule o tessuti.
Le terapie avanzate stanno diventando una realtà di cura per i pazienti affetti da patologie gravi che finora non hanno trovato una risposta terapeutica concreta, e sono l’emblema della medicina personalizzata, poiché si tratta di trattamenti che partono dalle cellule stesse del paziente e che agiscono sulla causa genetica all’origine delle patologie, hanno inoltre in alcuni casi anche con una singola somministrazione la capacità di offrire benefici al paziente per sempre.
I costi di questa tecnologia sono alti, per cui l’accesso da parte dei pazienti spesso è ostacolato dai limiti di budget della sanità pubblica. La proposta a livello italiano, almeno per il momento, è di trasformare le voci di spesa relative alle terapie avanzate da spese correnti a spese d’investimento (o spese in conto capitale), avendo queste terapie la capacità di garantire risultati negli anni anche con una sola somministrazione, sono infatti spesso one-shot.
Cittadinanzattiva intende anche quest’anno proseguire il suo impegno sul tema dell’onco-ematologia, rafforzando le proprie azioni nel tentativo di individuare soluzioni e strategie utili ad affrontare aspetti ancora critici del percorso di cura dei pazienti oncologici.
Il nostro impegno sul tema è partito nel 2018 con un monitoraggio realizzato in 46 Day Hospital su tutto il territorio nazionale volto ad analizzare in particolare: il rispetto del tempo del paziente all’interno dei percorsi di DH, e quindi la capacità di organizzare servizi efficienti e una presa in carico del paziente attraverso percorsi semplificati, la capacità di soddisfare i bisogni di continuità assistenziale, ecc. A seguito del monitoraggio, attraverso un lavoro condiviso con i maggiori stakeholder del settore abbiamo realizzato una Carta della qualità dei day hospital onco-ematologici, che individua standard di qualità dei DH ai quali le strutture auspicabilmente dovrebbero tendere al fine di rispondere meglio ai bisogni di pazienti.
Al fine di rafforzare l’operato dell’associazione a servizio dei consumatori, verranno realizzate nel corso del 2022 attività di:
Formazione
Percorso formativo, rivolto alla base associativa, per diffondere e rafforzare la conoscenza del Codice del consumo, nonché delle principali tematiche: energia – acqua - rifiuti – trasporti – telecomunicazioni – servizi bancari e finanziari.
Gli strumenti utilizzati ai fini della formazione saranno webinar e moduli e-learning, con destinatari, finalità e livello di approfondimento differenti.
La formazione tramite webinar sarà aperta ad un numero ampio di associati e con una impostazione generale, di settore. I singoli webinar si avvarranno dell’apporto di esperti provenienti dalle Autorità di settore e da altri enti: ARERA (per energia, acqua, rifiuti), AGCOM (per telecomunicazioni), ART (per trasporti) e ABF (servizi bancari e finanziari). Nel progettare il proprio percorso formativo Cittadinanzattiva valorizzerà le possibili sinergie che si verranno a sviluppare con altre associazioni di consumatori (Adoc, AssoURT, Federconsumatori, Udicon, UNC).
L’Agenda Europea dei Consumatori richiama l’attenzione sulla necessità di ridurre la nostra impronta ambientale in tutti gli ambiti della vita quotidiana, con obiettivi legati sia al conseguimento della neutralità climatica che alla preservazione delle risorse naturali.
La profonda e drammatica incompatibilità tra gli attuali modelli di produzione e consumo, basati spesso sulla logica dell’usa e getta, e le limitate risorse ambientali del pianeta, è oggi sempre più evidente, e i dati disponibili evidenziano la necessità di un cambiamento significativo degli stili di vita e dei modelli di produzione e consumo in un’ottica di promozione dello sviluppo sostenibile dei territori e della comunità.
Scarica il Report del Monitoraggio
I servizi di vaccinazione al tempo della pandemia Covid-19
“Per la prevenzione? Ritorni….non so dirle quando”. In piena pandemia, è stata questa la risposta che molti cittadini si sono sentiti rivolgere nell’interagire con un centro vaccinale.
Dall’indagine civica condotta da Cittadinanzattiva nel 2020, in particolare, è emersa una situazione frastagliata, in cui anche all’interno dello stesso territorio regionale si sono riscontrate decisioni molto diverse per quanto riguarda le politiche di prevenzione, sia per la possibilità di accedere ai vaccini che per gli screening. Molto difficile anche solo reperire informazioni, tra numeri telefonici a cui non rispondeva nessuno e la mancanza - almeno per diverse regioni - di un punto di informazioni unico.
Sono in parte caduti nel vuoto gli appelli lanciati anche dall’OMS che più volte ha sottolineato come le vaccinazioni siano una componente fondamentale dei servizi sanitari e che una loro interruzione, anche se per un breve periodo, espone la popolazione a un rischio maggiore di epidemie di malattie prevenibili, rende maggiormente vulnerabili alcune categorie di persone, causando di conseguenza un aumento delle spese sanitarie.
I vaccini, anche e soprattutto in questo periodo storico, diventano strumento essenziale di salute pubblica e - secondo l’OMS - è appunto fondamentale mantenere gli appuntamenti vaccinali, soprattutto per le vaccinazioni di routine.
Sulla scia di questi messaggi Cittadinanzattiva si sta spendendo da tempo a livello locale, nazionale ed europeo. E nel 2021 ha inteso rafforzare le proprie attività sul tema delle vaccinazioni in Italia proprio con questo progetto.
Ma vediamo i dati di contesto.
I dati sulla copertura vaccinale riportati dall’ultimo Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica e ripresi da Cittadinanzattiva nell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità 2019 evidenziano il permanere di criticità importanti sul versante dei vaccini obbligatori in Italia: la copertura del 95% per esavalente, per esempio, non è raggiunta in tutte le regioni del nostro Paese, per non parlare dei livelli di copertura di morbillo, parotite e rosolia, insoddisfacenti ovunque. Inoltre, in merito alla copertura per il vaccino antinfluenzale nella stagione 2019-2020, i dati mostrano ancora una sostanziale insufficienza, con tutte le regioni che registrano livelli di copertura inferiori al 75%. Eterogenea, infine, è la situazione in termini di adesione territoriale per quel che riguarda il vaccino HPV, fondamentale per il controllo dei tumori HPV correlati. A fronte di questo scenario, la pandemia non ha fatto che acuire inefficienze pregresse.
Finalità del progetto
Lanciato ad aprile 2021 in occasione dell’annuale Settimana Europea dell'Immunizzazione, il progetto “Carta della qualità dei servizi vaccinali” ambisce a redigere una carta della qualità dei modelli organizzativi che sia a supporto di istituzioni e operatori nella definizione degli standard e dei requisiti minimi, in ottica civica, dei servizi vaccinali in Italia impegnati nella somministrazione di vaccini per l’infanzia e per gli adulti.
Attività previste
Il progetto si sviluppa nelle seguenti fasi:
Analisi dello scenario:
Tavolo di lavoro:
Monitoraggio civico:
Redazione Carta della Qualità:
Presentazione della Carta in un evento pubblico.
Tour di 6 talk show dal titolo: "I vaccini da vicino. Sei tappe in Italia per conoscere la prevenzione oltre il Covid 19".
Con la partecipazione di esperti ed istituzioni e con l’obiettivo di parlare di vaccinazioni diverse da quelle contro il Covid-19 a pazienti e cittadini, attraverso un linguaggio semplice ma pur sempre basato su evidenze scientifiche.
Ecco il calendario dei prossimi incontri su zoom:
PUGLIA 7 APRILE ore 17.30 - 19.00. Interverrà: Dr.ssa Antonietta Spadea, Direttore UOC Vaccinazioni ASL Roma 1 – LINK
UMBRIA 27 APRILE ore 15.00 - 17.00. Interverrà: Prof. Andrea Poscia, Dirigente Medico - ASUR Marche AV2 - U.O.C. ISP - Sorveglianza e Prevenzione delle Malattie Infettive e Cronico Degenerative LINK
LIGURIA e PIEMONTE 6 MAGGIO ore 15.00 – 17.00. Interverrà: Prof. Stefano Vella, Adjunct Professor, Global Health, Catholic University (UCSC), Rome LINK
SARDEGNA 13 MAGGIO ore 17.30 -19.30. Interverrà: Dott. Francesco Gesualdo, Pediatra e Ricercatore, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma LINK
CAMPANIA 20 MAGGIO ore 10.00 -12.00. (incontro dedicato alle scuole e ospitato dall’“IPSEOA "G. Rossini" di Napoli) Interverrà: Prof. Stefano Vella, Adjunct Professor, Global Health, Catholic University (UCSC), Rome LINK
LOMBARDIA 28 MAGGIO ore11.00 – 13.00. Interverranno: Doriana Bertazzo – Segretario amministrativo FIMMG Lombardia, Prof. Giovanni Gabutti - Coordinatore Nazionale del Gruppo di Lavoro “Vaccini e Politiche Vaccinali” della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Professore Ordinario di Igiene LINK
Anno di realizzazione:
Aprile 2021 – Maggio 2022
Per saperne di più sull’impegno di Cittadinanzattiva in merito alle politiche di vaccinazione in Italia e in Europa, clicca qui.
Per maggiori informazioni:
Maria Eugenia Morreale:
Il progetto è realizzato con il contributo non condizionato di:
NIGHTINGALE è un progetto volto a realizzare e testare un multi-strumento integrato per la risposta alle grandi Emergenze Mediche.
Una tecnologia che metterà in rete diversi soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza medica, e che è al servizio dei servizi medici di emergenza e delle agenzie di protezione civile non mediche (vigili del fuoco, polizia e ricerca e soccorso personale, ma anche volontari e cittadini) e che garantirà un rinnovamento del supporto pre-ospedaliero e del triage.
Il 26 e 27 ottobre si è svolto il primo incontro ufficiale dei partner del progetto NIGHTINGALE (Nuovo toolkit integrato per un migliore supporto vitale pre-ospedaliero e triage nelle emergenze impegnative e di grandi dimensioni).
Il coordinatore del progetto è ICCS Institute of Communication and Computer Systems, un istituto di ricerca in campo informatico greco.
Gli obiettivi
Come verranno raggiunti
La NIT-MR (il nuovo multi strumento per la risposta alle emergenze mediche) sarà al servizio dei medici di emergenza, del personale della protezione civile non medica, dei volontari e dei cittadini e dovrà essere convalidato con test approfonditi, formazione e convalida nel quadro di una ricca formazione - di esercitazioni, test di integrazione di laboratorio, test sul campo su piccola scala e convalide sul campo a scala intera - verso il potenziamento della risposta medica di emergenza e la gestione degli incidenti di massa.
Il ruolo di Cittadinanzattiva
Cittadinanzattiva vuole portare la sua esperienza diretta nel progetto: il punto di vista dei cittadini, che in comunità e gruppi sociali contribuiscono alla resilienza sociale.
Porteremo la nostra esperienza anche per lo sviluppo dei materiali per le pratiche e degli approcci, cercando di far sì che gli strumenti che verranno sviluppati in seno al progetto (per esempio un APP) siano utili e usufruibili dai cittadini. Parteciperemo all'analisi e all'individuazione delle soluzioni che migliorano l'effettivo coinvolgimento del pubblico. Inoltre, saremo coinvolti nelle esercitazioni promuovendo la partecipazione dei cittadini.
Infine, parteciperemo nella disseminazione e comunicazione dei risultati del progetto in Italia e in Europa.
Durata del progetto:
3 anni
Data di inizio: 1° ottobre 2021
data di fine: 30 settembre 2024
I partner
Sito web:
https://www.nightingale-triage.eu
Contatti per maggiori informazioni:
Daniela Quaggia,
Non perdere i tweet di NIGHTINGALE: NGTriageEU
Il materiale presentato e le opinioni qui espresse sono di esclusiva responsabilità degli autori. La Commissione europea e l'Agenzia esecutiva per la ricerca europea non sono responsabili dell'uso che viene fatto delle informazioni in esso contenute.
Questo progetto ha ricevuto finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Orizzonte 2020 dell'Unione Europea nell'ambito della convenzione di sovvenzione n. 101021957
Ha preso il via ufficialmente il primo gennaio 2022 il progetto europeo FACILITATE (FrAmework for ClInicaL trIal participants’ daTA reutilization for a fully Transparent and Ethical Ecosystem).
FACILITATE ha l’obiettivo di sviluppare un quadro etico, legale e normativo che consenta la restituzione dei dati degli studi clinici ai partecipanti ai trial e agli altri professionisti sanitari coinvolti nella loro cura, inoltre vuole realizzare un processo che permetta di riutilizzare i dati raccolti anche nelle ricerche future.
Il progetto vuole così consentire non solo la “portabilità” dei dati dei pazienti, ma anche cambiare il ruolo stesso dei pazienti nella strategia e nella progettazione degli studi clinici (con tanti nuovi diritti e responsabilità). Questo ruolo innovativo è stato a lungo ricercato e ampiamente discusso negli ultimi anni, anche grazie al processo che ha portato al nuovo regolamento dell'UE sugli studi clinici. Tuttavia, non è ancora mai stato applicato del tutto.
Cos’è FACILITATE?
È un progetto finanziato nell’ambito dell’ Innovative Medicines Initiative una partnership pubblico-privata che finanzia la ricerca e l’innovazione medica con il programma europeo Horizon 2020 e la Federazione Europea delle Industrie Farmaceutiche (EFPIA).
Qual è l’obiettivo di questo progetto europeo?
Le sperimentazioni e gli studi clinici generano una grande mole di dati di alta qualità, ma solo raramente essi vengono restituiti ai partecipanti. Inoltre, i dati sono generalmente conservati in archivi separati e non possono essere utilizzati per altri studi. Per questo ci poniamo il fine di sviluppare un prototipo di un processo centrato sul paziente e basato sui dati, che consenta la restituzione dei dati degli studi clinici ai partecipanti allo studio e il loro riutilizzo. Il “processo prototipo” sarà costruito all'interno di un quadro etico approvato che rispetta il GDPR, il regolamento generale sulla protezione dei dati dell'Unione Europea.
FACILITATE genererà quindi soluzioni tecnologiche per consentire la condivisione e il riutilizzo dei dati, basandosi prima di tutto sui bisogni e le necessità dei pazienti e degli stakeholder sanitari coinvolti.
Con il consenso del paziente, FACILITATE sarà in grado di riutilizzare e incrociare i dati con quelli contenuti in altri archivi, inclusi quelli di real world evidence (RWE) acquisiti in più impostazioni e dispositivi.
FACILITATE offre una concreta possibilità di cambiare l'attuale paradigma sanitario, mettendo la partecipazione dei pazienti al centro della ricerca clinica, trasmettendo ai pazienti la fiducia necessaria per passare da destinatario di cure a protagonista attivo, consapevole della propria salute!
Che ruolo ha Cittadinanzattiva in FACILITATE?
Cittadinanzattiva è responsabile dell'interazione e il coinvolgimento degli stakeholder: pazienti e loro associazioni, operatori sanitari, aziende farmaceutiche, istituzioni europee e nazionali, comunità di advocacy civica, comitati etici, autorità di regolamentazione e investigatori principali. Il nostro compito è farli partecipare e contribuire allo sviluppo, alla valutazione e all'adozione dei risultati del progetto. Partecipiamo inoltre attivamente alle attività di comunicazione, anche digitale, e disseminazione.
Chi sono gli stakeholder di FACILITATE?
I pazienti, prima di tutto, per mettere i loro bisogni e la loro partecipazione al centro; seguiranno lo stato di avanzamento del progetto dall'inizio e porteranno le proprie conoscenze e prospettive.
I medici e gli operatori sanitari la cui percezione verrà valutata utilizzando questionari strutturati per identificare le criticità e testare l'efficacia delle attività di progetto.
Le aziende farmaceutiche per garantire che i bisogni siano soddisfatti.
Gli attori sanitari a più ampio spettro, a livello nazionale ed europeo: associazioni di pazienti e network europei legati alla salute, attori istituzionali, enti regolatori, con lo scopo di includere le loro diverse prospettive nello sviluppo del progetto.
Cittadinanzattiva condividerà i progressi del progetto sui profili Facebook, Twitter e LinkedIn.
Chi sono gli altri partner del progetto?
Il consorzio, di cui è capofila l’Università di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE) e che ha come coordinatore Luca Pani, è costituito da numerosi partner (attualmente 27, ma il numero è destinato a crescere): associazioni di pazienti, università, operatori sanitari, aziende farmaceutiche, progettisti di software, chi processa e gestisce archivi di studi clinici, esperti di etica, avvocati, data manager, data scientist.
Durata del progetto:
4 anni
Data di inizio: 1° gennaio 2022
data di fine: 31 Dicembre 2025
Sito web del Progetto:
facilitate-project.eu
Contatti per maggiori informazioni:
Daniela Quaggia,
Maddalena D’Urso,
This project has received funding from the Innovative Medicines Initiative 2 Joint Undertaking (JU) under grant agreement No 101034366.
The JU receives support from the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme and EFPIA.