Una settimana, quella che si sta
chiudendo, all'insegna del tempo perturbato, almeno per quanto riguarda i
diritti dei cittadini. Infatti, all'annuncio della possibile depenalizzazione
del reato da errore medico fatto dal Sottosegretario alla Salute Fazio, si è
immediatamente aggiunta una pessima notizia. Si tratta del rinvio sino
all'inizio del 2009, nella migliore delle ipotesi, dell'avvio della class
action all'italiana, l'azione risarcitoria collettiva.
Non male come "infilata"! Nessun pregiudizio e nessun preconcetto nei confronti del nuovo governo, solo l'auspicio di trovarlo accanto ai cittadini nelle mille emergenze della loro vita quotidiana che fa i conti con servizi non proprio al top della qualità e del rispetto dei loro diritti.
Studenti Bulli? Non proprio, o meglio non solo. Metà degli allievi ha assistito ad episodi di violenza, un terzo li ha subiti di prima persona. Non sempre si tratta di bullismo, ma, ed è peggio, i casi di ordinaria violenza non mancano. Eppure la maggioranza dei ragazzi vive bene nella propria scuola e vorrebbe regole chiare, condivise e rispettate: fra le immagini utilizzate spontaneamente per definire la scuola, c'è quella suggestiva di "un aeroporto con una torre di controllo poco efficiente e un pò di erbacce" (Liceo Plinio Seniore di Roma).
Ogni tanto una buona notizia: la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma ha deciso di archiviare la denuncia penale, per abuso d’ufficio, sporta da un dirigente pubblico contro chi si era permesso di abbassare il suo premio annuale di produttività.
È un ruolo assai delicato quello delle Autorità: si tratta di enti amministrativi indipendenti, che hanno il compito di svolgere una importantissima funzione di regolamentazione e tutela di interessi collettivi in settori nevralgici, soprattutto del mondo economico. Sono per funzioni e per organizzazione indipendenti dal Governo e organizzano, regolamentano e controllano quei mercati di servizi che ogni giorno il cittadino utilizza ad esempio la luce e il gas, il settore della telefonia, il mondo dell'informazione, o garantiscono il rispetto delle regole in ambiti fondamentali quali la concorrenza e il mercato (Antitrust) o la tutela dei dati personali.
La prima valutazione civica in Europa sull’operato delle Autorità di energia (gas ed energia elettrica), telecomunicazioni, servizi postali e trasporto aereo operanti in otto Paesi europei (Italia, Spagna, Regno Unito, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Cipro, Romania) viene presentata il 31 gennaio 2008 presso il Parlamento Europeo alla presenza di esponenti della Commissione Europea, delle stesse Autorità nazionali, di europarlamentari e Associazioni dei consumatori. Autorità Nazionali di Regolamentazione spesso incapaci di contrastare comportamenti anticoncorrenziali, ma anche lente nel sanzionare e pigre nel monitorare e valutare la qualità dei servizi.
Si chiama azione collettiva risarcitoria e con la class action americana non c’entra niente. E' un’altra cosa: essenzialmente uno strumento di difesa dei cittadini consumatori dalle pratiche commerciali scorrette e, al tempo stesso, uno strumento di garanzia dello stesso mercato dalle forme di concorrenza sleale tra le aziende. Per le imprese che non le praticano essa è un alleato e non una minaccia.
Sta essenzialmente qui la ragione di fondo della necessità di adottare in Italia l’azione collettiva: l’hanno già fatto altri 12 paesi europei e non c’è stato alcun crollo dell’economia. Noi ci battiamo intensamente per essa dal 1998, pur sapendo che nessuno strumento di tutela dei diritti va assolutizzato, poiché ciò che conta, in base al problema da affrontare, è usare quello giusto al momento giusto.
Che la liberalizzazione dei servizi fosse una politica difficile da realizzare in un’Italia corporativa e protezionista, lo si sapeva. Che addirittura essa si concretizzasse in termini opposti a quanto i cittadini auspicavano, era proprio difficile immaginarlo. Eppure a Roma con i tassisti è successo proprio questo. Dopo una trattativa che dura da 16 mesi, il Comune ha promesso di concedere al servizio taxi un aumento del 18% delle tariffe (già alte rispetto ad altri Paesi europei), sia in città che fuori raccordo, dove il tassametro corre molto più veloce, e addirittura la maggiorazione di 2 euro sulle medesime se si sale in taxi alla stazione Termini. In cambio di che? Molto poco: una promessa da parte del Comune di emettere altre 500 licenze in tempi non definiti.
98 miliardi di Euro è l’ammontare delle penali non pagate all’Erario dai 10 concessionari delle “slot machine” e sulle quali la Corte dei Conti dovrebbe decidere in questo mese. La notizia non è nuova, come non lo sono i tentativi effettuati da parte di alcuni “solerti” parlamentari di ridurre o addirittura cancellare tale penale. Nuova non è neanche la relazione della Commissione di indagine, presieduta dall’onorevole Grandi, che fa luce sui comportamenti dell’AAMS (Agenzia Autonoma dei Monopoli di Stato) evidenziando gravissimi ritardi e problemi anche in ordine alla trasparenza ed alla regolarità delle procedure attivate sul settore dei giochi. Cittadinanzattiva, impegnata nella lotta al fenomeno della corruzione e della illegalità, ha iniziato ad interessarsi dal 2002 del gioco d’azzardo, sollecitata dai comitati civici sparsi in tutta Italia.
In un caso su tre le lamentele riguardano la gestione del conto corrente, e in un caso su cinque il credito al consumo.
Questi i principali dati che emergono dall’analisi delle segnalazioni giunte in un anno al PiT Servizi, la struttura di Cittadinanzattiva che offre gratuitamente informazione e assistenza ai cittadini che lo contattano per tutelare i propri diritti nell’ambito dei servizi bancari e, più in generale, dei servizi di pubblica utilità.
“In un periodo in cui si parla tanto di mutui” commenta Giustino Trincia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva, “le problematiche inerenti il credito al consumo sembrano passare in secondo piano, e invece sono seconde solo alle lamentele per la gestione del conto corrente".
Ai cittadini così appare: ha una faccia per chi ha i soldi e l’altra per chi non ne l’ha; una faccia per i potenti e un’altra per le vittime. Il pesante conflitto in atto tra politica e magistratura, non fa che rendere marginali tutti quegli aspetti dell’amministrazione della giustizia che incidono negativamente sui tempi dei processi; che è come dire la possibilità stessa per le vittime dei reati di ottenere il diritto alla giustizia.Su tale conflitto molto è stato detto e scritto. A noi di Cittadinanzattiva resta il dovere di ribadire che in Calabria (lo stesso dicasi anche per la Sicilia) il malaffare e la corruzione ha impregnato la vita delle istituzioni, ha sottratto risorse, drogato l’economia e ha portato via le speranze di giustizia dei cittadini onesti (il diritto al lavoro, all’impresa, alla sicurezza, alla salute).