Azione di #SicuriPerDavvero sotto la Presidenza del Consiglio durante incontro con Gabinetto di Musumeci, Ministro con Delega alla Protezione Civile
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Oggi, dopo numerose richieste di incontro e iniziative di pressione sul Governo Meloni, finalmente due rappresentanti della campagna #Sicuriperdavvero sono stati ricevuti dal Capo di Gabinetto per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Riccardo Rigillo. Durante l’incontro attivisti della campagna si sono riuniti sotto gli uffici a Largo Chigi per un’azione simbolica, con uno striscione di 9 metri, per chiedere in maniera ancora più decisa la necessità che l’Italia abbia una Legge sulle Ricostruzioni e che le comunità dei territori colpiti e a rischio siano ascoltate e coinvolte nella definizione della Legge perché “Senza persone è un disastro”.
“Finalmente si è raggiunta l’intesa in Conferenza Stato-Regioni. Un risultato che attendevamo da anni e per il quale ci siamo battuti, insieme a tante organizzazioni di cittadini e di pazienti, per garantire l’entrata in vigore dei Lea del 2017, e gli ulteriori aggiornamenti previsti, e il diritto ad un accesso equo alle prestazioni sanitarie ai cittadini di ogni Regione”. A dichiararlo Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva che proprio sei giorni fa aveva inviato una diffida formale rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri nonché Presidente della Conferenza permanente Stato-Regioni e a tutti i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, affinché venisse convocata la Conferenza Stato-Regioni per l’intesa sul Decreto Tariffe.
“Tuttavia appare evidente, anche dal documento sottoscritto dalle Regioni a suggello dell’Intesa, che l’impegno per garantire i Lea in modo uniforme su tutto il territorio nazionale non è certo terminato: crediamo che le Regioni, oltre a richiedere giustamente che sia effettuato un monitoraggio per valutare l’impatto economico-finanziario che il Decreto avrà sui conti regionali, debbano impegnarsi a loro volta ad assicurare un monitoraggio permanente dell’adempienza sui Livelli essenziali di assistenza, e che le istituzioni tutte debbano essere consapevoli che l’aggiornamento degli stessi va reso una misura dinamica e costante e non un provvedimento “una tantum”.
Sul podio quattro scuole di Giardini Naxos, Genova, Biella e Arzignano. Rafforzare educazione civica e PCTO con il coinvolgimento degli studenti. E su salute e prevenzione le scuole siano al centro di programmi di informazione
Promuovono la sicurezza a scuola e sul territorio, l’educazione al benessere, la sostenibilità, la lotta alla violenza di genere, l’educazione alla legalità, la solidarietà. E lo fanno con strumenti innovati e digitali, spesso all’interno delle ore di educazione civica o nei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Sono gli studenti protagonisti delle quattro scuole vincitrici e delle cinque menzionate per la diciassettesima edizione del Premio Buone Pratiche “Vito Scafidi” promosso da Cittadinanzattiva e consegnato oggi a Roma presso il Centro Europa Experience “David Sassoli”. A questa edizione hanno concorso 90 progetti pervenuti dalle scuole di tutte le regioni ad eccezione di Trentino Alto Adige, Abruzzo, Sardegna, complessivamente alle 17 annualità del Premio hanno partecipato 2.471 progetti.
A salire sul podio dei vincitori l’Istituto comprensivo Giardini di Giardini Naxos (ME), l’Istituto tecnico “Vittorio Emanuele II – Ruffini” di Genova, l’Istituto superiore “Eugenio Bona” di Biella, il Comprensivo S1 di Arzignano (VI). Fra i menzionati il Liceo Scientifico “M. Guerrisi” di Cittanova (RC) l’Istituto d’Istruzione Superiore “Lorenzo Lotto” di Trescore Balneario (BG), il Liceo Scientifico “Niccolò Copernico” di Udine, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Laeng – Meucci” di Castelfidardo (AN), la Scuola secondaria di I Grado “Due giugno” di La Spezia.
Torna il Premio delle Buone Pratiche di Sicurezza e Salute a scuola “Vito Scafidi”, promosso da Cittadinanzattiva e giunto quest'anno alla sua diciassettesima edizione: studenti, insegnanti, rappresentanti istituzionali e civici racconteranno le esperienze e i progetti innovativi realizzati dalle scuole sui temi del Premio: la sicurezza a scuola e sul territorio, l’educazione al benessere, l’educazione alla cittadinanza attiva, ai quali si aggiunge, per la prima volta, l’ambito della sostenibilità e della lotta al cambiamento climatico (con una raccolta di video messaggi, attività, progetti dei ragazzi rivolti al mondo degli adulti e/o ai propri coetanei affinché ci si mobiliti a tutti i livelli).
La cerimonia di premiazione si terrà giorno 19 aprile dalle ore 10:00 alle 11:30 presso il Centro Europa Experience “David Sassoli”, in piazza Venezia 11, a Roma.
Cittadinanzattiva - insieme a Famiglie Sma, AISF (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica) Odv, UILDM, L’Altra Cicogna onlus, Hera onlus, associazioni che rappresentano alcune categorie di pazienti maggiormente danneggiate dal mancato aggiornamento dei Lea - hanno inviato oggi una formale diffida rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministeri nonché Presidente della Conferenza permanente Stato-Regioni e a tutti i Presidenti di Regione e delle Province autonome, affinché sia convocata al massimo entro sette giorni la Conferenza Stato Regioni con all’ordine del giorno la discussione del Decreto Tariffe e sia raggiunta immediatamente l’Intesa. Dal mancato raggiungimento dell’Intesa dipende infatti la mancata entrata in vigore dei Lea del 2017 e del loro successivo, e già previsto, aggiornamento: si tratta di una situazione “in palese contrasto con la tutela della salute, quale diritto individuale e interesse della collettività (art. 32 Cost.)”, come recita la diffida, “e manifesta il venir meno all’obbligo di tutela della salute da parte dello Stato/Regioni e dunque del servizio sanitario nazionale, nonché finanche il non rispetto della dignità e della qualità della vita delle persone”.
Comincia proprio dai Livelli essenziali di assistenza, con un atto ormai necessario e non più prorogabile dopo tante richieste delle associazioni dei pazienti e dei cittadini rimaste senza risposta, la mobilitazione permanente di Cittadinanzattiva a difesa del Servizio sanitario, della salute dei cittadini e della esigibilità dei diritti in una stagione che, a tutti gli effetti, ha il carattere dello stato di emergenza sanitaria.
“Un quadro allarmante, che deve servire a riportare l’attenzione su un tema, quello della sicurezza degli ambienti ospedalieri, sul quale abbiamo riscontrato minore attenzione in questi anni in cui siamo stati tutti, per ovvie ragioni, concentrati sulle emergenze legate alla pandemia e a tutti i principali mali della sanità, come liste di attesa e carenza di personale ”, così Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva commenta l’operazione dei Nas nelle mense sanitarie di varie zone d’Italia, con la quale sono state rilevate irregolarità in ben un terzo delle strutture (340 su 992 ispezionate) e che ha portato alla chiusura di 7 punti cucina.
Dai dati di Cittadinanzattiva riferibili al 2022, contenuti all’interno del Rapporto civico sulla salute che sarà presentato il prossimo 11 maggio, l’ampio tema della sicurezza delle cure raccoglie circa l’8% delle segnalazioni dei cittadini, e di queste oltre il 16% fa riferimento alle scarse condizioni igienico sanitarie dei locali ospedalieri.
L’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE-Italia), Medicina Democratica, Cittadinanzattiva, l’associazione Slow Medicine e l’Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI) hanno promosso una presa di posizione pubblica sulla paventata ipotesi di regionalismo differenziato. Attualmente il decreto legge Autonomia, del leghista Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie nel governo Meloni, mira a rendere operativa questa possibilità.
Nel documento redatto dalle associazioni vengono messe in luce tutte le criticità che comporterebbero ulteriori forme e condizioni particolare di autonomia delle regioni, riguardanti ben 24 materie che sono state riconosciute di potestà legislativa concorrente con lo Stato, tra le quali spiccano la tutela e sicurezza sul lavoro, l’istruzione, la produzione il trasporto e la distribuzione dell’energia e, ancora, la tutela della salute e il governo del territorio.
In particolare, la mancata omogeneità di intervento sui determinanti ambientali di salute su tutto il territorio nazionale porterebbe all’ esasperazione del divario economico tra regioni. In quelle a minor reddito, comprometterebbe la prevenzione primaria nello sviluppo di patologie ambiente correlate, con l’inevitabile ripercussione di una maggiore incidenza di tali malattie.
“Le associazioni – si legge nel documento - sono fortemente contrarie al regionalismo differenziato sia per le ricadute sanitarie che per quelle ambientali e ritengono che questo sancirebbe la secessione delle regioni ricche determinando, nei fatti, la frantumazione dello stato unitario”.
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“La situazione ancora incerta dei mercati energetici e l’inflazione superiore al 9% avrebbero richiesto il mantenimento dell’azzeramento degli oneri di sistema anche per le bollette dell’energia elettrica. Nonostante la riduzione registrata nel primo trimestre dell’anno e quella che si attende per il prossimo trimestre, siamo ancora in una situazione di prezzo dell’energia elettrica 4 volte superiore a quello di due anni fa e con il ripristino degli oneri le bollette per le famiglie saranno da capogiro”.
Così commentano le associazioni (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Udicon) il Decreto bollette appena varato e chiedono che siano accolte le proposte da loro avanzate in occasione della Giornata mondiale dei consumatori. Fra queste quella di avviare un percorso di revisione degli oneri di sistema, prevedendo lo spostamento dalla bolletta alla fiscalità generale di quelli non strettamente connessi alla fornitura di energia, sia per questioni di equità contributiva sia per incrementare la trasparenza delle bollette stesse. Così come la richiesta relativa alla necessità di rivedere il meccanismo di determinazione dei prezzi finali dell’energia mediante l’introduzione di criteri di calcolo coerenti con i costi effettivi di produzione delle diverse fonti di energia.
“L’affossamento della proposta di legge sulla tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori, determinata dalla presentazione in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati di proposte emendative assolutamente irricevibili, ci lascia estremamente amareggiati. Seppure la scelta dei proponenti di ritirare l’intero provvedimento sia frutto di una decisione condivisibile ed inevitabile, è un epilogo inatteso ed inaccettabile che arresta un percorso, portato avanti negli anni, di positiva collaborazione tra Parlamento ed organizzazioni della società civile. Un percorso contrassegnato da una grande spinta e valenza civica, che non ha mai avuto bandiere”, così commenta Laura Liberto, coordinatrice nazionale Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva in merito al ritiro della proposta di legge d ’iniziativa dei Deputati Serracchiani, Costa, Di Biase, Casu, Furfaro. A.C. n. 103.
In seguito alla presentazione di emendamenti che fermano la proposta di legge in Commissione Giustizia della Camera, associazioni, garanti e singoli soggetti impegnati sul tema dei diritti in carcere chiedono di non tradire il lavoro svolto finora e di accelerare l’approvazione
Un appello rivolto al Presidente e ai componenti della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati per ripristinare lo spirito originario della proposta di legge d’iniziativa dei Deputati Serracchiani, Costa, Di Biase, Casu, Furfaro. A.C. n. 103 e liberare finalmente i bambini detenuti nelle carceri a seguito delle mamme.
Ad inviarlo oggi Cittadinanzattiva e A Roma Insieme – Leda Colombini, con la sottoscrizione di altre 12 organizzazioni civiche e di volontariato attive sul tema dei diritti dei detenuti, nonché di 4 Garanti dei diritti delle persone private della libertà e del Presidente della Conferenza dei Garanti Territoriali.
Il Parlamento ha approvato la Legge Delega per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Si tratta di un testo valido, che recepisce numerose proposte del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza. Adesso, però, comincia la parte più difficile: tradurlo in opportune risposte per gli anziani e le loro famiglie
È stato approvato ieri sera alla Camera, dopo il via libera al Senato lo scorso 8 marzo, il Disegno di Legge Delega in materia di politiche in favore delle persone anziane. Si tratta di un traguardo molto importante e fortemente voluto dalle moltissime organizzazioni del Patto che hanno lavorato in sinergia e assiduamente in questi ultimi due anni affinché, per prima cosa, la riforma dell’assistenza agli anziani venisse inserita nel PNRR e, successivamente, perché venissero accolte dalle istituzioni le proposte volte a delineare una buona riforma per i milioni di italiani coinvolti. Si tratta di un testo di legge molto importante che, dal punto di vista dei contenuti, presenta al suo interno numerose proposte del Patto e anche alcuni testi degli emendamenti inviati dalla coalizione sociale alla Commissione Affari Sociali del Senato.
Acqua sempre più cara: 487 euro la spesa media a famiglia nel 2022, in aumento in tutti i capoluoghi di provincia, ad eccezione di Forlì-Cesena. Oltre il 40% va dispersa. Ad Enna e Cosenza acqua razionata per tutto il 2021.
I nuovi dati del 18° Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva in occasione della Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo.
487€: questa la cifra spesa nel 2022 da una famiglia per la bolletta idrica, con un aumento del 5,5% rispetto al 2021. Aumenti in tutti i capoluoghi di provincia, ad eccezione di Forlì-Cesena che registra una piccola variazione all’ingiù dello 0,6%: l’incremento supera il 20% a Bolzano (+26,3%), Savona (+25,5%) e Trento (+21%); oltre il 10% in altri dodici capoluoghi, ossia Milano, Belluno, Sondrio, Como, Novara, Verbania, Chieti, Pescara, Pavia, Cremona, Catania, Messina.
Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 883€ (in aumento del 4,2% rispetto al 2021), mentre Isernia conquista la palma di capoluogo più economico con 174€.
Contribuire a definire delle linee guida per un accesso alle cure e ai farmaci più agile, efficiente ed efficace, partendo dalle soluzioni sperimentate durante la pandemia da Covid-19: questo l’obiettivo con cui Cittadinanzattiva, insieme ad associazioni di pazienti, medici, farmacisti e società scientifiche, sta mettendo a punto una Raccomandazione civica sull’accesso alle cure farmacologiche che sarà presentata in un evento pubblico a Roma il 30 maggio.
La Raccomandazione si cala in uno scenario nazionale e mondiale ancora oggi interessato dal Covid e tiene conto delle nuove opportunità terapeutiche e tecnologiche che la pandemia ha permesso di implementare nel sistema sanitario, puntando a semplificare e migliorare la qualità di vita dei pazienti, soprattutto i più fragili, e di chi li assiste. Il documento - assieme ad una indagine civica che fotografa anche l’accesso agli antivirali per la cura del SARS-CoV2/Covid-19 negli ultimi 12 mesi - è parte integrante del progetto “Verso un nuovo modello di accesso alle cure farmacologiche”, realizzato con il contributo non condizionante di Pfizer.
All'indagine hanno partecipato 6 Presidenti di Associazioni dei pazienti del CnAMC (AISC - ALICE - BPCO - EUROPA DONNA - RESPIRIAMO INSIEME - WALCE), 23 Presidenti di Federazioni e Società dei medici di medicina generale (FIMMG e SIMG), 46 Presidenti degli Ordini dei Farmacisti (FEDERFARMA e FOFI) e 46 Presidenti di società scientifiche (AIOM – CIPOMO - SIC - SID - SIP - IRS - SITI - CARD).
ENERGIA: ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI SCENDONO IN CAMPO PER PROMUOVERE LE COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI, E PER LO STOP A CARO-PREZZI, CARO-MUTUI, CARO-ENERGIA. LANCIANO LA PROPOSTA DELLA CONSULTA DEI CONSUMATORI PRESSO IL CNEL E DA SUBITO 500 SPORTELLI IN TUTTA ITALIA PER CREARE UNA RETE E OFFRIRE ASSISTENZA AGLI UTENTI
In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nell’ambito dell’evento “Consumatori e Transizione Energetica”, si è ribadita la centralità della persona: il cittadino consumatore è soggetto imprescindibile di ogni scelta, protagonista con i suoi bisogni e le sue aspettative. Lo ha sottolineato il Ministro Adolfo Urso e confermato il Sottosegretario al Mimit Massimo Bitonci e il Presidente della X Commissione Gusmeroli, primo firmatario della proposta di legge di riforma costituzionale dei diritti dei consumatori. Apprezzando l’iniziativa, le Associazioni dei Consumatori hanno lanciato un invito a tutti i partiti di maggioranza e opposizione a sostenere la legge di riforma e ribadito la necessità di accelerare una riforma strutturale della rappresentanza e del CNCU, a quasi 25 anni dalla prima legge di disciplina dei diritti dei consumatori.
Con l’aumento dell’inflazione e, in particolare, con i rincari dei beni di largo consumo, oltre a quelli energetici e dei carburanti, è quanto mai urgente l’avvio in tempi brevi dei lavori della neonata Commissione Alert prezzi. Grande attenzione è stata chiesta dalle associazioni e, accolta dal Governo, al sostegno delle comunità energetiche rinnovabili (CER) per incentivare la transizione verso fonti di energia green e aiutare le famiglie ad abbattere la spesa per le bollette.
Dall’8 al 10 marzo Cittadinanzattiva sarà presente, con un suo stand espositivo collocato al Padiglione Spadolini - Piano Attico, all’interno della Fiera DIDACTA in corso negli stessi giorni presso la Fortezza Da Basso di Firenze.
“Tre giorni per presentare ad una vasta platea, istituzionale e professionale del mondo della scuola, il lavoro che da venti anni portiamo avanti, in particolare con la campagna ImparareSicuri, per la sicurezza strutturale degli edifici scolastici, per la promozione della cultura della sicurezza e del benessere degli studenti, per l’affermazione del valore della educazione civica”, spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.
In occasione della Fiera di Firenze, Cittadinanzattiva lancia una survey rivolta a docenti e dirigenti di scuole di ogni ordine e grado e agli educatori di nidi per conoscere le condizioni in cui versano gli edifici scolastici dal punto di vista della sicurezza, dei rischi sismico e alluvione e di quali interventi sono ritenuti necessari per la diffusione di informazioni corrette e per l'adozione di comportamenti e procedure atti a prevenire e/o fronteggiare situazioni emergenziali. Saranno inoltri distribuiti guide e materiali di informazione sulle principali attività realizzate da Cittadinanzattiva nell’ambito della scuola, e con particolare riguardo al tema della salute degli adolescenti.
Il quadro che viene fuori dalla cosiddetta Griglia Lea prodotta dal Ministero della Salute, e che oggi la Fondazione Gimbe esamina puntualmente e rilancia nel suo Report, evidenzia una situazione di profonda disuguaglianza nell’accesso alle cure per i cittadini del nostro Paese: soltanto 11 Regioni adempienti, e di queste appena 8 in tutte e tre le aree dell’assistenza sanitaria, ossia la prevenzione, l’assistenza distrettuale o territoriale e quella ospedaliera.
I dati, come ricorda Gimbe, fanno riferimento al 2020 e, date anche le segnalazioni dei cittadini ai servizi di tutela ed informazione e agli sportelli sul territorio di Cittadinanzattiva, la situazione potrebbe essere ulteriormente peggiorata.
Il 5G è una tecnologia che apre a nuove prospettive e opportunità, soprattutto in termini di sviluppo e riduzione delle disuguaglianze, ma allo stesso tempo genera ancora alcune diffidenze e perplessità da parte dei cittadini che chiedono, quindi, informazioni corrette e autorevoli. È quanto emerge da un’indagine sul livello di conoscenza che gli italiani hanno della connessione 5G, realizzata dalle Associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Udicon) con il sostegno non condizionante di WINDTRE e presentata a Roma presso l’Associazione Civita.
Una tecnologia ancora poco diffusa, soprattutto tra gli anziani. Solo il 21,4% dei rispondenti utilizza al momento una connessione mobile 5G. Anche se non emergono differenze significative tra le classi di età, si nota un maggior utilizzo della connessione nei più giovani, nei soggetti con un titolo di studio più elevato e nei nuclei familiari che comprendono minori. La classe d’età che non appartiene alle generazioni dei “nativi digitali” (44-58) ha un approccio ambivalente verso la tecnologia. Da un lato, vuole acquisire familiarità con l’innovazione rappresentata dal 5G, dall'altro rimane prudente sulle conseguenze e gli ipotetici effetti dannosi che lo sviluppo di questa tecnologia potrebbe comportare per la salute. Il 54% di chi non utilizza il 5G dichiara di non avere ancora un cellulare idoneo, mentre il 18% non ne conosce i vantaggi o non è interessato a conoscerli, disinteresse maggiormente diffuso nelle aree del Nord Italia. Il 32,5% dei rispondenti che non usa ancora il 5G dichiara di non essere intenzionato a passare al nuovo sistema, mentre il 49,5% afferma che lo farà nel lungo periodo, con l'obiettivo di acquisire maggiori informazioni e verificare gli sviluppi futuri della tecnologia. Si evidenzia, infine, che il 44,6% di chi attualmente non utilizza il 5G non sa se tale tecnologia sia disponibile o meno nella propria città. In particolare, la percentuale più elevata di risposte negative è registrata al Sud (24%).
Alla luce dell’incidente accaduto nella scuola media Bellavista - in cui la porta del bagno è caduta addosso ad uno studente causando fortunatamente “solo” un trauma cranico – e in considerazione delle troppe tragedie mancate, Cittadinanzattiva lancia un campanello d’allarme sul tema della sicurezza degli istituti scolastici: nell’anno scolastico scorso l’organizzazione ha registrato 45 casi di crollo nelle scuole in tutta Italia e, soltanto in Sardegna, prima dell’episodio di ieri a Quartu S’Elena, si sono verificati il crollo dell’Aula Magna dell’Università di Cagliari (18 ottobre 2022) e le crepe nel pavimento di una classe della scuola primaria Anna Frank di Quartu, in orario di lezione il 3 novembre.
Su 1657 edifici scolatici totali in Sardegna (sono 40.293 in tutta Italia), l’82% non è provvisto della certificazione di agibilità (sul un totale del 57,9% in Italia), mentre il 70% non possiede certificazione per la prevenzione degli incendi (rispetto al 54,92% nazionale). Ancora, il 27% non ha un piano di evacuazione (16% è il totale nazionale) e il 23% (rispetto al 17% nazionale) non ha redatto un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
STRUMENTI INADEGUATI - La BCE ha scelto di utilizzare il più classico degli strumenti ordinari per affrontare una situazione che, invece, ha caratteristiche del tutto straordinarie. Infatti, il ripetuto aumento del costo del denaro, promesso dalla governatrice centrale anche per il prossimo futuro, non incide significativamente sulle ragioni della crisi, che sono legate, anzitutto, alla rarefazione dell’offerta di beni primari ed energetici sui mercati internazionali e, quindi, alle gravissime tensioni geo-politiche connesse alla guerra in atto tra Russia e Ucraina, mentre non dipendono da un eccesso di domanda di beni di consumo che prema sulla formazione e sulla concatenazione dei loro prezzi nelle filiere produttive.
Perciò i cittadini oggi non si ritrovano in mano una quantità eccessiva di carta moneta da contenere innalzando il costo, se consideriamo le dimensioni enormi raggiunte dagli aumenti delle spese per i bisogni essenziali delle famiglie, che hanno già causato una forte erosione del loro potere d’acquisto, non temperata efficacemente dalle misure emergenziali finora adottate dal Governo: oggi i consumatori hanno in mano poco da spendere e spendono di conseguenza sempre meno. Uno su quattro di loro vive adesso l’angoscia di non poter soddisfare neppure il fabbisogno alimentare quotidiano e più della metà dichiara che sarebbe travolto dalla necessità di affrontare una spesa straordinaria anche di poche centinaia di euro.
Tre proposte per incentivare la sperimentazione: risorse ed edifici statali soprattutto per le grandi città, semplificare le procedure, puntare sul voto elettronico
Sono 155 i Comuni di Lombardia e Lazio che hanno spostato i seggi elettorali fuori dalle scuole in vista delle elezioni regionali di domenica e lunedì prossimi. Nel dettaglio si tratta di 147 comuni lombardi e di appena 8 comuni laziali, per lo più di piccole e medie dimensioni in entrambi i casi, ad eccezione di Bergamo. Sono questi i risultati della seconda indagine “STOP ai seggi elettorali nelle scuole” promossa dalla Scuola di Cittadinanzattiva che ha coinvolto i 1.905 Comuni delle due Regioni interessate dalle elezioni, a ciascuno dei quali è stata inviata una comunicazione tramite PEC. La richiesta mirava a conoscere se l’amministrazione comunale avesse valutato la possibilità o già messo in atto, in occasione della imminente tornata elettorale, di spostare i seggi elettorali dagli istituti scolastici presso altre sedi alternative, pubbliche o private, e cosa ciò avesse comportato in termini organizzativi e di investimenti economici. Complessivamente su 1.905 Comuni hanno risposto 371, il 19% del totale di questi, 155 (42%) hanno provveduto allo spostamento o lo faranno a breve.
Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno l’88% dei 61.562 seggi elettorali si trova all'interno di edifici scolastici. In particolare, il 75% circa dei fabbricati che ospitano uno o più seggi sono edifici destinati alla didattica ed il 35% di essi presenta barriere architettoniche all’accesso. I 155 Comuni si aggiungono ai 78 censiti da Cittadinanzattiva con la prima indagine, in occasione delle elezioni amministrative di giugno 2022.
Prosegue il percorso di confronto e sinergia tra FS Italiane e il mondo delle Associazioni dei consumatori. Nella sede di Ferrovie dello Stato di Villa Patrizi a Roma è stato siglato oggi un Protocollo d’intesa volto a rafforzare il rapporto di collaborazione reciproca tra FS e le Associazioni dei Consumatori, anche in relazione al Piano Industriale 2022/2031 del Gruppo FS Italiane.
Gli obiettivi dell’Intesa sono stati illustrati in un incontro a cui hanno preso parte l’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, il Chief Corporate Affairs di Ferrovie dello Stato Italiane Massimo Bruno, e i Rappresentanti delle Associazioni Consumatori. Tra i principali punti dell’accordo figurano l’impegno che FS assume nei confronti delle Associazioni in termini di dialogo, confronto e collaborazione intesi come elementi di valore aggiunto nei processi decisionali, oltre che nell’organizzazione di incontri periodici atti a favorire la condivisione di informazioni utili a individuare esigenze collettive legate alle attività di FS, promuovendo dove necessario il dialogo con gli Enti istituzionali competenti, le Società e i Poli del Gruppo FS (Infrastrutture, Passeggeri, Logistica e Urbano).
“Sia approvata con urgenza la proposta di legge Serracchiani. Un impegno comune di istituzioni e organizzazioni civiche per liberare i bambini dalla detenzione e restituire dignità alle loro vite”.
Dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati del disegno di legge dell’onorevole Siani e il successivo naufragio dovuto alla caduta della legislatura, la proposta di legge per far uscire dal carcere i figli delle madri detenute è stata ripresentata dall’Onorevole Debora Serracchiani come prima firmataria e la scorsa settimana ha ottenuto in aula la deliberazione di urgenza e, di conseguenza, la possibilità di essere esaminata entro quindici giorni.
“Una occasione imperdibile per liberare finalmente i bambini dalle carceri e restituire loro il diritto ad una vita dignitosa, per quanto possibile. Per questo ringraziamo l’onorevole Serracchiani che ha deciso di riprendere l’impegno profuso negli scorsi anni dall’onorevole Paolo Siani e da tutte le organizzazioni che come noi si stano battendo da tempo per porre fine a questa barbarie”, commenta Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva, che oggi è in audizione presso la II Commissione Giustizia della Camera in merito alla proposta di legge C. 103 Serracchiani, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e alla legge 21 aprile 2011, n. 62, in materia di tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”.
Negli ultimi giorni si sono verificati due gravi episodi, entrambi a Palermo, legati agli ambienti scolastici non riscaldati, in coincidenza con un notevole abbassamento delle temperature esterne: una corsista si è sentita male per il freddo mentre era in università e una bambina di 10 anni in una scuola elementare è stata colpita da ipotermia e ricoverata in ospedale. “Casi che stanno facendo molto discutere, che suscitano forti e legittime preoccupazioni nelle famiglie e manifestazioni tra gli studenti in diverse parti d’Italia. Anche perché non sono i soli. Casi analoghi si sono verificati a Firenze, al Liceo Machiavelli-Capponi, in due istituti superiori della provincia di Rimini, nell’istituto Des Ambrois di Oulx in alta Valsusa, nella scuola elementare Vernazza a Sturla, all’Istituto Montale di Bordighera, solo per citarne alcuni”, commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.
“Situazioni davvero intollerabili, quelle accadute a Palermo, perché in un edificio scolastico gli studenti dovrebbero essere al sicuro e non mettere a repentaglio la propria salute. Tanto più quando si tratta di bambini, come nel caso di Emanuela, di appena dieci anni. Non possiamo immaginare che si metta a rischio l’incolumità degli studenti a causa del rincaro energetico o per ritardi negli interventi di manutenzione degli impianti di riscaldamento nelle scuole”, commenta Concetto Trifilò, segretario regionale di Cittadinanzattiva Sicilia.
Ripristinare la Commissione Nazionale Dibattito Pubblico, un organismo autorevole e indipendente, indispensabile per supportare e monitorare il corretto svolgimento dei Dibattiti Pubblici, ed introdurre le necessarie modifiche affinché il Dibattito Pubblico torni ad essere realmente un percorso di informazione e coinvolgimento trasparente, inclusivo, aperto a tutte le persone interessate, da svolgersi con tempi e modalità adeguati ad approfondire tutte le questioni e attivare un confronto dialogico e argomentato tra i diversi punti di vista.
Sono queste le richieste inviate dall’Osservatorio civico PNRR[1], in collaborazione con altre organizzazioni della società civile, alle ottave Commissioni Ambiente della Camera e Senato in una memoria volta a richiedere modifiche urgenti al nuovo Schema di riforma del Codice dei contratti pubblici che le Commissioni, a seguito di specifica delega e dopo una serie di passaggi che hanno coinvolto il Consiglio di Stato e il Governo, stanno ora esaminando per apportare, nel caso, le dovute correzioni.
Il nuovo Codice rientra nelle cosiddette riforme abilitanti previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), atte cioè a garantire una più efficace attuazione del Piano e prevista all’interno del delicato capitolo delle “semplificazioni”, con lo specifico obiettivo di realizzazione delle infrastrutture e…il rilancio dell’attività edilizia.
Il Disegno di Legge Delega approvato dal Governo Meloni conferma l’impianto di quello elaborato nella precedente legislatura, contenente numerose proposte del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza. Vi sono così le condizioni affinché quella dell’assistenza agli anziani sia una riforma qualificante della legislatura. Adesso serve che il tema diventi una priorità per il nuovo Governo e il nuovo Parlamento.
Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza giudica positivamente l’approvazione del Disegno di Legge Delega di riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti da parte del Governo. Il testo licenziato, infatti, conferma i contenuti di quello predisposto nella precedente legislatura, gran parte dei quali provengono dalle proposte del Patto. La Delega si articola lungo due direttrici. Da una parte, superare l’attuale frammentazione delle risposte esistenti per costruire un sistema che sia unitario, semplice per anziani e famiglie e riconoscibile per tutta la popolazione: il Sistema Nazionale Assistenza Anziani (SNA). Dall’altra, costruire interventi di qualità e capaci di rispondere in modo appropriato alle eterogenee condizioni degli anziani. Dai servizi domiciliari a quelli residenziali, dai trasferimenti monetari ai sostegni ai caregiver familiari e assistenti familiari (“badanti”).
“Esprimiamo soddisfazione per questo passaggio e ringraziamo il Governo - in particolar modo il Presidente Meloni, il Ministro Calderone e il ViceMinistro Bellucci - per aver valorizzato l’intenso lavoro di elaborazione compiuto dalla società civile nella precedente legislatura”, dichiarano le organizzazioni del Patto.