“Dobbiamo anche continuare ad essere un problema, un pungolo che rompe gli equilibri. Dobbiamo continuare a stanare ciò che non funziona ledendo diritti, dobbiamo fare pressione per allargare l’orizzonte degli stessi, in piena sintonia con ciò che l’evoluzione dei tempi impone”. Con queste parole, uno dei fondatori del ostro Movimento, Giovanni Moro, ha emozionato la folta platea che ha assistito alle celebrazioni del trentacinquennale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva lo scorso 14 giugno in Campidoglio.
Una manifestazione che ha visto la partecipazione di decine e decine di volontari del Tribunale, che quotidianamente offrono la vera forza su cui si basano le nostre attività. L’imponenza della storia, dei numeri, dei fatti e dei risultati raggiunti dal Movimento è stata il frutto di forze, coscienze, sensibilità, storie, competenze, pensieri, azioni di persone, cittadini attivi, che hanno fondato, animato, sviluppato e sostenuto giorno dopo giorno il Tribunale e i diritti dei cittadini.
Le proposte di modifica al DDL 2994 nel corso dell’Audizione presso le Commissioni riunite di Camera e Senato lo scorso 9 aprile e i successivi emendamenti presentati da Cittadinanzattivasono stati pienamente accolti ed inseriti nel testo del Disegno di Legge, ora in discussione al Senato.Di seguito le proposte accolte.
Poteri ridimensionati dei Dirigenti scolastici. Senza arrivare a chiamarli “sceriffi o sindaci” certo è che da subito abbiamo sottolineato l’eccessiva centralità, l’esagerato sbilanciamento, l’inadeguata formazione, lo scarsorealismo delle funzioni attribuite alla figura del Dirigente scolastico come chiave di volta per far decollare l’autonomia scolastica. Da qui la necessità di modifiche sostanziali in particolare su due aspetti fondamentali: la selezione del personale docentea “chiamata diretta” e la valutazione del merito dei docenti. Rispetto alla prima questione, è probabile che si debba rivedere tale modifica o, almeno, apportare contromisure per renderlo meno personalistico e più trasparente. Sul secondo aspetto, invece, la strada è stata tracciata a favore dell’avvio di una valutazione dei docenti almeno per l’assegnazione del bonus legato al merito.
In occasione delle celebrazioni europee della IX Edizione della Giornata Europea dei Diritti del Malato, svoltesi a Bruxelles il passato 12 Maggio, la rete europea di Cittadinanzattiva, Active Citizenship Network, ha chiesto alle Istituzioni Europee un impegno preciso volto a riconoscere ufficialmente la Giornata, istituzionalizzandola.
Molteplici le motivazioni che ci hanno portato ad avanzare questa richiesta, su tutte la crescente domanda da parte dei cittadini di veder riconosciuti nei fatti i diritti dei pazienti a livello europeo.
Una proposta che è stata presto sostenuta da decine di associazioni civiche e di pazienti di tutta Europa, convinte che il rafforzamento di tali diritti potrà risultare efficace solo con la collaborazione di tutti gli stakeholders in ogni Paese europeo. Da qui la necessità di aumentare la consapevolezza sull'importanza dei diritti dei pazienti, e le responsabilità di ognuno nel garantirne il rispetto.
Finalmente il disegno di legge per la riforma del trasporto pubblico locale dovrebbe essere pronto (il condizionale è d'obbligo) per essere vagliato dal Consiglio dei Ministri. Disegno di legge atteso da tempo dai cittadini e dagli enti locali. Da indiscrezioni giornalistiche, si tratterebbe di 13 articoli con alcune novità importanti: la liquidazione delle società in perdita, l’affidamento dei servizi tramite gara, il costo degli abbonamenti ai mezzi pubblici detraibile dalle tasse. Un ruolo centrale verrà svolto dall’Autorità dei Trasporti: dalla sua costituzione, sta già rappresentando un fattore di garanzia in termini di terzietà nella regolazione e di miglioramento per lo meno a livello di trasparenza e informazione degli utenti e, cosa non da poco, sta rendendo periodiche le consultazioni con le associazioni degli utenti.
Tra un viaggio a Brussels per prendere le misure dell’ufficio, e un altro per comprarne la mobilia necessaria, è in arrivo il grande giorno nel quale Cittadinanzattiva inaugura il proprio ufficio di rappresentanza presso l’Unione Europea a Brussels, una novità assoluta in 37 anni di storia del nostro Movimento. Un’operazione condotta in prima persona dal Segretario Generale Antonio Gaudioso, al quale va dato merito di aver saputo dare seguito a quanto lui stesso aveva indicato con estrema chiarezza in occasione del Congresso nazionale di Chianciano Terme del giugno 2012, allorquando affermò nel suo discorso di candidatura alla Segreteria che “l’Europa è la nostra casa e il nostro futuro, e possiede spazi straordinari per valorizzare trent’anni di storia del Movimento e, allo stesso tempo, per aprire la nostra mente attraverso il confronto con il meglio delle esperienze civiche degli altri Paesi”. Aver “preso casa” a Brussels, anche se per ora solo in affitto, è evidentemente il modo migliore per dare significato e concretezza a quelle parole.
Da diversi anni Cittadinanzattiva Lazio, con l’Assemblea territoriale di Roma Centro, opera all’Esquilino, il rione umbertino popoloso e di grande transito urbano e turistico situato tra la Stazione Termini e il centro storico della città, noto per le sue caratteristiche multiculturali, per la presenza di un grande mercato alimentare raggiunto quotidianamente da ogni dove. Ma anche per la presenza di grandi basiliche cristiane e luoghi di culto di tante religioni diverse, perché ospita piazza Vittorio Emanuele, la piazza-giardino più grande della capitale dove si può incontrare il cinese che fa il tai chi, e l’indiano che prega mentre i ragazzini accanto giocano a pallacanestro, a badminton o a cricket, dove d’estate si vede il cinema all’aperto, o perché da qui è partita l’avventura dell’omonima orchestra ormai diventata star internazionale.
Si tratta di un rione studiato, analizzato, oggetto di tesi di laurea, di premi di progettazione architettonica, di studi e analisi sociologiche, punto di riferimento di campagne elettorali, location di film e romanzi di successo. Ci abitano e ci lavorano cinesi e bengalesi, italiani e marocchini, artisti e scrittori, imprenditori, professionisti, giovani famiglie e molti anziani.
Attraverso 23 tappe che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale fra aprile e ottobre, con la campagna "La mia salute è un bene di tutti. #sonomalatoanchio" desideriamo perseguire due obiettivi: da una parte occuparci dei bisogni di salute più urgenti e dei diritti alla salute maggiormente negati in ciascun territorio; dall’altra ricordare una ricorrenza, la nascita del Tribunale per i diritti del malato, 35 anni fa.
L’età del Tribunale per i diritti del malato coincide esattamente con quella del Servizio sanitario nazionale, a indicare che, fin dall’inizio, il ruolo che il Tribunale si è posto è stato quello di “concorrere” al governo della sanità del nostro Paese, anche attraverso la difesa del SSN, il principale strumento con cui ancora oggi è garantito il diritto alla salute dei cittadini; e difendendolo come si difendono i beni comuni da un uso improprio o egoistico, che rischia di indebolirli e depauperarli irrimediabilmente.
La risoluzione Onu del 28 luglio 2010 afferma che“gli Stati nazionali dovrebbero dare priorità all’uso personale e domestico dell’acqua al di sopra di ogni altro uso e dovrebbero fare i passi necessari per assicurare che questa quantità sufficiente di acqua sia di buona qualità e accessibile economicamente a tutti”. Non sempre è così e parafrasando l’economista Adam Smith, “non esistono bicchieri di acqua gratis”.
I dati di Cittadinanzattiva sui costi sostenuti dai cittadini per il servizio idrico integrato nel corso del 2014 fotografano una situazione ancora difficile in aumento per il costo dell’acqua: +6,6% rispetto all’anno precedente e +52,3% negli ultimi 7 anni. Una famiglia italiana spende in media € 355 per il servizio idrico integrato.Preoccupante il dato sulla dispersione idrica: in Italia in media il 37% dell’acqua immessa nelle tubature va sprecata, un dato in aumento rispetto agli ultimi due anni Il problema è particolarmente grave nelle aree meridionali del Paese.
In attesa della Legge Delega ora comincia il cammino non facile, visti i tempi, del Disegno di Legge noto ai più come “La buona scuola”. Va dato atto al Governo degli sforzi fatti che, al di là delle diverse interpretazioni, testimoniano comunque l’impegno a voler rimettere al centro degli investimenti e delle politiche pubbliche la scuola italiana. I pilastri di questo disegno di legge sono rappresentati, a nostro parere, dagli interventi sui docenti precari e sull'autonomia funzionale delle scuole, menodall’aspirazione a riformare dalle fondamenta la scuola italiana. Volendo fornire un contributo alla riflessione,necessariamente sommario e sintetico, proveremo ad indicare le proposte che maggiormente ci convincono e ad evidenziare quelle sulle quali occorrerebbero interventi migliorativi.
Ci convince la determinazione nell'aver affrontato la questione complessa, dolorosa e illegale dei docenti precari, pur con le criticità che l'operazione non può risolvere (es. mancata copertura di figure professionali con competenze linguistiche, scientifiche, informatiche) cercando di sanare il passato, cosa che i Governi precedenti si erano ben guardati dal fare, per poter cambiare definitivamente le regole di ingaggio per il futuro
Sono passati quasi 15 anni dall’approvazione dell’articolo 118, ultimo comma della Costituzione: una rivoluzione per la nostra democrazia, che ha scardinato il paradigma tradizionale Stato-cittadini con le istituzioni che governano e i cittadini che votano e delegano, e ha introdotto l’idea di una “democrazia duale”, come la definisce Giuseppe Cotturri, in cui ai cittadini è riconosciuto un potere “concorrente” nella capacità e nella possibilità di promuovere iniziative di interesse generale.
Il significato di “potere concorrente” è qui forzato in maniera intenzionale a significare due cose: la prima è che i cittadini esercitano un potere “che concorre” all’interesse generale, la seconda è che, così facendo, esercitano un potere che si pone “in concorrenza” con quello delle istituzioni rispetto all’interesse generale. Parliamo ovviamente di una concorrenza virtuosa, di una corresponsabilità che deve essere orientata ad alzare l’asticella della cura dei beni comuni e della tutela dei diritti verso gli standard massimi. E questo spiega anche perché le istituzioni hanno, per dettato costituzionale, l’obbligo di favorire questo tipo di iniziativa dei cittadini.
A pochi giorni dall'approvazione del ddl "concorrenza" da parte del Consiglio dei Ministri, è necessario andare a rileggere, più d’una volta, la densa “segnalazione” che il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, lo scorso luglio ha inviato a Parlamento e Governo, propedeutica al disegno di legge che dovrebbe promuovere la concorrenza.
Nella relazione veniva denunciato che spesso è proprio l’impianto normativo che concede privilegi che limitano la competitività del tessuto produttivo e non permette di superare gli ostacoli. Inoltre, molto spazio era dedicato ai servizi pubblici locali. Nel ddl sulla concorrenza non c’è traccia. Nei prossimi giorni capiremo se per scelta o per distrazione.
Questa è la domanda che mi è stata posta molte volte quando annunciavo che lo staff dell’ufficio stampa e comunicazione, con il supporto di una agenzia di comunicazione, The Nursery, era al lavoro su una nuova versione del sito nazionale di Cittadinanzattiva.
Sono tanti i motivi che ci hanno spinto a imbarcarci in questo lavoro, vi assicuro non facile, e che ha richiesto un grande impegno di molte persone, in primis di un classico “uomo dietro le quinte”, il nostro programmatore e webmaster Giacomo D’Orazio, che vorrei ringraziare per la pazienza e la tenacia, dopo i primi sguardi da “ma sei pazzo”.
Negli scorsi giorni abbiamo saputo, con soddisfazione, che i due emendamenti principali che Cittadinanzattiva ha presentato in Commissione Affari Sociali della Camera sulla riforma del terzo settore sono stati depositati e fatti propri da molti deputati.
Ne siamo felici in particolare perché entrambi gli emendamenti miravano a richiamare e a valorizzare il significato “costituzionale” della sussidiarietà, quello, a nostro parere, autenticamente sotteso all’articolo 118, ultimo comma, della Costituzione, quando recita che le istituzioni devono favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale.
Article 38 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union, approved in Nice in 2000 states that, "Union policies shall ensure a high level of consumer protection", confirming and strengthening to put consumers at the heart of the European policies. But it is only recently, with the implementation of the European Directive 83/2011/EU, that consumers have greater protection with regards to unfair trade practices throughout the internet.
In Italy, in the nearly ten thousand complaints collected by Cittadinanzattiva over the last year from citizens on: telecommunications, transport, energy, banking, insurance and postal services, it emerged that there is a greater need for the protection of the consumer.
There are two important aspects on the complaints: the first on the quality of services and the second on the nature of consumer groups.
La presentazione del rapporto PiT Servizi, quest’anno articolata in quattro rapporti ed altrettanti workshop tematici, è giunta alla sua quattordicesima edizione. In queste ultime settimane in cui il nostro Paese ospita il Semestre Europeo, ricordiamo che il servizio di assistenza e consulenza ai cittadini-consumatori Progetto Integrato di Tutela, è stato reso possibile anche grazie all’Europa, così come molte delle politiche dei consumatori nel nostro paese.
Più Europa, più tutela del consumatore. Basta ricordare che l’articolo 38 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, approvata a Nizza nel 2000 recitava: ”nelle politiche dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione dei consumatori”, confermando e rafforzando la volontà di mettere al centro di tutte le politiche europee il consumatore.
La gestione dei rifiuti è ormai diventata una vera e propria emergenza, per cittadini e amministrazioni locali, nella sua metodica e, per certi versi drammatica, quotidianità. Ogni giorno gli uni e le altre sono impegnati a programmare, raccogliere, selezionare ed eliminare gli scarti domestici, con un’attenzione al futuro ed all’Europa.
Qualche dato può essere utile per comprendere. Il settore dei rifiuti solidi urbani rappresenta, innanzitutto, uno dei principali ambiti di mercato dei servizi pubblici a rilevanza economica. Vengono prodotti circa 170 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, con una media di tre tonnellate pro capite, di cui il 19%, pari a 30 milioni di tonnellate, è composto da rifiuti urbani.
Se in Italia Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato “ha aperto” la relazione del Ministero della Salute al Parlamento sulla l. 38/10, quella relativa al diritto a non soffrire, direi in modo pressoché speculare, a livello europeo, Cittadinanzattiva-Active Citizenship Network “ha chiuso” la relazione presentata dal Ministero della Salute nel Consiglio Informale dei Ministri della Salute dell’UE.
“Di fronte allo smantellamento del welfare ed ai continui tagli ai servizi pubblici, i milioni di euro destinati ogni anno dalle regioni per sostenere i vitalizi dei consiglieri regionali sono uno schiaffo per tutti i cittadini”. A dichiararlo è Laura Liberto, coordinatrice di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva.
“Un privilegio istituzionalizzato, su cui da tempo nel dibattito pubblico si grida allo scandalo, si producono grandi inchieste giornalistiche, si pubblicano libri, si promuovono raccolte di firme nelle piazze e petizioni on-line”,ha continuato Liberto.“Abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti, sollecitando anche il ricorso alla Corte Costituzionale, alla Corte di Giustizia Europea e alla Commissione Europea."
Fra le organizzazioni che ieri sono state audite dalla Commissioni Affari Sociali della Camera dei deputati nell’ambito dell’iter per la legge delega di riforma del Terzo settore c’era anche Cittadinanzattiva. In allegato trovare il documento che l’ente ha messo a divulgato. Leggi tutto
Il segretario generale di Cittadinanzattiva festeggia l’approvazione dell’emendamento all’art. 24 della legge «è una cosa bella perché libera energie e le mette in movimento. Dà ai cittadini uno strumento per mettere il valore sociale a servizio della società»
La campagna #ripartiamodaicittadini è andata a segno. Organizzata da Cittadinanzattiva la movimentazione ha fatto si che sia stato approvato un emendamento all’art 24 della legge Sblocca Italia che dà una nuova dimensione al concetto di cittadino attivo.
Spiega il segretario generale, Antonio Gaudioso: «non solo pulizia, manutenzione e abbellimento degli spazi comuni, quali attività rispetto alle quali i Comuni sono chiamati a favorire i cittadini, ma, soprattutto, riuso e recupero di beni pubblici inutilizzati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, secondo un'interpretazione più appropriata del principio di sussidiarietà».
Dal 23 al 26 ottobre a Roma si sono svolti gli Stati generali dell’antimafia, Libera ha chiamato a raccolta i cittadini, le associazioni e i movimenti, le realtà della cooperazione e del sociale, i rappresentanti del mondo della scuola e dell’università, i rappresentanti della politiche e delle istituzioni per fare il punto sullo stato della lotta alla corruzione e alle mafie nel nostro Paese.
Contromafie, questo il nome simbolico dell’iniziativa, ha rappresentato un luogo di incontro, di scambio di esperienze e di costruzione da parte di tutti coloro che in modi e con ruoli diversi si impegnano quotidianamente nel contrastare le mafie, di qualunque tipo esse siano e qualunque sia la “faccia” di chi le mette in atto.
La “Legge Brunetta” del 2009 si proponeva di aprire porte e finestre: scommetteva su organismi di valutazione (davvero) indipendenti e lanciava la sfida della “trasparenza totale”. Sembrava proprio la chiave di volta. Misurazione e valutazione sarebbero dovute diventare “cose vere”, rompendo finalmente il cerchio dell’autoreferenzialità, “sciorinando” in piazza, dinanzi agli occhi indiscreti e impertinenti dei cittadini tutto il quotidiano operare dell’Amministrazione.
Le cronache dei giornali sia locali che nazionali si sono sempre più soffermati all’inizio del 2013 sulle notizie che riguardavano i servizi erogati da Comuni Province, Regioni , ASL e Aziende di trasporto pubblico.
Nella revisione costituzionale del Titolo V nel 2001 fu inserito, all’art.118 comma 4, il principio di sussidiarietà orizzontale, fu riconosciuto cioè che i comuni cittadini hanno capacità di realizzare autonomamente interessi generali, e in tal caso le istituzioni pubbliche, dallo Stato ai governi territoriali, hanno l’obbligo di accogliere e accompagnare (favorire) le attività civiche.
Il resto della revisione era confuso e contraddittorio, i ricorsi incrociati tra Regioni e Stato hanno bloccato quella normativa. Ma l’enunciato sulla sussidiarietà cittadini-istituzioni, che riprendeva una proposta avanzata anni prima da soggetti della società civile, ha avuto invece molteplici applicazioni.
La crescente insostenibilità dei costi per accedere alle cure di cui si ha bisogno e l'affanno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel garantire il tempestivo accesso alle prestazioni, anche per malati cronici, rappresentano le due questioni che emergono con maggiore forza dal XVII Rapporto PiT Salute "(Sanità) in cerca di cura" del Tribunale per i diritti del malato (TDM)-Cittadinanzattiva, presentato a Roma il 30 settembre.
In realtà sono tutte criticità che i cittadini e la nostra Associazione segnalano e denunciano ormai da tempo, e che puntualmente vengono lasciate senza risposte dalle Istituzioni, o nel caso in cui queste giungano quasi sempre vanno in tutt'altra direzione rispetto alle esigenze e ai bisogni reali dei cittadini e del SSN. E' il caso dei ticket in sanità.
A distanza di alcuni anni dalla prima missione di Cittadinanzattiva in Colombia, diamo oggi il benvenuto nel nostro Network alla "Corporación Tribunal de Derechos" di Cartagena de Indias, Colombia, un nuovo soggetto impegnato nella tutela dei diritti dei cittadini, frutto del lavoro e della passione di tante donne e tanti uomini di una fra le città più belle dell'America Latina, Cartagena.
A supportarli, istituzioni e università locali, organismi internazionali quali le Nazioni Unite, e last but not least Cittadinanzattiva, che da subito ha scommesso sulla loro volontà di impegnarsi per la tutela dei beni comuni della propria città.