Cittadinanzattiva su processo Cucchi: i jeans la prova decisiva. La Corte di appello rivaluti l'intero quadro probatorio alla luce della testimonianza di Samura Yaya
"La Corte di Assise non ha adeguatamente valorizzato la testimonianza del detenuto Samura Yaya, che si trovava insieme a Cucchi presso le celle di Piazzale Clodio", a dirlo stamattina l'avvocato Stefano Maccioni, che rappresenta Cittadinanzattiva come parte civile nel processo per la morte di Stefano Cucchi.
"Samura ha fatto riferimento ad un dato oggettivo che non lascia alcun dubbio ovvero al fatto che Stefano gli avrebbe fatto vedere alcune lesioni, arrecategli dalle guardie penitenziarie, alzandosi i pantaloni di jeans. Considerato che il testimone parla di jeans macchiati di sangue già a partire dal 3 novembre 2009 e che i pantaloni di Cucchi vennero ritrovati soltanto in data 11 novembre 2009, ciò comproverebbe la assoluta attendibilità della testimonianza di Samura".
"Già in primo grado avevamo sottolineato come i jeans fossero l'elemento chiave di questa tragica e assurda storia" ha sottolineato Maccioni, coordinatore regionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva. "Adesso chiediamo che la Corte di Assise di appello rivaluti l'intero quadro probatorio traendone le opportune conseguenze".