Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole: oltre sedicimila gli istituti coinvolti da Cittadinanzattiva.
“Non abbassare la guardia: 23 episodi di crollinegli ultimi due mesi, circa uno ogni due giorni di scuola. E dall’insediamento dell’attuale Governo non è stato mai convocato l’Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica”
Grande la partecipazione degli studenti e dei docenti alla Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole che Cittadinanzattiva promuove da 22 anni e, in occasione della quale, anche quest’anno ha messo a disposizione delle scuole materiali informativo di vario tipo - guide, locandine, video - sui temi della sicurezza, dei rischi naturali e del cambiamento climatico.
Sono infatti 16.000 le scuole raggiunte con l’invio di questi materiali, mentre proprio oggi a Roma, Campobasso e Catania gli studenti - rispettivamente della secondaria di I grado Nino Bixio, dell’Istituto artistico Manzù e il Comprensivo di Ripalimosani, e del Liceo Scientifico Galilei -hanno raccontato, attraverso strumenti come la pittura, la grafica, il collage, messaggi e slogan, la loro esperienza sui temi della Giornata.
Sedicimila le scuole che anche quest’anno, in occasione della Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole che si celebra il 22 novembre, saranno coinvolte da Cittadinanzattiva sui temi della sicurezza, della prevenzione dei rischi naturali (sismico ed idrogeologico) e del cambiamento climatico, attraverso materiale informativo e iniziative simboliche. Tre inoltre gli eventi che il 21 novembre a Roma, Catania e Campobasso vedranno protagonisti - insieme ai rappresentanti di Cittadinanzattiva, della Protezione civile e delle istituzioni - gli studenti di alcune scuole medie e superiori delle città: gli stessi realizzeranno, attraverso strumenti come la pittura, la grafica, il collage, un percorso di immagini, messaggi e slogan, per raccontare la loro esperienza sui temi della Giornata.
A Roma l’appuntamento sarà il 21 novembre, dalle ore 10:00 alle ore 11:30, presso la scuola secondaria di I grado “N. Bixio” dell’Istituto Comprensivo Gianicolo (sede in Largo Oriani 1), alla presenza di studenti ed insegnanti, della Dirigente Scolastica Benedetta Ruscica, di Annalisa Rosati - Direzione generale per l’edilizia scolastica, le risorse e il supporto alle istituzioni scolastiche del Ministero dell’Istruzione e del Merito, di Sisto Russo - Dipartimento della Protezione Civile, di Stella Squillace - Assessora alle Politiche Educative e Scolastiche, Politiche Giovanili, Edilizia Scolastica del XII Municipio.
In contemporanea si svolgeranno altri due eventi: a Campobasso presso la Biblioteca del Liceo Classico “M. Pagano” dalle ore 10.00 alle 12.00, con il coinvolgimento dell’Istituto Artistico “Manzù” e dell’Istituto Comprensivo di Ripalimosani; e a Catania, presso il Liceo Scientifico “G. Galilei”, dalle 8 alle 14.00 gli studenti realizzeranno un murales dedicato ai temi del rischio sismico e vulcanico e ai cambiamenti climatici.
Come di consueto, i materiali prodotti (scaricabili gratuitamente anche attraverso il sito di Cittadinanzattiva) verranno inviati direttamente a circa sedicimila scuole, per approfondire gli argomenti suddetti e contribuire alla diffusione della cultura della sicurezza a partire dai più giovani.
Cresce la spesa media sostenuta dalle famiglie per i rifiuti (€329 nel 2024, con un aumento del 2,6% rispetto all'anno precedente) ma migliora anche la raccolta differenziata. Seppur con dieci anni di ritardo, finalmente nel 2022 si è superato l’obiettivo del 65% di rifiuti differenziati a livello nazionale: siamo al 65,2%, +1,2% rispetto al 2021. Al Sud si spende di più e si differenzia di meno.
Sul fronte delle tariffe, è il Trentino Alto Adige la regione più economica (203€), mentre la Puglia è la più costosa (426,50€ con un aumento di oltre il 4% rispetto all'anno precedente)
Studenti protagonisti il 21 novembre in tre eventi a Roma, Campobasso e Catania
Sedicimila le scuole che anche quest’anno, in occasione della Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole che si celebra il 22 novembre, saranno coinvolte da Cittadinanzattiva sui temi della sicurezza, della prevenzione dei rischi naturali (sismico ed idrogeologico) e del cambiamento climatico, attraverso materiale informativo e iniziative simboliche. Tre inoltre gli eventi in programma il 21 novembre a Roma, Catania e Campobasso nei quali saranno protagonisti, insieme ai rappresentanti di Cittadinanzattiva e della Protezione civile locale, gli studenti di alcune scuole medie e superiori delle città: gli stessi realizzeranno, attraverso strumenti come la pittura, la grafica, il collage, un percorso di immagini, messaggi e slogan, per raccontare la loro esperienza sui temi della Giornata.
Indagine dei NAS nelle mense scolastiche, Cittadinanzattiva: importante il lavoro delle commissioni mensa per controllare vivibilità dei refettori, qualità e tempi di consumo dei pasti.
“I risultati dell’indagine dei NAS, ancora in corso, sulle mense scolastiche restituiscono un quadro preoccupante, sul quale chiediamo un’attenta analisi e messa a punto di interventi migliorativi da parte dei Ministeri competenti, ma anche sanzioni adeguate per chi ha agito mettendo a repentaglio la sicurezza e la salute degli studenti e dei docenti che utilizzano la mensa ogni giorno”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva in merito all’ispezione dei Nas che ha evidenziato irregolarità in 1 mensa su 4.
“Il controllo della qualità dei prodotti innanzitutto ma anche delle attrezzature e delle strutture -prosegue Bizzarri - rappresenta la questione centrale anche a fronte del fatto che le tariffe continuano ad essere elevate in molti Comuni e per molte famiglie: secondo il nostro Report risalente allo scorso maggio, per la mensa scolastica di un figlio/a iscritto alla scuola dell’infanzia o alla primaria, infatti, la spesa è pari a circa 760 euro l’anno. Evitando facili generalizzazioni, va riconosciuto che molti Comuni offrono prodotti e menù di eccellenza; cionondimeno il controllo costante deve essere garantito sia ad opera dei NAS ma crediamo anche, da parte delle Commissioni mensa il cui ruolo andrebbe, invece, favorito sia da parte dei Comuni che delle scuole, meglio regolamentato in termini di competenze e formazione, per contribuire a prevenire l’insorgere di molte delle criticità evidenziate, garantire standard qualitativi elevati, realizzare un controllo puntuale, capillare e costante sulla qualità del cibo, sulla vivibilità dei refettori, sui tempi di consumo del pasto.”
“I Lea sono lo strumento di attuazione dell’articolo 32 della Costituzione, perché garantiscono a tutti i cittadini il diritto fondamentale alla salute attraverso livelli di assistenza essenziali e omogenei. Chiunque, con qualunque motivazione, ne ha impedito per anni o dovesse impedirne ancora l’aggiornamento opera a danno dei cittadini e a discapito dell’interesse generale. Su questo non ammetteremo più alcun indugio, tanto meno da parte delle istituzioni corresponsabili dell’attuazione della Costituzione. Rimbalzare i decreti fra Stato e Regioni non è più una opzione, a maggior ragione che, pur con i Lea sospesi dal 2017, sempre dal 2017 vengono erogati fondi a essi destinati sul cui utilizzo chiediamo chiarezza e trasparenza”. Così Cittadinanzattiva che, insieme ad altre venti organizzazioni civiche e di pazienti - A.Fa.D.O.C. APS (Associazione Famiglie Deficit Ormone della Crescita e altre patologie rare), A.M.O.R ODV (Associazione Malati in Ossigeno-ventiloterapia e Riabilitazione), A.Ma.R.V. ODV (Associazione Malati Reumatici del Veneto), A.N.N.A. APS (Associazione Nazionale Nutriti Artificialmente), ACMT-Rete Odv per la Charcot-Marie-Tooth, AISF ODV (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica), ANMAR ODV (Associazione Nazionale Malati Reumatici), AS.MA.RA ONLUS - SCLERODERMIA ed altre Malattie Rare, Associazione Italiana Gaucher ODV, Associazione Pazienti BPCO, Azione Parkinson, Cometa A.S.M.M.E. (Associazione Studio Malattie Metaboliche Ereditarie), Comitato Macula, Cuore Nostro, FAIS odv (Federazione delle Associazioni di Incontinenti e Stomizzati), Famiglie SMA, FAND (Associazione Italiana Diabetici), Lega Italiana Sclerosi Sistemica, UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), WALCE Onlus - ha inviato in queste ore 20 esposti alle altrettante Procure regionali della Corte dei Conti per fare chiarezza sull’utilizzo dei 3 miliardi e 446 milioni di euro erogati, dal 2016 al 2023, dallo Stato alle Regioni affinché queste ultime garantissero ai cittadini dei rispettivi territori le prestazioni sanitarie previste dai Lea del 2017, a tutt’oggi non ancora esigibili. Nell’esposto, si chiede chiarezza e una rendicontazione puntuale su come i fondi, destinati all’entrata in vigore dei Lea, siano stati effettivamente utilizzati, sulla legittimità di un eventuale “spostamento di uso”, sulla effettiva sussistenza delle ragioni addotte per ritardare l’applicazione del DPCM 12 gennaio 2017.
Cittadinanzattiva: “Una legge per la dignità dei più fragili, nata dall’impegno forte e congiunto della società civile e delle istituzioni”
“Siamo particolarmente soddisfatti ed orgogliosi per l’approvazione, in via definitiva ieri al Senato, della legge che garantisce l’assistenza sanitaria di base alle persone senza dimora, avviandone la sperimentazione da gennaio 2025 nelle città metropolitane. Ringraziamo innanzitutto Marco Furfaro, primo firmatario della proposta di legge, e l’avvocato di strada Antonio Mumolo che da anni si batte in prima persona, con la sua organizzazione, per restituire dignità a circa 100 mila persone”, dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva.
La sostenibilità resta ancora un concetto poco chiaro per i cittadini e ancora diffusi sono i pregiudizi che potrebbero rallentare l’adozione di comportamenti di mobilità più sostenibili. Da un lato, infatti, i cittadini focalizzano la sostenibilità quasi unicamente sulla dimensione ambientale (tutela dell’ambiente, conservazione della biodiversità, riduzione dell’impatto delle attività umane e aziendali), considerata preponderante da oltre la metà degli intervistati. Minore, invece, la consapevolezza su temi quali l’accessibilità e l’economicità dei servizi. D’altro canto, in contraddizione, emerge una certa difficoltà nella conoscenza dei mezzi di trasporto a basso impatto ambientale (il 31% dei rispondenti classifica come “a basso impatto” la propria vecchia auto termica).
Sono queste alcune delle informazioni che emergono da “Mobilità sostenibile, cosa ne pensi?”, l’indagine che ha coinvolto 1794 cittadini in occasione della Settimana europea della mobilità 2024, condotta in collaborazione tra le Associazioni dei consumatori: ADICONSUM, ADOC, ASSOUTENTI, CITTADINANZATTIVA, CODACONS, FEDERCONSUMATORI, MOVIMENTO CONSUMATORI, MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO, UDICON, UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI. Dagli esiti dell’indagine nasce la campagna Smuoviamoci!, promossa dalle 10 Associazioni, con l’obiettivo di contribuire a far chiarezza e diffondere informazioni sulla mobilità sostenibile, ridurre i pregiudizi e favorire l’adozione di comportamenti responsabili.
La campagna informativa, al via oggi, sarà veicolata sui canali digital e social delle associazioni promotrici del progetto fino a dicembre, per approfondire temi come: la sostenibilità e la mobilità sostenibile, il trasporto pubblico locale, la mobilità individuale e quella condivisa, le piattaforme digitali e i benefici derivanti dall’adozione di modelli di mobilità più sostenibili.
È un anniversario triste quello del 31 ottobre, perché ci ricorda che, a causa dell’imperizia e dell’irresponsabilità umana, 27 bambini e la loro insegnante rimasero schiacciati dal crollo della sopra elevazione della loro scuola, Francesco Jovine, di San Giuliano di Puglia (CB). È importante ricordare quelle piccole vittime e le loro famiglie lacerate, insieme a tutte le altre che ci sono state a causa della mancanza di sicurezza strutturale delle scuole (Ilaria a Zagarolo, Vito a Rivoli, gli studenti e il giovane vigilante della Casa dello Studente a L’Aquila).
“Non si sta facendo abbastanza. I dati parlano chiaro: le scuole hanno una età media di 53 anni, e per questo richiedono continui interventi manutentivi che, il più delle volte, non vengono garantiti e che possono causare episodi di crolli o distacchi di intonaco. Episodi che continuano a verificarsi con una frequenza che non possiamo ignorare: 69 quelli verificatesi nell’ultimo anno, da settembre 2023 a settembre 2024; negli ultimi trenta giorni se ne sono aggiunti altri 20!”, afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. “I rischi vanno governati, non ignorati, richiedono interventi preventivi e, in molto casi, provvedimenti di emergenza per scongiurare altre tragedie. Invece, tra qualche promessa e protesta, ben poco accade di concreto. I fondi del PNRR destinati all’edilizia, benché rappresentino un impegno significativo, lasciano fuori migliaia di edifici che dovrebbero essere adeguati sismicamente, efficientati energeticamente, sbarrierati, in alcuni casi del tutto dismessi. È indispensabile ripartire subito con la programmazione ordinaria e triennale degli interventi, individuare le priorità, investire nella manutenzione ordinaria e straordinaria. Da troppo tempo denunciamo tutto ciò insieme al fatto che l’Osservatorio nazionale dell’Edilizia scolastica, al quale le associazioni impegnate sul tema come la nostra sono invitate, non si riunisce da più di due anni. Cosa si aspetta a convocarlo?”.
A Napoli il primo appuntamento, poi Padova, Palermo e Campobasso: in piazza farmacisti, medici di famiglia e volontari di Cittadinanzattiva per sensibilizzare i cittadini e informarli sulle vaccinazioni
Parte da Napoli, in piazza Plebiscito, il 26 e 27 ottobre, il tour della campagna “Tutto Vaccini” promossa da Cittadinanzattiva - in collaborazione con Federfarma e FIMMG - con l’obiettivo di facilitare ai cittadini l’accesso alle vaccinazioni e favorire una scelta consapevole ed informata. “Tutto Vaccini” farà tappa in 10 Regioni italiane: oltre a Campania, Veneto (il 6 novembre a Padova), Sicilia (il 15 novembre a Palermo) e Molise (il 23 novembre a Campobasso), si proseguirà fra fine 2024 e i primi mesi del 2025 anche con le tappe in Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte e Puglia.
Presentato il Rapporto civico sulla salute di Cittadinanzattiva: liste di attesa, difficoltà nell’accesso ai Pronto Soccorso e pochi servizi sul territorio restano in testa alle preoccupazioni dei cittadini. “Un fermo immagine che stentiamo a superare”
È sempre il grande tema delle difficoltà di accesso alle cure sanitarie del nostro Paese quello che emerge dall’annuale Rapporto civico sulla salute, presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva presso il Ministero della Salute, alla presenza del Ministro Orazio Schillaci. Su 24.043 segnalazioni dei cittadini nel 2023 (in crescita di 9971 rispetto all’anno precedente), quasi una su tre - il 32,4%, +2,8% rispetto al 2022 e +8,6 rispetto al 2021 - fa riferimento al mancato accesso alle prestazioni. A seguire, con il 14,2%, il tema delle cure primarie (anche questo in crescita, +5,1% rispetto al 2022), ossia le difficoltà nel rapporto tra i cittadini e i Medici di Medicina generale e i Pediatri di Libera Scelta, nella continuità assistenziale e nel raccordo ospedale territorio. Poco sotto l’ambito dell’assistenza ospedaliera (13,3% nel 2023, -2,5% rispetto all’anno precedente), ossia le difficoltà relative ai Pronto soccorso, ai ricoveri e alle dimissioni; con l’11,1% segue l’ambito dell’assistenza territoriale (+5,4% rispetto al 2022), ossia le criticità relative allo scarso coordinamento delle strutture sul territorio, alla carenza di personale, alla scarsa presa in carico del paziente. Sotto al 10%, ma comunque rilevante, l’ambito della prevenzione che nel 2023 raccoglie l’8,6% delle segnalazioni (era il 15,2% nell’anno precedente).
INTERVISTE E VIDEO SPOT SONO DISPONIBILI SUL CANALE YOUTUBE
Lanciano un appello per invitare le donne a fare prevenzione perché la tutela della salute, che nella loro condizione di restrizione è spesso ostacolata da numerosi elementi, è un atto di libertà. È questo il senso del video spot #laprevenzioneliberatutte, di cui sono protagoniste alcune delle donne recluse nella Casa Circondariale di Rebibbia, diffuso oggi sul Canale Youtube di Cittadinanzattiva, in occasione della Giornata internazionale contro il cancro al seno.
Il video fa parte del progetto I Care promosso da Cittadinanzattiva e che ha coinvolto le donne detenute nel carcere di Rebibbia. Attualmente la popolazione femminile di Rebibbia conta 376 presenze, dato che lo rende il carcere femminile più grande d’Europa. Ben il 35% è rappresentato da donne di nazionalità straniera, provenienti per la maggior parte da Romania e Nigeria, Marocco, Bosnia Erzegovina e Bulgaria.
Caregiver familiari: presentato oggi il Manifesto-appello per una legge inclusiva e di equità sociale, promosso da CARER e Cittadinanzattiva e sostenuto da Comuni, Associazioni, Organizzazioni Professionali e Sindacali. È possibile firmarlo anche su Change.org
Una legge inclusiva e di equità sociale che garantisca diritti e tutele al caregiver familiare, rispettando quattro criteri: una definizione ampia della figura, che riconosca diritti e tutele anche se il caregiver non convive o non è un familiare della persona assistita; che lo coinvolga attivamente nella stesura del cosiddetto Progetto di vita o Progetto Assistenziale Individualizzato della persona assistita (normative regionali e Art. 39 Dlgs 29/24) e sia espressione anche dei suoi bisogni come caregiver; che preveda l’attivazione di tutele crescenti rapportate al carico assistenziale e agli impatti/bisogni del caregiver; che abbia risorse congrue per garantire una effettiva esigibilità delle tutele ed essere così una concreta base di partenza per il disegno e l’attuazione di servizi e sostegni dedicati a chi si prende cura.
Appuntamento il 15 ottobre alle 16 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati
Dal 17 gennaio 2024, si è insediato il “Tavolo tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari”, istituito dal Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone. Sempre nel 2024 sono stati depositati, presso la Camera dei Deputati e incardinati presso la Commissione affari sociali, nove disegni di legge già oggetto di specifiche audizioni informali e che subiranno, nei prossimi giorni, un accorpamento utile alla definizione di un testo base che sembrerebbe dover terminare il suo iter in Parlamento entro la fine dell'autunno. Dopo anni d’attesa, siamo dunque ad un passo dall’approvazione di una legge statale che potrebbe finalmente definire la figura del caregiver familiare e riconoscerne i diritti individuali, indipendentemente da quelli della persona che ha in cura.
In questo contesto, Cittadinanzattiva e CARER (Associazione Caregiver familiari) presentano un MANIFESTO-APPELLO rivolto a tutti i soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti nel processo di definizione della proposta di legge, nonché ai singoli cittadini e alle altre organizzazioni civiche e di pazienti, affinché i contenuti della norma siano ispirati a principi di inclusività e di equità sociale.
Il Manifesto sarà presentato nel corso di una conferenza stampa che si terrà il prossimo 15 ottobre, dalle ore 16.00 alle ore 17.00 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione 4) e che sarà trasmessa in diretta sulla webtv della Camera.
Nel corso della conferenza stampa saranno presentati anche i risultati di una indagine civica condotta da Cittadinanzattiva negli scorsi mesi e che ha coinvolto circa 600 caregiver familiari, per fare il punto sulle principali difficoltà ed esigenze e raccoglierne il punto di vista in merito ai nuovi diritti e tutele che si aspetterebbero da una auspicabile prossima legge di carattere nazionale.
Assieme, medici di medicina generale e rappresentanti dei cittadini, per accrescere la consapevolezza delle giovani generazioni rispetto al corretto accesso ai servizi sanitari e migliorare il rapporto di fiducia nei confronti di chi è chiamato a prendersi cura della salute dei propri pazienti. Parte da qui l’iniziativa che vede assieme la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale e Cittadinanzattiva, con l’obiettivo di contribuire a rafforzare la fiducia fra cittadini e personale sanitario e impedire nel futuro inaccettabili episodi di violenza nei confronti dei medici. Già nei prossimi mesi saranno programmati, in accordo con diversi Istituti scolastici, incontri durante i quali i medici e i rappresentanti di Cittadinanzattiva si confronteranno con gli studenti delle classi secondarie di secondo grado. «Questi incontri, preziosi per spiegare ai ragazzi l’importanza dei servizi sanitari e il modo corretto di utilizzare questi servizi – anche alla luce dei nuovi interventi legislativi messi in campo dal Governo - rappresentano il nostro contributo alla soluzione di un fenomeno sociale gravissimo. Un fenomeno che sta favorendo l’abbandono delle aree assistenziali più colpite dalla violenza da parte dei professionisti medici e non medici», spiega Tommasa Maio (Segretario Nazionale Fimmg C.A.). «Le dinamiche con cui si sono svolti i recenti e gravissimi fatti di cronaca, che in queste settimane hanno segnato una nuova escalation del problema, ci dimostrano come le aggressioni non siano solo il risultato di una scarsa capacità comunicativa dei medici, come qualcuno cerca di fare apparire, bensì il frutto di un profondo degrado culturale che investe il Paese trasversalmente».
Queste le parole di Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva: «Questa iniziativa si inserisce nel solco del reciproco impegno teso a rafforzare il rapporto fra medico e paziente. Partiamo questa volta dai giovani perché possano divenire a loro volta veicolo di informazione e consapevolezza verso il proprio nucleo familiare ed amicale, creando un ciclo virtuoso di conoscenza che contribuisca a prevenire situazioni conflittuali nei confronti del personale sanitario».
Asili e università più sicuri delle scuole ma tutti impreparati nel prevenire e gestire i rischi.Al via Scatti di sicurezza, un contest fotografico per raccontare lo stato di sicurezza delle scuole e del territorio
Da settembre 2023 sono stati 69 i crolli che hanno interessato le scuole, numero mai raggiunto negli ultimi 7 anni: di questi28 si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole, così come in quelle del Nord (40,5%), 13 nelle regioni del Centro (19%). In molti casi eventi preannunciati da segnali visibili ma sottovalutati.
Sempre elevato il numero degli edifici scolastici che non possiede il certificato di agibilità (59,16%) né quello di prevenzione incendi (57,68%); senza collaudo statico il 41,50% (i dati fanno riferimento al 2022, ultimi resi disponibili sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica).
Piccoli passi in avanti - ma ancora insufficienti se si considera che, su 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono collocati in zona a rischio 1 e 14.467 in zona a rischio 2 - si riscontrano rispetto agli interventi di adeguamento e miglioramento sismici: poco più del 3% ha avuto interventi di questo tipo, e l’11,4% è stato progettato secondo la normativa antisismica.
Sono i dati del secondo accesso civico condotto da Cittadinanzattiva sui finanziamenti per diagnosi precoce, avvio di percorsi di presa in carico multidisciplinare e individuazione dei centri specializzati sul territorio.
Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta: queste, fra le 20 contattate da Cittadinanzattiva attraverso una nuova istanza di accesso civico, sono le 10 Regioni che hanno fornito risposte complete rispetto all’utilizzo dei fondi previsti dalla Legge di bilancio 2022 (5 milioni di euro in totale) e dedicati all’individuazione sul proprio territorio di uno o più centri specializzati, idonei alla diagnosi e alla cura della fibromialgia e in grado di assicurare ai pazienti una presa in carico multidisciplinare. Mancano completamente le risposte di Calabria e Campania, i cui fondi ammontano rispettivamente a 160.034 euro e 471.957 euro. La Sicilia inizialmente non ha risposto alle istanze di accesso civico, ma ha successivamente inviato tutta la documentazione relativa all’utilizzo dei fondi ricevuti (410.113 euro). Basilicata, Liguria, Molise, Puglia, Umbria e Veneto hanno fornito risposte non complete.
Ennesimo caso di violenza ai danni del personale sanitario: a Foggia, a seguito del decesso in ospedale di una ragazza di 23 anni, decine di familiari hanno invaso l’ospedale e si sono scagliati contro medici e infermieri, costringendo un gruppo a barricarsi in una stanza per difendersi.
“Questo nuovo grave episodio di violenza - commenta Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva - come i tanti altri riportati in tutta Italia, richiama l’attenzione sul tema del rapporto di fiducia fra sanitari e pazienti o familiari e della umanizzazione delle cure: sono necessarie misure specifiche per tutelare il personale che opera negli ospedali, nelle ASL, e in tutti i luoghi in cui si erogano servizi socio-sanitari, per permettere loro di lavorare in condizioni di sicurezza e serenità e per garantire ai cittadini tutti i servizi di cui hanno bisogno. Sulla vicenda specifica di Foggia aspettiamo gli esiti della doppia indagine, quella sui fatti di violenza subiti dai professionisti sanitari, e quella interna per valutare il percorso di assistenza alla giovane ragazza deceduta a seguito dell'intervento chirurgico. Un intreccio di situazioni pesanti che ci lascia veramente sconvolti e sulle quali speriamo si faccia presto chiarezza”.
“La notizia di questo episodio - aggiunge Matteo Valentino, Segretario regionale di Cittadinanzattiva Puglia - purtroppo non isolato nella nostra regione, sta scuotendo molto la comunità, perchè porta alla ribalta nazionale la difficoltà di una realtà sanitaria locale davvero in crisi.
Conoscere quale sia la situazione dei tempi di attesa in sanità nel nostro Paese è un’ardua impresa. Sebbene i cittadini, le cronache nazionali e locali, le stesse istituzioni riconoscano che i tempi per accedere alle cure sono spesso troppo lunghi, avere una fotografia precisa della situazione nelle varie Asl e Regioni non è affatto scontato. Dal Sud al Nord è una babele di dati e modalità di aggiornamento delle piattaforme online con cui le Regioni dovrebbero fornire un quadro della situazione in tempo pressoché reale.
Da una indagine effettuata da Cittadinanzattiva (qui le tabelle regionali e qui il documento di sintesi) nella seconda metà di giugno emerge che solo 9 regioni su 20 forniscono online l’aggiornamento dei tempi di attesa a giugno 2024 (Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Valle d’Aosta, Umbria, Friuli, Calabria e Alto Adige); la Lombardia ed il Piemonte lo fanno soltanto per alcune ASL; le restanti regioni al massimo a Maggio 2024*. Bandiera nera è il Molise, con dati disponibili fino al 2023. I dati, inoltre, vengono forniti in almeno tre diverse modalità, il che ne rende difficile il confronto spesso anche all’interno dello stesso territorio: in percentuale, ricavata dal rapporto tra il numero di prestazioni erogate nei tempi previsti dal codice di priorità e il totale delle prenotazioni; in giorni di attesa medi previsti; indicando la prima data disponibile. L’indagine di Cittadinanzattiva si è concentrata sull’analisi dei tempi di attesa di sei prestazioni, in tutte le regioni: prima visita cardiologica, prima visita pneumologica, prima visita ginecologica, prima visita oncologica, ecografia addome completo, mammografia.
La fotografia emersa evidenzia che da Nord a Sud ci sono difficoltà nel rispetto delle tempistiche previste dalle diverse classi di priorità (U-Urgente: da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; B-Breve: da eseguire entro 10 giorni; D-Differibile: da eseguire entro 30 giorni per le visite, entro 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; P-Programmata: da eseguire entro 120 giorni).
Una legge nazionale che riconosca la figura del caregiver in senso ampio, al di là del vincolo di convivenza, e che si occupi di definirne propri diritti e tutele al di là di quelli della persona della quale si prende cura. È questa in estrema sintesi la richiesta avanzata oggi di Cittadinanzattiva nel corso della audizione presso l’XI Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati (qui il link al video per rivedere l'audizione).
“Attendiamo una legge nazionale che finalmente riconosca diritti e risorse per circa otto milioni e mezzo di persone, perché ad oggi c’è una situazione molto frammentata con alcune Regioni che hanno emanato normative non sempre omogenee. Da una indagine svolta da Cittadinanzattiva lo scorso anno emergeva ad esempio che oltre la metà era stato costretto ad abbandonare gli studi o il lavoro: una conseguenza quasi scontata se si pensa che più di due su tre (34,7%) dedicano alla cura del familiare oltre 20 ore a settimana”, dichiara Isabella Mori, responsabile tutela di Cittadinanzattiva, che oggi ha partecipato all’audizione.
Tumore alla prostata, i dati dell’analisi civica rivelano disparità nelle cure. Le proposte di Cittadinanzattiva per un accesso equo e tempestivo, medicina personalizzata e prevenzione
L’84,5% dei pazienti riferisce di non essere stato preso in gestione da un team multidisciplinare, nonostante l’82,5% delle strutture (8 su 10) affermi di avere al proprio interno una Prostate Cancer Unit o un Gruppo Multidisciplinare dedicato.
Analogamente 8 pazienti su 10 (il 75,9%) riferiscono di non essere stati inseriti in un PDTA mentre il 66,7% delle strutture intervistate afferma di aver adottato un PDTA dedicato al tumore della prostata. Buona l’attesa dalla diagnosi alla presa in carico del paziente: intercorre un tempo fino a 15 giorni nel 45,6%, compreso tra 16 giorni e un mese nel 40,4% dei casi, superiore ad un mese nel 14% dei casi.
7 Regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia Liguria, Valle D’Aosta, Lazio, Umbria, Sicilia) riferiscono di aver attivato le Prostate Cancer Unit o Gruppi multidisciplinari riconosciuti sul tumore alla prostata; la Calabria, pur non avendo attivato la PCU né Gruppi multidisciplinari riconosciuti, ha previsto e organizzato un percorso personalizzato – PDTA - dedicato.
Persone senza fissa dimora, rifugiati e richiedenti asilo, donne migranti anche con bambini, persone migranti che vivono nelle estreme periferie urbane e rurali, persone detenute: a loro si rivolgono le Guide realizzate da Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna “Il diritto alla salute ed all’informazione per il mondo dei fragili” per dare informazioni utili e coinvolgerli in percorsi di prevenzione e tutela della salute. Le tre Guide - focalizzate su: prevenzione delle infezioni materno-fetali, prevenzione della tubercolosi, lotta all’antimicrobico resistenza - sono redatte in italiano, inglese, francese, arabo, tigrino ed ucraino, e sono disponibili al seguente link.
Sono inoltre previsti 9 incontri territoriali che toccheranno la Campania (Avellino e Napoli), il Molise (2 incontri a Campobasso), il Piemonte (Alessandria), la Puglia (Cerignola e Rignano Garganico, entrambi in provincia di Foggia) ed il Veneto (2 aTreviso). Gli incontri saranno organizzati dalle segreterie regionali di Cittadinanzattiva con il coinvolgimento delle associazioni che operano sul territorio a favore dell’inclusione o rappresentative dei gruppi destinatari, operatori di strutture, mediatori culturali, esperti nazionali e regionali in ambito medico, scientifico e sociale, ASL locali, Consultori, ecc. In occasione degli incontri saranno distribuite le guide multilingue.
“Apprezziamo l’impegno che cinque Regioni, Emilia Romagna, Campania, Puglia, Toscana e Sardegna, stanno mettendo in campo per promuovere il referendum abrogativo della legge appena approvata sull’autonomia differenziata. E consideriamo un segnale positivo che anche quelle governate da partiti di maggioranza si stiano interrogando sulle conseguenze di questa legge, in assenza di misure di contenimento e garanzia. Come Cittadinanzattiva avevamo caldeggiato tale mobilitazione, perché la consideriamo un atto forte di responsabilità da parte delle istituzioni regionali e soprattutto uno strumento per attivare la partecipazione diretta dei cittadini ad una riforma che finora li ha esclusi da qualsiasi forma di dibattito. Consideriamo, parallelamente, la possibilità di essere tra i soggetti promotori di un referendum sul tema e di partecipare attivamente alla raccolta delle firme delle cittadine e dei cittadini sul territorio” a dichiararlo Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva.
“Sono anni che ci battiamo contro le disuguaglianze, che temiamo diventino irreparabili qualora si proceda in questa direzione. Quella sull'autonomia differenziata, oltre ad essere una legge rischiosa, è innanzitutto una legge anacronistica, perché arriva in un momento in cui, pur permanendo forti differenze territoriali nell’accesso ai servizi pubblici, tutte le Regioni appaiono in affanno, anche quelle considerate più efficienti. Per esempio, per quanto riguarda la salute dei cittadini, le regioni settentrionali corrono gli stessi rischi di desertificazione sanitaria di quelle meridionali, quasi tutte sono estremamente deboli nelle risposte di assistenza territoriale, molte devono la loro eccellenza alla forza dei servizi privati piuttosto che al rafforzamento di quelli pubblici. D'altro canto, alcune Regioni considerate più fragili stanno migliorando i loro servizi ma, privati di risorse o di interventi di tipo perequativo, rischiano di fare brutti passi indietro. E anche in tema di innovazione la frammentazione non è di aiuto: è degli scorsi giorni la notizia che il garante della Privacy ha avviato procedimenti nei confronti di 18 Regioni e delle 2 Province autonome perché nell'implementazione del Fascicolo sanitario elettronico ha riscontrato difformità che non garantiscono i diritti dei cittadini in maniera uniforme in tutto il Paese”.
Già costituita una Rete di 10 organizzazioni europee impegnate nei soccorsi in mare. Al via da settembre la formazione di legali ed attivisti.
Rafforzare la protezione dei diritti umani delle persone migranti in Italia, attraverso la costituzione di una rete di legali e di attivisti formati e attraverso una rete di organizzazioni impegnate a livello europeo nei soccorsi in mare. È questo l’obiettivo ultimo del progetto SCUDI, promosso da Cittadinanzattiva e CILD (Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili), finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma CERV 2023 (LITI) “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori”.
“Negli ultimi anni, in Italia, si sono consolidate politiche e pratiche discriminatorie che generano disuguaglianze e esclusione delle persone migranti o con background migratorio, con un impatto maggiore sui soggetti più vulnerabili, come i minori e le donne. La Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e i meccanismi di ricorso previsti dal diritto dell'UE sono scarsamente conosciuti e applicati, nonostante vi siano molteplici ambiti di applicazione per la tutela dei diritti delle persone migranti. Con il progetto SCUDI miriamo a superare questa situazione di violazione sistematica dei diritti attraverso un'azione di empowerment e capacity building rivolta alle organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dei diritti delle persone migranti” - così dichiarano Laura Liberto, Coordinatrice nazionale della rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva, e Arturo Salerni, Presidente di CILD.
“La proposta di legge approvata è un passo in avanti importante verso il sistema universalistico in cui crediamo e su cui si fonda il nostro Servizio sanitario nazionale, e ci rende particolarmente orgogliosi perché recepisce la richiesta di garantire l’assistenza sanitaria di base ai più fragili e agli invisibili - svincolandola dalla residenza anagrafica e dalla regolarità di soggiorno - che avevamo avanzato attraverso la nostra Carta civica della salute globale. Allo stesso tempo è la dimostrazione che il concetto di inclusione è praticabile attraverso politiche pubbliche che nella concretezza rendano esigibili i diritti, a cominciare da quello alla salute, unico diritto ad essere indicato come “fondamentale” dalla nostra Costituzione”, dichiara Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva in merito all’approvazione alla Camera della proposta di legge A.C. 433 “Disposizioni in materia di assistenza sanitaria per le persone senza dimora”, della quale il primo firmatario è l’onorevole Furfaro.