Il III Congresso nazionale di Cittadinanzattiva, svoltosi a Roma nel dicembre scorso, ha accolto la richiesta, fatta da molti aderenti, di avviare anche all’interno della nostra organizzazione una riflessione sistematica sui problemi etici e sulle scelte che siamo chiamati a fare in alcuni momenti della nostra vita e che, sempre più spesso, sono portati all’attenzione dei cittadini dai mezzi di comunicazione solo con riferimento a continui scontri e a forti contrasti tra opposte posizioni politiche o, meglio, partitiche.
Il Comitato inaugurale del presidente Barack Obama ha invitato i cittadini americani a dedicare un giorno di servizio alla propria comunità il prossimo 19 gennaio, giornata in cui si celebra il Martin Luther King Day. Barack e Michelle Obama hanno annunciato che svolgeranno in prima persona attività di volontariato a Washington. Lo slogan dell'iniziativa è “Rinnoviamo l'America insieme”.
Si è spento il 5 gennaio scorso Giacomo Siro Brigiano, coordinatore dell'Assemblea territoriale di Cittadinanzattiva di Firenze. Giacomo ha avuto un ruolo importante nel nostro Movimento, non solo come responsabile locale, ma anche perchè è da lui che è partita la creazione del CNAMC, Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici, all'inizio degli anni '90. Allora ci si trovava a dover gestire l'attuazione della Legge sull'indennizzo a seguito dei danni subiti a causa delle trasfusioni da sangue infetto, una piaga nazionale che ha colpito decine di migliaia di persone per la negligenza dello Stato Italiano ad adeguarsi alle norme europee. Da quella vicenda che vide insieme, sia nell'aiuto ai cittadini nella compilazione delle domande sia nella battaglia per adeguare la legge, il Tribunale per i diritti del malato, Futuro senza talassemia (associazione fondata da Giacomo) e l'associazione degli emofilici, nacque l'idea di dare vita al Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici, come rete dell'allora Movimento federativo democratico. In seguito Giacomo è stato amministratore locale, continuando a collaborare con la nostro organizzazione in Toscana e, negli ultimi anni, ha coordinato il lavoro delle sportello per la conciliazione promosso da Cittadinanzattiva a Firenze, con il rigore e la passione che gli sono sempre stati propri. Da tutti noi un grande GRAZIE e un ricordo che rimarrà sempre nei nostri cuori.
Teresa Petrangolini
Perché abbiamo deciso di intitolare il nostro III Congresso nazionale, che si è svolto a Roma dal 3 al 6 dicembre scorsi, La rivoluzione civica?
Siamo partiti da una domanda: qual è l'effettivo spazio politico che il mondo della cittadinanza attiva ha in Italia? Come rivela l'indagine condotta nel quadro del Civil society index, le organizzazioni civiche - che godono del livello massimo di fiducia da parte dei cittadini - "pesano" molto meno dei partiti, dei sindacati e dei media.
Si è concluso a Roma il Terzo Congresso nazionale di Cittadinanzattiva dal titolo "trent'anni di diritti a tinte forti: la rivoluzione civica" con la proclamazione della Dirigenza nazionale della organizzazione.
Eletta la nuova Direzione Nazionale, composta, oltre che dai 19 segretari regionali, da 30 delegati con una forte presenza territoriale.
Abbiamo deciso di mantenere le attività previste la VI giornata della scuola. Pensiamo sia il modo migliore per onorare Vito, la sua famiglia ed i ragazzi feriti nella scuola Darwin di Rivoli: lavorare affinchè venga garantita la sicurezza delle nostre scuole e di chi in esse studia e lavora continua ad essere il nostro obiettivo.
Non si può più risparmiare sulla sicurezza delle scuole. Non parliamo di tragica fatalità.
“La tragedia del Liceo Scientifico Darwin di Rivoli è una tragica conferma di quanto sia sottovalutata la gravità della situazione relativamente alla messa in sicurezza degli edifici scolastici in Italia dalle nostre istituzioni”.
Il 13 novembre Cittadinanzattiva ha partecipato all'audizione promossa dalla Commissione Sanità del Senato sul Testamento biologico. Il nostro Movimento è stato invitato assieme al Presidente del Comitato nazionale di bioetica, Francesco Paolo Casavola e al Presidente della Federazione degli ordini dei medici, Amedeo Bianco. La posizione che è stata espressa nasce da una lunga riflessione condotta anche in collaborazione con numerose altre associazioni civiche.
Un tortuoso percorso ad ostacoli, dal momento della diagnosi e per tutto l'iter della malattia. Su tutto domina il fattore tempo e il fattore denaro, con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini. Si attendono anche sette anni per giungere alla diagnosi, e si spende fino a 7000 euro l'anno per curarsi. Ed accedere alle cure innovative è quasi un miraggio. Sono alcuni elementi tracciati dal I Rapporto sulle malattie rare di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, in collaborazione con le associazioni di pazienti, la Federazione dei medici di medicina generale e in partnership con Celgene.
I tagli alla scuola, la scarsità di dotazione per la giustizia, i provvedimenti sulla sanità e sul lavoro preannunciati nel libro verde sul welfare state presentato dal ministro Sacconi non sono, come pretenderebbero gli autori, una semplice riduzione di sprechi, ma confermano l’intenzione di ridurre l’area di intervento dello stato sociale.
Oggi, abbiamo un buon motivo per essere felici: è stato eletto il primo Presidente nero degli Stati Uniti. A quarant’anni dall’omicidio di Martin Luther King. Un presidente giovane e sorridente, con un padre keniota e una madre bianca. In un mondo - gli Stati Uniti in prima fila - e in una Italia in cui proliferano le cattive notizie, abbiamo un motivo per rallegrarci: tutto può cambiare, nessun paese e nessuna persona sono legati a un destino ineluttabile, che può andare solo verso il declino. Le buone notizie esistono e, come in questo caso, non sono di piccolo conto.
"Una riforma contraddittoria ed autoritaria”. Così definisce Cittadinanzattiva il decreto Gelmini appena approvato al Senato. “Per questo abbiamo aderito allo sciopero generale del 30 ottobre, una scelta per noi inconsueta”, spiega Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva. “La riforma non ci piace né nel merito né nel metodo: manca una oggettività dei dati e si va contro leggi già esistenti, come le normative sulla sicurezza e quelle a tutela dei disabili.Ed il metodo è fuori dalla democrazia: non è pensabile cambiare la scuola in 15 giorni, prendendo in giro la sensibilità e l’intelligenza di chi sta protestando.
Come certamente molti di voi ricorderanno è stato nella città di Roccella Jonica che, due anni fa, il nostro Movimento ha profuso il suo massimo impegno verso i gravi problemi che la nostra Regione vive: la scelta di celebrare qui, in Calabria, il Congresso nazionale di metà mandato fu la testimonianza di quanto Cittadinanzattiva è consapevole della drammatica situazione, dal punto di vista socio-economico, e di quanto poco i cittadini calabresi siano garantiti sul terreno della legalità.
"Classi separate per stranieri mentre si introduce la educazione civica; dimensionamento delle scuole dopo aver deciso la apertura pomeridiana degli istituti. E’ davvero una riforma contraddittoria e destabilizzante” è quanto dice Cittadinanzattiva in riferimento agli ultimi due provvedimenti sulla scuola adottati con il decreto 154 del 7 ottobre sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche e alla mozione per le classi di inserimento per studenti stranieri.
“Quello che ci impressiona è la mancanza di un disegno strategico di fondo. Ogni giorno c’è qualche provvedimento adottato di imperio, qualche volta in contrasto con i precedenti, e di sicuro sempre senza alcun accordo con gli enti locali, in barba alla sussidiaretà e al federalismo di cui questo governo si è fatto promotore”, afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice della scuola di Cittadinanzattiva.
Le organizzazioni della società civile stanno al top della fiducia dei cittadini, mentre i partiti sono piazzati all’ultimo posto. Questa è una bella notizia che viene dai risultati dell’indagine pubblicata nel libro “La società civile tra eredità e sfide” di Giovanni Moro e Ilaria Vannini. Il lavoro è il frutto di un impegno di Cittadinanzattiva, supportata da Fondaca, come partner italiano di una grande ricerca internazionale sulle società civili nel mondo (Civil Society Index) promossa da Civicus.
Con il bilancio sociale 2007, integrato dal curriculum dei primi
trent'anni di Cittadinanzattiva, abbiamo provato a rendicontare le nostre
attività e la nostra storia.
Cittadinanzattiva non ci sarebbe senza le persone che in questi trent'anni ne hanno garantito la vitalità. Sono la sua sostanza, la sua ragion d'essere: fare i cittadini per tutelare i propri diritti, diritti a tinte forti. Farlo stando alle radici dell'erba.
L'inizio della serie "Crimini bianchi" ha scatenato un putiferio nel mondo medico. E questo è avvenuto anche prima che la puntata fosse messa in onda. Come è noto, "Crimini bianchi" è un format di Canale 5 che parla della cosiddetta "malasanità" e che racconta in 12 episodi il lavoro di un'associazione per i diritti del malato, costituita da un avvocato e da un gruppo di medici, a seguito della morte in ospedale di un amico, anche lui medico, per errore.
Molto spesso le organizzazioni civiche sono prese dal fare, dal fare bene, dal fare tanto, dal fare presto… ma quanto tempo dedicano a “rendere conto”?
Rendere conto di cosa?
Di come sono stati impiegati il proprio tempo, le proprie energie, le proprie risorse, di come ci si è spesi per perseguire determinati obiettivi piuttosto che altri.
Rendere conto a chi?
Ai volontari, ai beneficiari delle proprie attività, alle istituzioni, ai sostenitori.
Il Ministro Brunetta ha annunciato di voler promuovere la fase due del suo “piano industriale”: non più solo lotta ai fannulloni e agli assenteisti, ma premi per i bravi e valutazione del merito. Tra i bravi, i cui nomi sono stati pubblicati nel sito del Ministero ci sono andati a finire anche alcuni amici di Cittadinanzattiva, funzionari (come Maria Sasso dell’Assessorato alla trasparenza e alla cittadinanza attiva della Regione Puglia o Mauro Bonaretti, direttore del Comune di Reggio Emilia) ed enti, il più significativo dei quali è la Asl di Nuoro per aver fatto l’audit civico con noi.
Ma la fase due riguarda anche la valutazione ed è su questo tema che il Ministro si è voluto confrontare con Cittadinanzattiva.
Perché, nonostante i reiterati tentativi - ultimo quello del Ministro Brunetta - è così difficile e controverso riformare la Pubblica Amministrazione? Dagli anni '90 di leggi e di provvedimenti ne abbiamo visti tanti: basta ricordare il lavoro di Cassese, la Direttiva Ciampi, parte delle leggi Bassanini. Autocertificazione, trasparenza degli atti amministrativi, customer satisfaction, responsabilità dei dirigenti, le carte dei servizi, i premi di produttività, conferenze annuali dei servizi aperte al pubblico, ufficio per le relazioni con il pubblico. I cittadini italiani si augurano, e noi con loro, che il nuovo Ministro riesca nel suo difficile intento di far funzionare la Pubblica Amministrazione, ma, dopo molte illusioni e delusioni, ci domandiamo se basti quanto messo in campo da Brunetta, o se al contrario non sia necessario rompere la autoreferenzialità di questo settore così importante della vita pubblica.
290 euro al mese che, considerando 10 mesi di utilizzo del servizio, portano la spesa annua a famiglia a circa 3.000€. Tanto costa mediamente in Italia mandare il proprio figlio all'asilo nido comunale, fra difficoltà di accesso, alti costi e disparità economiche tra aree del Paese difficili da giustificare: in una provincia, la spesa mensile media per il tempo pieno può avere costi anche tre volte superiori rispetto ad un'altra provincia, e doppi tra province nell'ambito di una stessa regione. Ad esempio, a Lecco la spesa per la retta mensile, di 572€, è più che tripla rispetto a Roma (146€) e più che doppia rispetto a Milano (232€).
All’indomani della legittima preoccupazione manifestata dai vertici della Autorità dell’energia elettrica e del gas relativa al rischio che le imprese potessero trasferire interamente sui prezzi il peso fiscale derivante dalla Robin Tax con gravi ripercussioni per le tasche dei cittadini, un emendamento della Lega ha rischiato di decapitare l’importante Autorità di Regolamentazione.La motivazione del contenimento della spesa e della riduzione degli organi collegiali, è sembrata da subito solo un pretesto. Solo nella nottata poi, dopo la reazione delle associazioni di consumatori, ma anche del mondo dell’impresa l’emendamento scellerato è stato stralciato.
Al Governo e al Parlamento
Appello contro i tagli indiscriminati alla spesa sanitaria e sociale
La prossima manovra Finanziaria 2009-2011, così come prospettata dall’attuale Governo, prevede tagli ingenti alla spesa sanitaria - 2 miliardi per il 2010 e tre miliardi per il 2011 - che incideranno in modo determinante sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini del nostro Paese che hanno bisogno di cure.
È una buona notizia quella che i cittadini non abbiano abbandonato la farmacia: allontana definitivamente lo spauracchio del consumismo farmaceutico che, secondo i detrattori delle liberalizzazioni, sarebbe stato prodotto dalla vendita dei farmaci nella grande distribuzione. Ma proprio per questo usare l'argomento per andare contro le liberalizzazioni ci sembra un controsenso. Piuttosto bisogna procedere su questa strada, anche alla luce della diminuzione dei prezzi che non si sarebbe altrimenti mai avuta, soprattutto all'interno delle farmacie, e considerare in modo unitario i temi dell'accesso, della qualità e del costo dei farmaci, intervenendo per esempio sul canale della distribuzione.
"Un aeroporto con una torre di controllo poco efficiente e un po' di erbacce sulla pista": una immagine ed un titolo che parlano da soli così come i dati emersi dalla Prima indagine sui comportamenti violenti a scuola, realizzata dalla Scuola di cittadinanza attiva e presentata lo scorso giugno a Roma. Dalla mole dei dati raccolti (5.418 studenti e 592 insegnanti delle scuole secondarie intervistati) si possono trarre informazioni ed indicazioni molto precise. Innanzitutto, emerge con chiarezza come sia più opportuno e necessario parlare di comportamenti violenti a scuola e non solo di bullismo (termine usato troppo spesso in modo improprio) perché purtroppo a scuola da qualche anno si manifestano situazioni di disagio e di illegalità più diffuse e variegate che non nel passato che vanno conosciute e fronteggiate con strumenti e modalità diversi.
Da circa dieci anni, quando si parla di tutelare diritti "collettivi" dei cittadini, per moda, per abitudine, a volte per mancanza di informazione, la risposta è "class action". È andata come è andata, lo sappiamo. Per quanto riguarda la possibilità di intraprendere azioni giudiziarie collettive, è slittato tutto di sei mesi. Ma, forse, qualcosa di positivo ci può essere in questo rinvio. Nella tutela messa in campo dalle organizzazioni civiche, infatti, non tutto è azione giudiziaria, non tutto si esaurisce nella class action; e sarebbe importante conoscere gli altri strumenti a disposizione, per poter usare, a seconda dei casi, quello più opportuno. Cosa troviamo nella cassetta degli attrezzi?