È la domanda che in tanti si sono posti e si stanno ponendo in questi giorni.
Le primarie del centro sinistra di domenica scorsa sono state un segnale molto forte in questo senso, denso di mille significati che vengono dalla grande partecipazione popolare ma, una volta tanto, anche da un confronto vero tra idee e strategie sostenute da candidati seri, in cui chi vota ha la possibilità di riconoscersi.
Forse è la prima volta in Italia che l’art.49 della Costituzione trova una applicazione così vicina alla sua formulazione letterale: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la direzione politica nazionale”.
In questo numero ospitiamo le interviste ai candidati alle primarie del centrosinistra. Abbiamo inviato a tutti e cinque i candidati le domande. Cittadinanzattiva è l’organizzazione che ha realizzato per prima in Italia le primarie. Parliamo di venti anni fa, nel 1992-1993, quando circa 350.000 persone parteciparono in tutto il paese alle elezioni civiche per la costruzione del congresso
L’associazione “ALTAMAREA contro l’inquinamento” ha assicurato al sen. Pasquale Giuliano, presidente della Commissione lavoro e previdenza sociale del Senato, la propria presenza all’audizione di martedì 13 novembre 2012 alle ore 16 presso l’Aula della Commissione a Roma in via degli Staderari 4.
Sicilia e Lazio due realtà alla prova del voto negli editoriali dei due segretari regionali di Cittadinanzattiva.
Siamo molto preoccupati per la situazione del Lazio dopo le dimissioni della (ex) Presidente Polverini ormai 42 giorni fa. Nonostante le pressioni da parte della “società civile”, di gran parte della politica ufficiale – compresa parte dell’ex maggioranza - , delle istituzioni, del mondo economico e produttivo, l’establishment regionale non cede e non ha ancora comunicato
ELEZIONI SICILIANE: BANCO DI PROVA, ESPERIMENTO POLITICO, INVERSIONE RISPETTO AL PASSATO, MODELLO PER L’AFFERMAZIONE DEL NUOVO CHE AVANZA …?
Dovevano essere un banco di prova per la politica nazionale e contemporaneamente rappresentare una inversione di tendenza dei partiti (centrodestra, centrosinistra, nuovo centro, di sinistra-sinistra etc.)
L’amara sorpresa che si sta preparando per i portafogli delle famiglie italiane è che la manovra avrà effetto retroattivo. Le intenzioni del governo, i tagli alle deduzioni e alle detrazioni colpiranno già dal 2013 i redditi del 2012. Dunque, già le spese effettuate quest’anno avranno un peso maggiore rispetto a quanto preventivato.
L’unica buona notizia, per ora, è che non rientrano nella franchigia i contributi previdenziali e assistenziali, quelli per la previdenza complementare e quelli per le colf. Mentre non vanno a costituire il tetto massimo dei 3 mila euro le spese sanitarie, che restano detraibili al 19% senza limite. Anche se in questo caso viene introdotta la nuova franchigia di 250 euro, contro la precedente di 129,11.
Il Movimento Europeo in Italia ha salutato l'attribuzione del Premio Nobel della Pace all'Unione Europea dall'Accademia di Oslo.
“L’Unione europea – si legge nelle motivazioni - sta affrontando una difficile crisi economica e forti tensioni sociali. Il Comitato per il Nobel vuole concentrarsi su quello che considera il più importante risultato dell’Unione:
Non ha aspettato che la notte portasse consiglio il ministro Clini e ha firmato la sera del 18 ottobre stesso, appena finita la Conferenza dei servizi, la nuova Aia per l'Ilva di Taranto. L'Aia starebbe per Autorizzazione integrata ambientale, quel provvedimento nato proprio per "la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento proveniente dalle attività industriali". L'Aia non è un insieme di misure prefissate, ma uno strumento da adattare alle caratteristiche di un impianto industriale: per esempio al fatto che questo sorga a 100 chilometri dal primo centro urbano disponibile piuttosto che nel cuore di una città e a un passo dal suo mare.
Il ddl anticorruzione passa al Senato e ora ritorna alla Camera per la quarta lettura. Certamente un risultato importante se si pensa al degrado della vita pubblica in questo momento storico. Il provvedimento è, da un lato, il frutto della maggiore autonomia del governo dei tecnici dalle pressioni delle diverse forze politiche, e, dall'altro, il frutto di una pressione molto forte da parte della società civile stanca di assistere allo squallore diffuso dei comportamenti degli ufficiali pubblici, siano essi politici o funzionari.
C’è una paroletta magica che aiuterebbe l’Italia a combattere la corruzione così diffusa nelle istituzioni e che tanto pesa sullo sviluppo del paese. Ad intervenire seriamente sugli sprechi di risorse delle amministrazioni e aumentare l’investimento sui diritti. A migliorare la qualità dei servizi, garantendo l’efficacia, l’efficienza e la produttività delle azioni amministrative.
Negli uffici non c’è quasi più nessuno e io, mi trovo al posto giusto nel momento giusto. Sono in piazza del Viminale, appena uscito dal Ministero dell’Interno. E anche questa volta, con grande soddisfazione ho in mano un plico di 36 cartelle dal titolo: “Schema di provvedimento legislativo d’urgenza recante disposizioni in materia di finanza e funzionamento degli enti locali”.
L’organizzazione mondiale della sanità (World Healt Organization) attraverso la storica dichiarazione di Alma Ata nel 1978, la Carta di Ottawa nel 1986, la Dichiarazione di Jakarta nel 1988, la Carta di Bangkok nel 2005 e la Carta di Tallinn nel 2008 ha affermato senza dubbi che l’azione di comunità e l’empowerment sono pre-requisiti per la salute.
Questi stessi principi hanno trovato riscontro a livello Europeo nel “Programma di azione comunitaria in materia di salute pubblica 2008-2013” in cui la partecipazione e l’influenza dei cittadini sui processi decisionali costituiscono i valori su cui si fonda la strategia comunitaria.
La XII relazione Pit Servizi sullo stato dei diritti dei cittadini nei servizi di pubblica utilità fotografa una situazione di crisi, non solo economica, ma di tenuta del sistema paese, a partire dai diritti dei cittadini. Non a caso abbiamo parlato di “spread dei diritti”.
La crisi sta minacciando di rompere l’equilibrio tra mercato, democrazia e coesione sociale sul quale l’Europa si regge dal secondo dopoguerra, travolgendo le strutture fondamentali dell’economia, della politica, dello Stato. La crescente disaffezione e sfiducia nei confronti della politica e delle istituzioni, una profonda mancanza di fiducia nella capacità della classe dirigente; ha comportato un atteggiamento di disimpegno e un atteggiamento di qualunquismo e disinteresse verso problemi che riguardano la comunità.
98 miliardi di Euro. E’ l’ammontare delle penali non pagate all’Erario dai 10 concessionari delle “slot machine”, e sulle quali la Corte dei Conti dovrebbe decidere in questo mese. La notizia non è nuova, come non lo sono i tentativi effettuati da parte di alcuni “solerti” parlamentari di ridurre o addirittura cancellare tale penale.
Nuova non è neanche la relazione della Commissione di indagine, presieduta dall’onorevole Grandi, che fa luce sui comportamenti dell’AAMS (Agenzia Autonoma dei Monopoli di Stato) evidenziando gravissimi ritardi e problemi anche in ordine alla trasparenza ed alla regolarità delle procedure attivate sul settore dei giochi.
Taranto è la città dove sono nata.
Taranto è una meravigliosa città nella quale nascere.
Taranto, se fosse soltanto Taranto, avrebbe lo stesso fascino delle città che appartengono al mare, ma raddoppiato perché a Taranto i mari sono due, il Mar Piccolo e il Mar Grande, vanto della gente tarantina.
Il tema della revisione della spesa (spending review) sta impegnando tutto il Paese in una sfida che deve andare oltre il significato degli interventi contingenti nella logica emergenziale a cui i mercati ci obbligano ogni giorno.
(www.lavoce.info) La sanità è sicuramente uno dei settori su cui si concentrano le maggiori aspettative di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica previsti dal decreto sulla spending review. La manovra impone necessariamente a tutte le Regioni, anche a quelle considerate virtuose, di intraprendere un percorso graduale di riorganizzazione dei propri servizi sanitari
In questi giorni di dibattito sulla spending review ci sono alcuni conti che, come organizzazione di cittadini, non ci tornano. In questi anni ci siamo battuti in molte occasioni per “rivedere la spesa pubblica”, sia la quantità che la sua qualità: abbattere gli sprechi, ridare risorse per lo sviluppo del paese, azzerare i privilegi. Insomma fare quello che in un paese normale si farebbe
Per quanto ci riguarda la salute e il welfare sono un investimento e non un costo, per garantire uno sviluppo che non lasci nessuno indietro, che non discrimini fra cittadini di serie A e di serie B. L’universalismo è un pilastro rispetto al quale non si può fare un passo indietro.
Cittadinanzattiva è un'organizzazione di cittadini impegnata sia nella tutela quotidiana dei diritti dei singoli che nella promozione di politiche volte a facilitare l'accesso ai servizi, compreso quello della giustizia, al fine di contribuire a migliorare la qualità dell'organizzazione, il dialogo tra i diversi attori in campo, e per favorire un controllo pubblico diffuso sull'amministrazione dei servizi e l'affermazione dei diritti, anzitutto a vantaggio dei soggetti più fragili e che maggiormente ne rimangono esclusi.
Cittadinanzattiva is an organization of citizens involved in both the everyday protection of individual rights and the promotion of policies to facilitate access to services, including that of justice, in order to contribute to improving the quality of the organization, the dialogue between the different actors involved, and to encourage widespread public supervision on the administration of the services and the affirmation of rights, first and foremost for the benefit of those most vulnerable and mostly excluded. They are certainly well known to all the pathologies of Italian justice, but it is also good to pose what is the perception of citizens who come to our counseling center on justice, from which emerges a general feeling of distrust and frustration, of those who feel, by using a strong word, 'victim' of a system, rather than the user of a service.
Il miglior posto in cui vivere è dove ci sono cittadini attivi
“Una società in cui abbiano spazio e potere organizzazioni di attivismo civico è il miglior posto in cui vivere, sia per chi è debole, che per chi è forte” (Herbert J. and Irene S. Rubin, 1992). Oggi che celebriamo il nostro IV Congresso,